“Oltre ai finanziamenti per gli indennizzi fino al 100% dei danni subiti dagli agricoltori, c’è già un importante investimento sul futuro“.
“Le azioni verranno individuate insieme a imprese, Regioni
e istituzioni locali. Le Regioni in particolare avranno un ruolo determinante. L’obiettivo è rilanciare tutto il tessuto agricolo della zona, valorizzare i prodotti locali e salvaguardare l’identità rurale dell’area, guardando ai giovani. I 220 milioni di euro dovranno essere utilizzati con queste priorita’“.
“La Regione sta lavorando al massimo nel rapporto diretto
con gli agricoltori e gli allevatori”.
Terremoto Centro Italia, il ministro Martina, in riferimento al terremoto in Centro Italia, con queste parole ha incontrato alcune delle aziende agricole del territorio per fare il punto della situazione, prima di soffermarsi a parlare per qualche minuto con il sindaco Sergio Pirozzi.
Proseguendo la sua rapida visita nelle zone
colpite dal sisma il ministro ha detto: “Credo che in un momento come questo bisogna fare pochi annunci e tanto lavoro. E possiamo garantire che resteremo vicino ai giovani agricoltori, che qui sono tanti, e che vogliono e devono tornare ad avere una prospettiva di futuro. Ci sono tutte le condizioni per fare un bel lavoro, e faremo parlare i buoni progetti”La priorità, per il ministro, è di “tornare a dare una prospettiva al comparto agricolo di questi territori”.
L’allarme di Coldiretti
Nel giorno della visita del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina - che ha incontrato gli imprenditori e gli agricoltori delle zone terremotate – è pure arrivato l’allarme di Coldiretti: 3.300 posti di lavoro nelle campagne sarebbero infatti a rischio. Dei 17 comuni che hanno subito danni strutturali gravi, si contraddistinguono per un'elevata densità di aziende agricole che sono oltre 7 ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 2,7%.
Questo risultato è quanto è emerso dal primo bilancio dei danni elaborato dalla Coldiretti nelle campagne di Amatrice, dove entro un mese dalle
prime scosse è stato consegnato il primo modulo abitativo agricolo all'azienda Cavezzi Valeria, gravemente colpita dal sisma con la morte del figlio di 13 anni e la perdita di casa e stalla nella frazione di Roccapassa di Amatrice.
E’ stata inaugurata nella frazione di Sommati. La grande tensostruttura della Coldiretti che verrà utilizzata come una "maxicambusa" per custodire i
mangimi necessari al fine di garantire l'alimentazione degli animali durante l'inverno nelle aree del sisma.
Il ministro ha incontrato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo presso la tensostruttura di Sommati. Le "casette" provvisorie, reperite grazie alla sinergia tra Coldiretti, le regioni Lazio e Friuli Venezia Giulia e la Protezione Civile, saranno collocate nei piazzali delle aziende distrutte dal sisma, per consentire ai produttori di continuare ad accudire quotidianamente il bestiame. “Il messaggio che dobbiamo dare - ha detto ancora Martina - è che
qui c’è la volontà di lavorare tutti insieme per dare un futuro all'agricoltura del territorio. Da parte del governo c’è l'impegno e la vicinanza, e anche il
ringraziamento alle associazioni impegnate sul campo come Coldiretti, ma anche la Protezione Civile e le forze dell'ordine. Da loro un sostegno straordinario che merita un grande ringraziamento".
Intanto l'assessore all'Agricoltura del Lazio, Carlo Hausmann, incontrando soci Coldiretti, ha annunciato l'apertura del bando per reperire il fornitore
dei primi ricoveri provvisori per il bestiame che sono in grado di ospitare, a seconda degli animali, da 20 a 90 capi. Le strutture, cosiddetti tunnel,
sostituiranno provvisoriamente le stalle rese inagibili dal terremoto, oltre il 50% di quelle sparse nelle campagne tra Amatrice e Accumoli.
Saranno messe a disposizione degli allevatori in comodato d'uso gratuito. Inoltre sarà attivata la misura del Psr che consente di finanziare al 100%
tutte le spese affrontate dagli imprenditori agricoli per ricostituire il patrimonio aziendale. “La Regione acquista stalle invernali per allevatori e agricoltori. Sosteniamo le imprese per ridare futuro ai territori colpiti da sisma”, ha scritto su twitter il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.
Il rientro degli abitanti nelle loro case
Come se non fosse bastato il sisma, sono anche calate le temperature ed è arrivato il maltempo. Nelle zone colpite la vita si è fatta ancora più dura. Così, ad Arquata, sono finalmente arrivati i primi ordini di rientro in casa. Quelle agibili sono il 46%. Le persone assistite, sono ancora 3.481. Intanto la Coldiretti ha lanciato un suo preciso allarme: nelle campagne vi sono ancora 3.300 posti di lavoro a rischio.
Quando poi arriva la prima “casetta agricola” il Ministro Martina ha assicurato: “Così si riparte” e con qualche buona notizia, pur di fronte a tante difficoltà, viene contrapposta tanta forza di volontà. È questa l’Italia post sisma. In questi paesi, in questa campagne sconvolte, nessuno si illude ne tantomeno
si risparmia, anche se i problemi da risolvere certo non mancano.
