Direttore Responsabile Leandro Abeille


 
home
sommario
noi
pubblicità
abbonamenti
mailinglist
archivio
utilità
lavora con noi
contatti
ARCHIVIO

Del seguente articolo:

Settembre-Dicembre/2017 -
Cyberbullismo: cos’ è?
Giulia Nemiz Gregory

Internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati ad un uso improprio di questo strumento: tra questi c’è il cyberbullismo.
Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima. Le attività che i ragazzi svolgono online o attraverso i media tecnologici hanno quindi spesso conseguenze anche nella loro vita reale. Allo stesso modo, le vite online influenzano anche il modo di comportarsi dei ragazzi offline, e questo elemento ha diverse ricadute che devono essere prese in considerazione per comprendere a fondo il cyberbullismo.
Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.
Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media. Alcuni di essi sono: telefonate, messaggi (con o senza immagini), chat sincrone, social network (per esempio, Facebook), siti di domande e risposte o siti di giochi online e forum online.
Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo sono molte. Alcuni esempi sono: pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network; postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle false); rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima; insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media; facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.

Queste aggressioni possono far seguito a episodi di bullismo (scolastico o più in generale nei luoghi di aggregazione dei ragazzi) o essere comportamenti solo online.
Il cyberbullo può essere un estraneo o, più spesso, una persona conosciuta dalla vittima.
E’ possibile che metta in atto comportamenti denigratori verso la propria vittima singolarmente o, più spesso, che sia supportato da altri cyberbulli. L’altro elemento importante di questo tipo di bullismo che passa attraverso le nuove tecnologie è l’anonimato. Protetto da uno schermo di un computer, di un telefono cellulare o di un ipad, il cyberbullo può rivelare la propria identità o muoversi tra le tecnologie rimanendo anonimo, protetto da un profilo fake (falso), da un avatar, o da un nickname.
Le vittime però non sono tanto o solo quelli che vengono presi di mira.
Le vere vittime degli atti di bullismo sono i ragazzi che non ne parlano. Ogni volta che si preferisce il silenzio al confronto con persone importanti per i ragazzi o la denuncia (agli insegnanti, agli adulti di riferimento, alle Associazioni di settore o alle Istituzioni) si è vittime dei cyberbullismo. E’ allora importante parlarne, evitando che un primo cyberattacco possa diventare ripetuto e continuato nel tempo, finendo per provocare conseguenze anche gravi nella vittima.
Come avviene a livello internazionale, anche nel contesto italiano il fenomeno è sempre più diffuso e conosciuto. I risultati dell’indagine “Osservatorio adolescenti” presentata da Telefono Azzurro e DoxaKids nel mese di novembre 2014, condotta su oltre 1500 studenti di scuole italiane di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, mostrano come il cyberbullismo sia un fenomeno ben noto ai ragazzi: l’80,3% degli intervistati ha sentito parlare di cyberbullismo; 2 su 3 (39,2%) conoscono qualcuno che ne è stato vittima, 1 su 10 ne è stato vittima (10,8% degli intervistati; il 9,1% dei ragazzi ed il 12,6% delle ragazze). Dalla stessa indagine è emerso che i ragazzi che sono stati vittime di cyberbullismo esprimono più frequentemente manifestazioni di disagio, quali difficoltà a dormire e poca voglia di mangiare, ma anche vissuti di solitudine e scarsa gratificazione nelle relazioni interpersonali, come ad esempio il timore di essere derisi dagli altri.
Come il bullismo tradizionale (faccia a faccia), il cyberbullismo può essere molto dannoso per il benessere e la salute mentale dei ragazzi.
Come recenti ricerche mettono in luce, il cyberbullismo ha effetti negativi sul benessere sociale, su quello emotivo e su quello scolastico delle vittime. Il malessere per le vittime viene spesso espresso attraverso ansia, bassa concentrazione e un basso rendimento scolastico, e può sfociare in comportamenti più gravi come depressione e tentativi di suicidio, come anche recenti casi di cronaca hanno mostrato in Italia. Le conseguenze però coinvolgono anche i cyberbulli, che possono essere maggiormente a rischio di sviluppo di comportamenti antisociali e di problemi relazionali, delinquenza, abuso di sostanze e suicidio.
Come difendersi dal cyberbullismo?
Recenti ricerche mostrano che più la vittima è di giovane età, e maggiormente sarà in difficoltà nel reagire agli attacchi da parte dei cyberbulli. Inoltre, maggiori sono i contesti in cui questi episodi accadono (contesto reale e contesto virtuale), maggiore sarà il rischio di suicidio da parte dei ragazzi. E’ allora necessario e fondamentale lavorare in un contesto di prevenzione, in modo che bambini e adolescenti sappiano reagire adeguatamente contribuendo a troncare sul nascere episodi di cyberbullismo.
I bambini e gli adolescenti sono i primi che, con il loro comportamento, possono evitare di incorrere in situazioni spiacevoli online. E’ importante non solo che vengano seguiti e supportati dai loro adulti di riferimento durante la navigazione in rete, ma che loro per primi mettano in atto comportamenti responsabili che li aiutino ad auto-tutelarsi.
Per questo motivo e alla luce del valore che Telefono Azzurro riconosce al peer-to-peer e alla necessità che bambini e adolescenti sappiano proteggersi dai pericoli che la rete può loro offrire, Telefono Azzurro offre sia ai ragazzi che agli adulti di riferimento che possono aiutarli a navigare in modo sicuro scoprendo le potenzialità della rete senza rimanere turbati dai rischi che questo strumento può presentare loro.


<<precedente sommario successivo>>
 
<< indietro
ricerca articoli
accesso utente
login

password

LOGIN>>

Se vuoi
accedere a tutti
gli articoli completi
REGISTRATI

Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!

Le parole di una vita

Cittadino Lex

gg