Quando Fido non ha colpa. Gli errori e la cattiva gestione dei cani dipendono sempre da noi

a cura di Michela di Gaspare

I comportamenti sbagliati del nostro cane sono spesso riconducibili ad mancata educazione del padrone o, peggio, ad una cattiva educazione. I cani tendono a prendere delle abitudini laddove il padrone glielo consente, in assenza di un insegnamento coerente. Uno degli errori più frequenti nella comunicazione cane-uomo consiste nel premiare involontariamente dei comportamenti sbagliati, instaurando un meccanismo per il quale il cane crede di aver fatto la cosa giusta e ripeterà il comportamento in futuro. Altra tendenza abbastanza estesa, oggi, è quella di umanizzare il proprio animale domestico. Attribuire al cane comportamenti tipici degli esseri umani è sintomo di scelte sbagliate ed esagerazioni del tutto fuori luogo.
Ne abbiamo parlato con Massimiliano Macera, esperto addestratore di cani da lavoro.

Di cosa si occupa esattamente?

Sono Amministratore di N.G.S. SRL, una società di servizi di sicurezza che fonda il proprio core business, nell’ uso di unità cinofile da impiegare nella security privata e anche come ausilio alle attività di polizia giudiziaria. N.G.S. nasce dall’esperienza di tre operatori di sicurezza che nel 2016, al rientro in Italia da esperienze all’estero. Sia singolarmente che in team, abbiamo lavorato in vari scenari, dall’Europa all’Africa, fino al Sudamerica, sia con la presenza in loco che per mezzo di consulenze per forze di polizia e servizi di sicurezza privata. Ci siamo occupati da sempre di training per operatori di ogni livello. Abbiamo aggiunto le attività cinotecniche come fiore all’occhiello delle nostre consulenze, che ci hanno portato in Ungheria, Bulgaria e altri Paesi dove tecniche e strumenti erano ancora in fase di sviluppo.

Che cosa fa un educatore cinofilo e quando è il caso di rivolgersi a lui?

Esistono vari modi di definire coloro che istruiscono cani e conduttori: educatori, addestratori, istruttori ecc. Tutto si basa su quale obiettivi si vuole raggiungere con il proprio cane: dall’educazione casalinga, all’impiego lavorativo.

Umanizzare i cani, misurarne i comportamenti attraverso le emozioni e le percezioni umane, quali rischi comporta per il cane?

Semplicemente il cane non ha lo stesso codice umano utile a decodificare ciò che gli sta intorno: anzi, piuttosto spesso comportamenti cosiddetti umani sono diametralmente opposti nel linguaggio del cane. Prendere in braccio i cani o addirittura rinchiuderli in una borsa per farli sentire protetti, non solo non li fa sentire protetti ma cambia la percezione spaziale dei nostri amici pelosi che poi si ritrovano spiazzati una volta rimessi a terra. Noi siamo diversi dai cani, scegliere, ad esempio, di tagliare drasticamente il pelo al cane durante i mesi estivi, pensando di farlo stare “più fresco” vuol dire applicare un’ abitudine umana alla vita quotidiana del proprio cane: è un errore, il cane ha bisogno del pelo per la termoregolazione sia quando fa freddo, sia quando fa caldo.

Come si percepisce il cane all’interno della famiglia? 

Per il cane la famiglia è paragonabile al branco, per questo è auspicabile che non si impadronisca del ruolo di capobranco. Per il suo benessere psicologico è fondamentale che i padroni giochino questo ruolo e questo rapporto si instaura attraverso un adeguato comportamento quotidiano: un esempio è il momento del pasto, il cane non dovrà mai rubare nulla dalla tavola e soprattutto sarà il suo turno per nutrirsi quando il padrone ha terminato di mangiare.

Ai cani piace essere abbracciati?

Ai cani piace il contatto, ma quello che per noi è un abbraccio, per un animale non ha valore. Il cane non sente l’abbraccio come lo percepiamo noi umani. Ad esempio quando notiamo che il cane sposta il muso quasi a voler accogliere un nostro abbraccio, in realtà ci sta dando un segnale opposto a quello che pensiamo e non è un segnale positivo.

Sui social, nella vita di tutti i giorni, siamo abituati a vedere torte di compleanno, passeggini, costumi di Halloween, cappottini e fiocchetti. Cosa ne pensa?

