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Del seguente articolo:

Gennaio-Maggio/2017 -
Croce Rossa Italiana nell’immediata emergenza sul terremoto in Centro Italia
Andrea Nemiz

Sono ormai trascorsi una decina di mesi dal quel terribile 24 agosto del 2016, quando lo spaventoso terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito il Centro Italia, interessando i territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Sono state migliaia le persone coinvolte nell'evento che ha provocato 299 vittime, numerosi feriti e gravi danni sul territorio.
Diversi centri storici della splendida regione abruzzese sono stati rasi al suolo. Migliaia gli sfollati. In questo quadro di assoluta emergenza, Croce Rossa ha immediatamente avviato la sua purtroppo ben collaudata macchina organizzativa, sin dal precedente terremoto dell’Aquila del 2009. Ha fatto entrare in campo un imponente dispiegamento di volontari, operatori qualificati, mezzi e risorse per gestire le delicate fasi per l’assistenza alla popolazione, nonché la distribuzione di beni di prima necessità. Tra i numerosi centri allertati, continua a spiccare ancora oggi l’attività del grande Polo Logistico CRI di Avezzano, fondamentale punto di riferimento per l’arrivo, lo stoccaggio e la spedizione degli aiuti sui luoghi del sisma.
A poche ore da quel terremoto, infatti, è stata immediatamente inviata una cucina leggera, posizionata nel campo di Roccasalli. Contestualmente, verso i centri più devastati, è partita la struttura del Posto di Comando Avanzato di Croce Rossa e, sono state inviate quattro celle frigorifere, le tende per accogliere i più deboli e quanto altro indispensabile per la prima rigorosa assistenza alle popolazioni colpite.
Indispensabile è stata poi l’organizzazione nello stoccaggio delle donazioni a favore dei terremotati inviate da tante grandi Aziende che hanno individuato il Polo Logistico di Avezzano come punto essenziale per la raccolta e il successivo smistamento organizzato degli aiuti umanitari che sono arrivati da tante Regioni. Nello stoccaggio preziosi gli spazi al coperto nei capannoni presenti nell’area. In essi, ancora oggi, operatori tecnici e volontari continuano a ricevere, controllare, catalogare i materiali donati. Scaffali sterminati con centinaia di bancali contenenti beni di ogni genere - alimentari e non - tenuti in rigoroso ordine e a temperatura su rigidi criteri di conservazione che hanno sempre consentito di tracciare il loro percorso, dall' arrivo sino alla distribuzione.


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