Ad Arquata, si rientra progressivamente nelle proprie abitazioni quando sono dichiarate agibili. Intanto, dopo una notte trascorsa sotto la pioggia nelle tendopoli delle zone terremotate delle Marche, il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci ha firmato le prime ordinanze di rientro nelle abitazioni possibili. Le precipitazioni atmosferiche si erano infatti intensificate in mattinata.
Le persone assistite dalla Protezione Civile
Le persone assistite dalla Protezione civile nei campi e nelle strutture allestite o presso gli alberghi dell'area colpita dal terremoto sono state, da un conteggio abbastanza preciso, 3.481. Nella Regione Lazio sono assistite 856 persone. Sono invece 249 i cittadini ospitati presso gli alberghi messi a disposizione a San Benedetto del Tronto in attesa della realizzazione delle soluzioni abitative d'emergenza; 80 le persone – provenienti prevalentemente dal comune di Amatrice – che hanno deciso di trasferirsi presso i MAP e le abitazioni del progetto Case messe a disposizione nel comune dell'Aquila.
Nelle Marche sono state alloggiate 1.257 persone, in Umbria ne sono assistite 655 mentre, in Abruzzo rimane invece stabile il dato di 274 persone
alloggiate. Sono inoltre 110 le persone ospitate in residenze sanitarie assistenziali delle quattro regioni interessate dal sisma.
L’Agibilità della case e delle strutture
Proseguono infine le verifiche di agibilità sugli edifici pubblici e privati nei comuni colpiti dal sisma. Nei lavori di verifica sono 131 le squadre di
tecnici abilitati Aedes (Agibilità e danno nell'emergenza
sismica) e di esperti impegnate nei controlli di agibilità post-sismica; in campo anche 46 tecnici a supporto dei Comuni per la gestione delle richieste di sopralluogo. Per quanto riguarda gli edifici privati, sono state 5.286 le schede di valutazione compilate e acquisite che indicano 2.473 edifici dichiarati agibili (intorno al 46%) e 296 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 1.726, invece, gli esiti di inagibilità
(circa il 32%) mentre 791 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili. Restano invariati i dati sui sopralluoghi per verificare l'agibilità
delle scuole e consentire di definire un piano degli interventi laddove le strutture non siano agibili. Le verifiche hanno riguardato finora 750 edifici
pubblici, di cui 648 edifici scolastici: tra questi ultimi 466 sono stati ritenuti agibili mentre altri tre pur se non danneggiati risultano al momento inagibili a causa di rischio esterno.
Il Ministro a Norcia
Successivamente Il Ministro ha raggiunto anche le zone terremotate di Norcia e ha portato delle buone notizie, come l’aumento delle risorse a disposizione per il rilancio del settore agricolo e agroalimentare. Martina ha parlato del decreto approvato dal Consiglio dei ministri e ha sottolineato “lo stanziamento di fondi per gli allevatori colpiti pari a 11 milioni. Prevediamo – ha aggiunto – un aiuto a capo bovino di circa 400 euro, che ad esem pio porterebbe circa 8 mila euro a un’azienda media da 20 animali. Ci saranno aiuti mirati anche
per ovini e suini. Ora serve concentrarsi per superare a fase di stretta emergenza”. Il ministro Martina ha visitato due stalle e si è recato poi
stabilimento della Grifo Latte; si è intrattenuto con allevatori e agricoltori della zona.
Ad accompagnarlo c’era l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini che ha accompagnato Martina nella sua visita a Norcia. L’assessore ha fornito un quadro chiaro della situazione. “Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri ci consente di intervenire in tempi più rapidi e in maniera efficace, con risorse e procedure semplificate, per superare la grave emergenza di questi ultimi giorni, mettendo al sicuro agricoltori e allevatori e i capi di bestiame rimasti senza un tetto e
riprendere al più presto l’attività produttiva”.
Il ministro Martina ha visitato due stalle e si è recato poi allo stabilimento della Grifo Latte; si è intrattenuto con allevatori e agricoltori della zona. “Ringraziamo il Governo e in particolare il ministro Martina anche per esser stato oggi a Norcia – ha anche detto l’assessore – nel decreto sono state infatti accolte le nostre proposte e rafforzato le azioni per dare risposte alle immediate necessità e assicurare un futuro alle produzioni agricole e agroalimentari dei nostri territori, parte fondamentale dell’economia di questa parte dell’Italia centrale colpita dal sisma e dell’economia nazionale”.
Nella zona, inoltre, sono stati effettuati i primi interventi per mettere in sicurezza i capi di bestiame. Sono 43 gli allevamenti gravemente danneggiati,
di questi 39 anche con abitazioni inagibili, 27 con stalle e depositi crollati o lesionati. A Cascia 5 allevamenti, 2 a Monteleone di Spoleto, 35 a Norcia
e uno a Precfi
foto: Il Ministro Martina ad Arquata
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