Un...importante evento di moda e solidarietà, organizzato dall’Associazìone “Gruppo idee” e dalla Casa della Famiglia della Città di Marinpresso” si è svolto nella Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, Sezione Femminile. Nella sfilata di moda sono stati presentati i capi realizzati nel Laboratorio sartoriale “Ricuciamo" che, da almeno cinque anni, opera all'intemo dell’Iatituto Penitenziario.
La sartoria, è nata per volontà e sinergia tra Germana De Angelis - responsabile del progetto e volontaria di lungo corso dedita alle tematiche della detenzione e Maria Sabrina Minucci, stilista con esperienza trentennale nell'amb›ito alta moda e a sua volta volontaria dedita al mondo della detenzione e al volontariato sociale attivo.
La manifestazione ha visto sfilare in passerella diverse indossatrici detenute, tutte impegnate in un ruolo di assolute protagoniste che hanno indossato modelli realizzati da altre donne e che, come loro, si trovano in situazione di liberta ristretta.
E ancora una volta, è stata per queste protagoniste un’occasione in carcere, rara e strordinaria di prendersi cura di se stesse come donne, attaverso il trucco, l'acconciatura, tacchi alti e abiti ideati per la passerella.
“La sfilata è stata anche una provocazione per accendere i riflettori sul mondo delle carceri e per sensibilizzare le persone alle problematiche della detenzione” ha spiegato Zarina Chiarenza, Presidente della “'Associazione Gruppo Idee” che ha la sua motivazione nel motto “Aiutare gli altri per aiutare noi stessi”.
L'evento ha avuto l'obiettivo, aggiungono le organizzatrici, “di far incontrare realtà diverse - ma non così distanti tra loro - attraverso un comune sentire di donne verso donne che intende avvicinare le recluse a un mondo apparentemente superfluo, ma per questo tanto più importante. Valorizzare la dignità della donna, la sua femminilità e il suo percorso di normalità significa favorire miglioramenti alle condizioni di vita all'intemo della struttura carceraria".
“Abbattiamo il pregiudizio e il 'brutto' con moda, eleganza creatività e colore e, per questo, crediamo in un progetto che ha essenzialmente finalità di
recupero sociale e di formazione ma anche di leggerezza e di bellezza. L'idea della sfilata di alla moda in carcere è stata una nostra scommessa qualche anno fa, che ci rende orgogogliose oggi del cammino fatto con le nostre ragazze. Abbiamo voluto essere strumento e dare strumenti, affiancando nel lavoro quotidiano gli operatori del carcere, cercando di far riaffiorare una maggiore percezione di sé nel riconoscersi donne fuori e dentro il carcere” Con queste parole Sabrina Minucci e Germana de Angelis si sono fatte paladine del progetto “Neroluce made in Rebibbia”.
Il progetto, che trae forza dal puro volontariato, necessita di aiuto e sostegno economico e concreto. A tal fine si sensibilizzano Enti pubblici e privati, sostenitori e benefattori che, anche singolarmente, con sensibilità e generosità, consentano successo a questo ‘Vero buon esempio’ del progredire.
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