La ventiduesima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare ha proposto nuovamente un gesto corale di responsabilità. Organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus in circa 13.000 supermercati in Italia, sabato 24 novembre si è vista la risposta festosa di oltre 5 milioni di persone, accolte da 150.000 volontari, con un’età media di 36 anni.
Si tratta di scolaresche, giovani, anziani e intere famiglie, a cui va il più sentito ringraziamento per aver reso possibile la riuscita di questo evento straordinario.
La Colletta ha prodotto un risultato di cibo donato equivalente a 16,7 milioni di pasti*, (occorre qui spiegare che un pasto equivalente corrisponde a un mix di 500 gr di alimenti ) stima adottata dalla European Food con una crescita dell’1,8% rispetto al 2017, includendo il contributo di donazioni on-line, modalità introdotta per la prima volta.
Quanto raccolto verrà distribuito nei prossimi mesi alle oltre 8.000 strutture caritative: i loro volontari, gli stessi che sabato vestivano le “pettorine gialle”, sostenuti dai volontari del Banco Alimentare, incontrano e aiutano quotidianamente oltre 1 milione e mezzo di persone in povertà assoluta. “È sotto gli occhi di tutti che il volontario delle associazioni oggi, in Italia, conosce direttamente i volti e il bisogno di chi è in povertà e condivide con lui non risposte risolutive, ma un cammino alla ricerca di condizioni migliori” ha dichiarato il Presidente della Fondazione Banco Alimentare Andrea Giussani. Il Banco
Alimentare e tutti i suoi compagni di viaggio raccolgono il messaggio di speranza della Colletta,un gesto educativo con cui ognuno di noi può rispondere al bisogno con un immediato ed umile impegno. La realtà di evidente sofferenza e il “grido di speranza del povero” (cit. Papa Francesco) ci richiamano ad una domanda sul senso della nostra vita, degna di essere vissuta se risponde non solo ad una necessità materiale, ma soprattutto al desiderio di non essere soli e di poter sperimentare da subito una speranza anche per sé.
La risposta del popolo della Colletta e la perdurante situazione di emergenza, arriva alla vigilia del Trentennale del Banco Alimentare, un anniversario che sprona tutti a moltiplicare le forze, per trovare modalità di risposta concrete e sostenibili alla lotta alla povertà e allo spreco. Con questo obiettivo vedranno la luce nei prossimi mesi altre iniziative di “moderna” solidarietà e recupero di cibo, che necessitano della collaborazione fattiva degli attori della filiera alimentare e del mondo imprenditoriale.
gni giorno recuperiamo cibo
e lo doniamo alle strutture per la carità
Nell’anno 2018 gli alimenti distribuiti dalla Rete Banco Alimentare hanno quasi raggiunto le quantità record del 2017, circa 87.000 tonnellate.
Le eccedenze recuperate e quindi salvate dallo spreco, il “cuore” dell’opera del Banco Alimentare sono aumentate. In particolare il recupero dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) di cibo fresco, cotto e dall’Industria cibo “secco” e surgelato. È cresciuta la coscienza dell’importanza della lotta contro lo spreco, in tutti gli operatori della Filiera Alimentare. Nel 2018 i punti vendita della GDO del programma Siticibo sono passati da 1.050 a oltre 1.500, richiedendo alla Rete Banco Alimentare un cambio di passo, un grande sforzo organizzativo e logistico, un rafforzamento dell’alleanza con le strutture caritative sul territorio. È stata decisiva la maggiore diversificazione di prodotti e quindi il mix nutrizionale: oggi le Strutture Caritative ricevono, per gli indigenti, più prodotti freschi, più frutta e verdura, più latticini. Alimenti importanti per la dieta quotidiana, sani e che appagano il gusto.