È un argomento ancora più profondo di questi che sono comportamenti così smaccati da essere la punta dell’iceberg. Partiamo da lontano: cosa spinge la signora Maria dalla vita sedentaria, ad accogliere in casa un cacciatore iperattivo come un Jack Russell? Le prime esagerazioni partono già dalla scelta di avere un cane in casa e su quale tipologia di amico a quattro zampe scegliere. Se un padrone mangia il gelato, è proprio necessario introdurre un “gelato per cani” nell’alimentazione di un animale? La spinta commerciale a nuovi alimenti, snack, integratori, non è così indispensabile come può sembrare ai più, e anzi potrebbe creare problemi alla salute dei nostri amici. Poi ci sono le esagerazioni che diventano anche azioni pericolose: fomentare o aizzare senza motivo cani dal temperamento importante, o che nell’immaginario collettivo debbano per forza essere “cattivi”, per renderli star su social come TikTok: prima o poi la cosa sfuggirà di mano a qualcuno, e i risultati saranno drammatici in primis per il cane.

Portare il cane in passeggino è un comportamento normale o scorretto?

Il cane è dotato di zampe e, salvo infortuni o malattie, può muoversi in autonomia. Anche nel caso di impedimenti, esistono altri accessori idonei alla deambulazione del cane, il passeggino non credo sia tra questi presidi medici o accessori indispensabili.

Baciare un cane in bocca è innocuo?

L’igiene personale suggerisce comportamenti diversi, vi sono patologie non trasmissibili, ma altre trasmissibili tra specie diverse.

Il cane dorme sul letto con noi o nella cuccia?

Il padrone ha la facoltà di scegliere l’educazione da impartire nella propria casa, specialmente in relazione al tipo di cane e alle attività che svolge (o che non svolge).

Come possiamo evitare di incentivare, involontariamente, dei comportamenti sbagliati?

Evitando di premiare o correggere con tempi e momenti sbagliati, anticipando o ritardando il premio o la correzione rispetto al comportamento da valorizzare o estinguere. Se torniamo a casa e troviamo il caro telecomando mangiato dal nostro amico peloso, sarà inutile rimproverarlo a posteriori: il cane associa un comando o un rimprovero nell’immediatezza dell’esecuzione di un’azione o di una marachella, non assocerà mai gli improperi di un’azione che ha eseguito magari ore prima. Questa non è educazione, è un’altra forma di umanizzare il rapporto con un animale. La prossima volta, sarà l’umano a dover posizionare meglio i telecomandi, usando una visione “a misura di cane” nell’organizzare la casa.

Come conciliare la nostra vita – lavoro, famiglia, bambini – con un cane?

Ponderando bene la scelta a priori e valutando quanto tempo si può e si potrà spendere per il cane. È sbagliato farsi il cane per un capriccio di qualche membro della famiglia, per inseguire una moda e ancor peggio la moda che spinge verso una razza specifica (il più delle volte inadatta alla vita quotidiana del cittadino medio). È sbagliato farsi un cane quando si sa già che per impedimenti fisici, lavorativi o economici, si è già consapevoli di non poter adempiere alle responsabilità che esso comporta. Come società abbiamo calcolato quanto incide economicamente un esemplare per il solo cibo di qualità mensile, i primi kit di accessori all’arrivo in casa, e le normali prassi veterinarie ad esclusione di emergenze o malattie: solo per cominciare la vita con un cane, si devono mettere in conto non meno di € 1.200 all’anno.

I problemi comportamentali del cane sono di natura genetica o ambientale?

Tutti e due gli elementi agiscono da soli o in coppia, all’interno di un comportamento non equilibrato di un cane.

Esistono razze violente?

No, esistono padroni sconsiderati e cani gestiti male che sviluppano aggressività.

Ci sono cani che si spaventano durante i botti del 31 dicembre, ma ce ne sono altri che invece sfidano le bombe e i colpi di arma da fuoco. È solo addestramento e cosa può essere fatto per non terrorizzare i nostri amici a 4 zampe?

Un addestramento specifico dai primi mesi di vita, che però sia graduale e mai invasivo. Per quanto riguarda i temporali, invece, esistono anche delle tare genetiche che affondano le loro radici addirittura nell’antenato del cane come oggi lo intendiamo. Per questo però, è più adatta la valutazione di un esperto del comportamento.

Come gestire i cani ai tempi del coronavirus?

Sperando che non si debba più assistere ad una chiusura totale, è buona cosa mantenere attiva la mente del cane e l’abitudine ai rumori, anche con giochi ed esercizi in casa.

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