Per le tante persone di buona volontà, uomini e donne che decidono di impegnarsi in quel grande atto di amore dell’adozione a distanza verso qualche piccolo che vive una lontana vita disagiata all’estero, l’impresa non è davvero facile. Ma non impossibile.
A parte l’ovvio consiglio di affidarsi sempre a organizzazioni ben collaudate, è generalmente abbastanza facile trovarle anche direttamente fra le tante che si offrono sul web.
Le loro inserzioni sono tutte brillanti, appaiono ben positive e accattivanti, ma ciò non toglie qualche piccolo dubbio sul futuro dei piccoli che dovrebbero essere loro affidati e non è neanche detto che qualche piccolo dubbio non possa insinuarsi nel corso delle ricerche. Regole serrate non possono davvero esistere ma un oculato e un ben consolidato controllo può anche mettere in evidenza eventuali carenze sulla loro solidità e serietà.
Orientarsi nel ginepraio di offerte che appaiono in rete non è quindi facile ed eventuali dubbi possono anche emergere a un occhio attento. L’articolo che segue, di Tiziana Fattori, è tratto da una rivista di alcuni anni fa molto diffusa - Focus - e potrebbe essere di buon aiuto per chi vuole comprendere al meglio questo problema, ma non intendiamo dare suggerimenti sui nomi di quelle organizzazioni umanitarie che propongono e incentivano le adozioni a distanza e deve essere considerato solo come pura informazione.
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