Un numero croscente di amici
Il funzionamento quotidiano della complessa macchina della Rete Banco Alimentare necessita del continuo sostegno di un numero crescente e fedele di amici, tra cui i volontari che ogni giorno ci donano il loro tempo e che rappresentano un bene insostituibile e prezioso. Anche nell’anno trascorso abbiamo coltivato con dedizione la relazione con i nostri donatori privati, attratti anche dall’esperienza dei nostri volontari, storie di persone che aiutano altre persone. Così si sono aggiunti a noi nuovi protagonisti della solidarietà e della carità: di questa “elezione” ci sentiamo profondamente grati e responsabilizzati. Inoltre siamo stati scelti come causa sociale da ben dodici grandi aziende, per campagne nazionali di co-marketing.
Ed ora siamo partiti per il viaggio del 2019, anno in cui festeggiamo insieme a tutti i nostri amici e partner, i 30 anni di attività.
Ma nel contempo il numero di persone in povertà assoluta non cala e vi sono gravi rischi che si riduca il sostegno, in Italia e nelle prossime decisioni UE. Per questo è sempre attiva la “caccia” alle eccedenze alimentari e alla progettazione di iniziative tese ad offrire prodotti sempre più mirati al fabbisogno di chi è più vulnerabile (bambini, anziani). Grazie soprattutto alle aziende partner che credono in noi. La fiducia di chi sostiene la nostra opera ci sprona a mettere in campo tutte le forze disponibili al servizio dell’aiuto alimentare. A desiderare relazioni strategiche di lungo periodo, a rafforzare la nostra professionalità, pur facendo memoria ogni giorno dei valori fondativi di Banco Alimentare. A ridare slancio ai rapporti con le associazioni, le aziende e i privati donatori. Tutto ciò sarebbe impossibile senza le Persone della Rete Banco Alimentare: volontari, sostenitori, direttori, presidenti, dipendenti, direttivi, ... uniti in un appassionante gioco di squadra.
Che cosa può sorreggere l’impegno del Banco alientare negli anni?
Innanzitutto l’evidenza che Banco Alimentare è un bene prezioso di cui non siamo possessori, ma che ci è affidato e di cui ciascuno di noi si deve sentire ogni giorno solerte custode. Poi la certezza che lo Scopo di Banco Alimentare, il recupero e la distribuzione del cibo a chi vive in povertà, è più che mai una necessità ed un valore. Il cibo risponde ad un bisogno urgente: la fame, ed è primo passo per ritrovare dignità e speranza. Per sentirsi meno soli, per rialzare lo sguardo oltre le fatiche presenti. Ma la risposta è duratura solo se accompagnata dalle migliaia di testimoni della solidarietà, aperti all’incontro con chi ha bisogno. Banco Alimentare non è l’unico fattore in campo ma è uno degli attori di questa rete solidale, spesso punto di aggregazione delle iniziative di ripresa della “voglia di ricominciare”. Per questo, nel 2018 e ancora di più nel 2019, Banco Alimentare si propone come catalizzatore di progetti concreti e innovativi di lotta alla povertà, nei quali molti altri operatori siano valorizzati con le loro specificità. Siamo convinti che solo una corale risposta sul campo, tra coloro che “vedono in volto” il bisognoso, possa proporre risultati sostenibili. La maggior coscienza dello spreco nella nostra società ci stimola ad individuare nuove fonti di recupero di alimenti. Ma anche a identificare nuove opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, da informazioni più disponibili e da avanzate organizzazioni della filiera alimentare che ci stanno permettendo la realizzazione di processi operativi.
Un 2019 intenso e pieno di umanità
Partecipiamo anche alle esperienze dei Sustainable Development Goals 2030, il confronto di esperienze della nuova economia sostenibile. Ma “il nuovo” richiede che la struttura e l’organizzazione Rete del Banco Alimentare esprima tutta la propria professionalità, la capacità di muoversi su tutto il territorio nazionale, pur così diversificato, spingendo la propria azione, senza rinunciare alla solidità delle proprie caratteristiche. Basti come esempio la vigilanza sulla sicurezza e l’igiene degli alimenti ed il rispetto degli accordi presi con aziende, istituzioni e soprattutto persone.
Ci impegniamo per un 2019 intenso e pieno di umanità. La stessa ed uguale passione auspichiamo per tutti coloro con cui camminiamo.
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