Agosto coniuge mio non ti conosco

L’estate, si sa, è quella parte dell’anno in cui ci si può dedicare al tanto sospirato relax. Il sole riduce i livelli di stress, influisce positivamente sull’umore, aumenta la libido. Volendone ricercare anche una base scientifica, così da rendere per qualcuno un po’ più giustificabile la comparsa di alcune tendenze della libido tipiche dell’estate, dobbiamo dire che la luce solare stimola la vitamina D che a sua volta influisce su estrogeni e testosterone, oltre a stimolare la produzione di serotonina, ovvero l’ormone che regola il nostro umore su un diffuso senso di benessere. Un benessere che ci permette di rimetterci in forma mentalmente, di recuperare energie di ritornare in contatto con noi stessi, che ci fa sentire più leggeri e meno costretti. La luce del giorno è inoltre più lunga e regala più tempo per prendersi cura di se e delle esigenze personali donandoci la sensazione di avere tantissimo tempo per fare tutte quelle cose che il grigiore dell’inverno spesso ci nega. Lo stress del lavoro passa finalmente in secondo piano e lascia infine più spazio alle relazioni sociali, alla conoscenza di gente nuova e a nuove occasioni di svago. Durante le vacanze insomma si crea un clima generale di divertimento, ci si libera di quelle che sono le rigidità della routine quotidiana, si perdono parte di quei pudori che ci accompagnano per il resto dell’anno. È insomma una pausa dai ritmi della vita tecnologica e dai ritmi frenetici che la caratterizzano, una parentesi in cui quasi tutto è permesso e dove anche la trasgressione trova il suo spazio ed in particolar modo la violazione della monogamia. È superfluo infatti rilevare che tra le trasgressioni estive il tradimento sembra essere tra le più frequenti. Possiamo allora dire che spesso l’estate diventa il terreno fertile per mettere in atto la scappatella.

La scappatella
Tra le occasioni che fanno tanto la donna quanto l’uomo ladro (sembra, infatti, che in questo fenomeno entrambi i sessi siano coinvolti in egual misura, anche se con motivazioni diverse, con anzi una costante crescita di quelli femminili) c’è l’assenza o la lontananza del partner perché magari non coincidono gli stessi periodi per le ferie (o magari si fa in modo che non coincidano), che così molto spesso si trasforma anche in una pausa dalle relazioni sentimentali. Il maggior tempo libero aumenta la possibilità d’incontri con persone in una situazione dove si socializza più facilmente e dove con la stessa facilità, si entra anche in confidenza, accompagnati dalla voglia e la sensazione di sentirsi più giovani e spensierati. ma anche il semplice impatto ”visivo” gioca il suo ruolo, specie nella percezione maschile dove l’esibizione di abiti più succinti che lasciano abbondanti porzioni di pelle scoperta e la cura del proprio fisico (spesso messa in atto non a caso per la fatidica prova costume) e la bellezza esaltata dall’abbronzatura sono stimoli sensoriali, e non solo, concomitanti che contribuiscono a “istigare” al tradimento. Nelle donne invece è più spesso la ricerca di conferme quali essere corteggiate, veder riconosciuto il “sacrificio” durato mesi, la prova costume di cui sopra, e il sentirsi desiderate a far scattare la voglia di evasione, di trasgressione. Per entrambi anche la conferma di piacere ad un estraneo o ad un’estranea ha un ruolo importante perché è la convalida di essere ancora in possesso di quelle doti seduttive che sfuggono, o non sono più percepite, da chi dorme accanto a noi tutte le notti. Ecco allora che la scappatella diventa una sorta di intervallo gradevole che sembrerebbe non portare alcuna conseguenza. Una sorta di infedeltà occasionale utile a soddisfare dei desideri una tantum per poi lasciarsi il tutto alle spalle tornando alla propria vita quotidiana. L’avventura estiva infatti è percepita dai più senza senso o di poca importanza perché, che sia sotto l’ombrellone, in montagna o al lago, siamo si tutti più carichi e vivaci ma per un tempo limitato e circoscritto, ne deriva che la scappatella non è un vero e proprio tradimento poiché comunque non avrà un seguito nei mesi successivi.

Il vero motivo della scappatella
In realtà la scappatella, che forse sarebbe meglio chiamare tradimento, perché è di questo che si tratta, può avere varie finalità e significati che non si limitano solo ai bisogni sessuali estivi: può sottintendere un desiderio di cambiamento perché la solita vita di relazione può essere percepita come standardizzata e si cercano quindi nuove emozioni, nuovi stimoli. Può essere una ricerca di attenzioni, di manifestazioni di apprezzamento che aumentino la propria autostima, una ricerca insomma di conferme positive che all’interno della coppia possono mancare. Il tradimento può rappresentare un modo per riaffermare la propria individualità all’interno della coppia stessa. Che sia una sola di queste probabili motivazioni o che sia una coesistenza di tutte, il tradimento sottintende sempre e comunque a una forma di disagio all’interno di un rapporto. Il movente è quasi sempre la ricerca di ciò che manca all’interno di una relazione, che sia la complicità, il sostegno affettivo, la delusione delle aspettative, la comunicazione o anche la mancanza di sperimentazione, alla base ci sono quasi sempre situazioni di insoddisfazione che il tradimento può momentaneamente sopire preferendolo ad un vero distacco vissuto come problematico e doloroso. È quindi davvero difficile definirlo solo come una valvola di sfogo passeggera e prima di incolpare l’estate quale responsabile delle nostre malefatte sarebbe forse meglio verificare che determinati impulsi non esistano anche il resto dell’anno.

Il dopo
Che sia estivo o invernale il tradimento porta con se importanti reazioni emotive e se, inizialmente, si vive una situazione di benessere, ci si sente attraenti e desiderati, giovani a prescindere dall’età reale è anche vero che finita l’euforia del momento spesso, anche se non per tutti, quelli che poi emergono sono: il senso di colpa, i dubbi, la paura e l’ansia. Quel senso di colpa che guasta l’appagamento appena sperimentato lasciando spazio alla consapevolezza di aver infranto un patto, di aver violato delle norme di aver tradito la fiducia del partner, perché quando si violano le regole della coppia, a risentirne di più è proprio il sentimento di fiducia reciproca. I dubbi se dirlo o non dirlo all’altro o il vissuto di averlo danneggiato. La paura di essere scoperti. L’ansia di ricordare le bugie dette (specie per gli uomini notoriamente dotati di scarsa memoria). Variabili che andrebbero prese tutte in considerazione prima di tradire perché una volta innescati tali meccanismi questi non sbiadiscono insieme all’abbronzatura ma devono essere ascoltati e capiti e richiedono un lavoro su se stessi per dare un significato al nostro concetto di fedeltà, infedeltà e libertà verso l’altro ma anche verso noi stessi. Non esiste infatti un codice etico di comportamento adatto ad ogni situazione, che possa indicare come agire o non agire senza errori, così come non andrebbero mai giudicati i sentimenti, l’unica regola dovrebbe essere invece la sincerità con se stessi, al fine di comprendere il perché di certi comportamenti. Cercare cioè di capire se l’estate non sia solo un pretesto che permette di giustificare quello che invece potrebbe essere l’incapacità di affrontare situazioni di coppia problematiche, stanche o ormai arrivate al capolinea. In conclusione se proprio abbiamo deciso di lasciarci comunque andare alle tentazioni estive non dimentichiamo, come cita un anonimo (anonimato casuale?) che “il triangolo solo in geometria è una costruzione innocua” e che i flirt estivi potrebbero, in taluni casi, trasformarsi in dolori autunnali.

di Maria Teresa Lofari

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