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Del seguente articolo:

Settembre-Dicembre/2017 -
Uomini e donne, giovani e meno giovani, lavorano uniti nel “Banco Alimentare” onlus, in una tra le più nobili imprese: quella di ‘dare da mangiare agli affamati’
Giulia Nemiz Gregory

La grande rete della Fondazione ONLUS “Banco Alimentare” è ininterrottamente a disposizione nel sostegno a tutti coloro che si trovano nell’indigenza. Promuove il recupero delle eccedenze alimentari e la redistribuzione alle strutture caritative, organizza la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare e altre Collette Alimentari in aziende, gestisce gli strumenti di comunicazione a livello nazionale.
..Fondazione Banco Alimentare è una ONLUS italiana che coordina e guida la Rete Banco Alimentare che dà valore a sforzi e risultati di ogni Banco Alimentare territoriale.
La Fondazione si occupa della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze della produzione agricola e industriale per la loro ridistribuzione verso strutture caritative sparse sul territorio che svolgono attività assistenziale a sostegno delle persone più indigenti.
Banco Alimentare è membro della Federazione Europea dei Banchi Alimentari (FEBA, Fédération Européenne des Banques Alimentaires) ed affiliata alla CDO Opere sociali (della Compagnia delle Opere). La sede della Fondazione è in Lombardia, a Milano e sono 21 le organizzazioni Banco Alimentare presenti a livello regionale in Italia.
Da oltre venti anni il Banco aderisce al PEAD, Programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti, istituito nell'inverno eccezionalmente rigido del 1986/1987, quando le eccedenze alimentari dell'Unione Europea furono affidate agli Enti di beneficenza e caritatevoli degli Stati membri per essere donate gratuitamente ai poveri più bisognosi. Nel 2009, a causa dello scarso raccolto agricolo e della mancanza di scorte alimentari da distribuire, il Presidente della Commissione UE, Barroso, mise a disposizione 500 milioni di euro, per l'acquisto di nuovo prodotti sul mercato.
Tale istituto resta da oltre venti anni il principale strumento di politica sociale comunitaria ed è nato sotto la guida della Direzione Agricoltura e, di riflesso, dell'Agea, settore del Ministero dell'Agricoltura competente, a garanzia che il sostegno agli indigenti permanesse di tipo alimentare. Al PEAD nel 2013, subentrò il FEAD- European Fund for Aid to Most Deprived (nato dal Regolamento "base" n. 223/2014 del Parlamento e Consiglio di Europa), per l'erogazione di assistenza non economica, quali alimenti e beni primari (vestiario, prodotti di igiene e pulizia, ecc.): valido fino al 2020 e nell'ambito della Strategia Europa 2020, ha l'obiettivo dichiarato di ridurre di circa 20 milioni di unità il numero del poveri del continente, cui deve fare seguito un programma operativo di attuazione da parte di ogni Stato membro.

Nella 21^ Giornata della Colletta Alimentare avvenuta nel 2017 sono stati 8.200.000 i kg di alimentari recuperati e poi redistribuiti

All’insegna del principio di “condividere i bisogni per condividere il senso della vita” il Banco non guarda verso “i poveri come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana [...]. queste esperienze, pur valide e utili [...] dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita. [...] la loro mano tesa verso di noi è anche un invito [...] a riconoscere il valore che la povertà in se stessa costituisce un atteggiamento del cuore [...] e permette di vivere in modo non egoistico e possessivo i legami e gli affetti”.
Da più di 20 anni quello del Banco Alimentare è l’evento di solidarietà più partecipato in Italia e. a partire dal 1997, sono centinaia di migliaia le persone che si sono messe a disposizione per aiutare i più poveri.
Ecco i numeri della colletta alimentare organizzata nel 2017: 8.200 tonnellate di alimenti raccolti, 13.000 punti di distribuzione, 145.000 volontari all’opera ma, soprattutto, sono stati 5.500.000 gli italiani che hanno donato cibo.

Il recupero sistematico degli alimenti , inoltre, impedisce che essi divengano rifiuti, permettendo così, da un lato, un risparmio in risorse energetiche, quindi un abbattimento delle emissioni di CO2 nell'atmosfera, e dall'altro il riciclo delle confezioni.
L’aspetto educativo: fin dalla sua origine, Banco Alimentare ha superato ogni aspetto assistenzialista ponendo al centro del suo agire la persona: concreta, unica, irripetibile.


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