A sterminare l’Italia non sarà un virus più o meno cattivo del CoViD 19, sarà un mix tra opportunismo ed incapacità politica, ignoranza e complottismo che si uniranno in un momento difficile e ritarderanno le risposte appropriate. Potremo morire per un virus, o per essere stati invasi da un paese straniero. Perderemo sempre e comunque perché siamo troppo imbecilli per sopravvivere. I prodromi della nostra sconfitta si sono visti tutti nell’emergenza SARS CoV 2.
All’inizio il Covid 19 “era solo un raffreddore”. Poi, quando in Cina si iniziava a morire di brutto, è diventato “per l’Italia nessun pericolo”. Ancora, quando la gente ha iniziato a morire anche da noi, si è vista tutta la pochezza della gestione dell’emergenza. Ad iniziare dai politici a finire ai virologi, in ordine sparso davano informazioni contrastanti su un argomento che ancora dovevano imparare a conoscere. Alla fine si è scoperto che il virus in Italia ci è arrivato, non scompare con il caldo, una persona può essere infetta oltre 50 giorni, resiste sulle superfici molte ore e in quelle sporche ancora di più e che riusciremo ad avere un vaccino prima dei preventivati 18 mesi. Informazioni contrastanti e paura hanno fatto si che venisse data voce a medici (e non) di dubbia integrità che hanno ancora di più intorbidito le acque dell’informazione, lasciando spazio al peggio del peggio. A frequentare certi gruppi social c’è da rabbrividire, tra chi è convinto che il CoViD 19 sia dovuto al 5G, fino a chi è disposto a tutto pur di non farsi vaccinare.
Con questo virus si è assistito ad un fenomeno particolare, medici (o pseudo tali) bufalari che veicolavano ogni genere di idiozia dal virus che non uccide o che si cura con gli zuccherini omeopatici, a medici (soprattutto quelli di base) che richiamavano i nostri giornalisti, a cui avevano rilasciato un’intervista sulle carenze delle ASL, per modificare delle risposte poiché avevano “paura delle possibili conseguenze”.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che i medici (infermieri e OSS) ospedalieri siano stati degli eroi ma non dobbiamo dimenticarci di quelli di base che hanno scoperto focolai di CoViD 19, ma anche quelli che sono stati presi in contropiede ed hanno sottovalutato il pericolo, non rifornendosi, con largo anticipo, anche autonomamente, di DPI e senza organizzare i propri studi per l’emergenza.
Non si possono dimenticare, inoltre, le migliaia di genitori che si sono impazziti tra registro elettronico, Teams e video lezioni varie, incastrati tra figli svogliati e professori non sempre all’altezza del ruolo. Molti professori si sono rivelati in grado di affrontare la didattica a distanza, altri, fortunatamente una minoranza, hanno confermato il loro essere analfabeti informatici e tra questi, c’è stato chi ha affidato ai genitori il ruolo dei docenti. Alla fine sono stati quest’ultimi a rimettersi a studiare per sopperire alle carenze di alcuni insegnanti e per questo meritano un nove collettivo.
Stay tuned… di malattie, idiozie e incapacità ne parleremo ancora.
di Leandro Abeille
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