La spesa farmaceutica convenzionata netta SSN, nel periodo gennaio-settembre 2016, ha fatto registrare una diminuzione del –3,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. A tale diminuzione corrisponde, tuttavia, un sensibile aumento della spesa per farmaci acquistati dalle ASL e distribuiti dalle farmacie in regime di distribuzione per conto DPC (+8,7% nei primi nove mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015; dato Promofarma).
Spesa farmaceutica netta SSN: differenziale rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente
A fronte della diminuzione del numero delle ricette prescritte in regime convenzionale, calato del -1,9% rispetto ai primi nove mesi del 2015, si registra un rilevante aumento del numero delle prescrizioni di farmaci in DPC (confezioni in DPC: +10,4%). Prosegue il trend discendente del valore medio netto delle ricette in regime di convenzione, diminuito nel periodo in esame del -1,8% (lordo: -1,1%). In regime convenzionale sono stati, quindi, prescritti meno farmaci di prezzo mediamente più basso.
Il calo di spesa e ricette è legato, oltre che al crescente ricorso alla distribuzione diretta e alla distribuzione per conto da parte delle ASL (voci di spesa che complessivamente sono aumentate del +23,1% nei primi 8 mesi del 2016, dato AIFA), alla revisione del prontuario, stabilita con Determina AIFA del 6 ottobre 2015 che ha previsto una riduzione di prezzo di medicinali di fascia A coperti da brevetto o inseriti nelle liste di trasparenza, e agli interventi volti al contenimento delle prescrizioni promosse dalle ASL nei confronti dei medici.
Nei primi nove mesi del 2016 le ricette sono state oltre 439 milioni, pari in media a 7,24 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 834 milioni, con una diminuzione del -1,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 13,8 confezioni di medicinali a carico del SSN.
Il contributo delle farmacie al contenimento della spesa
Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa - oltre che con la diffusione degli equivalenti (vedi tabella n. 4) e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci SSN con gli sconti per fasce di prezzo incrementati della trattenuta fissa del 2,25%, che hanno prodotto nei primi nove mesi del 2016 un risparmio di circa 515 milioni di euro, ai quali vanno sommati 50 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa, nel periodo gennaio-settembre 2016, è stato di circa 565 milioni di euro. È bene ricordare che lo sconto a carico delle farmacie ha un carattere progressivo in quanto aumenta all’aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo. Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato SSN godono di una riduzione dello sconto dovuto al SSN .
Quote di partecipazione a carico dei cittadini
L’incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini è ulteriormente aumentata: era pari al 13,5% nel mese di settembre 2015, è salita al 14% a settembre 2016.
Nelle Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un’incidenza sulla spesa lorda tra il 12,1% e il 21% (in Valle d’Aosta che ha introdotto il ticket sui farmaci dal 1° gennaio 2016).
Complessivamente, nei primi nove mesi del 2016, i cittadini hanno pagato oltre 1 miliardo e 227 milioni di euro di ticket sui farmaci, di cui oltre il 66% (dato AIFA) dovuto alla differenza di prezzo rispetto al farmaco equivalente meno costoso.
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