I furti in abitazione non sono una novità degli ultimi 20 anni, sono da sempre l’incubo dei proprietari, fin dai tempi dei Neanderthal. I ladri prediligono rubare senza la presenza degli occupanti della casa e negli anni passati, i furti erano più frequenti durante il periodo estivo, quando le città si svuotavano e gli appartamenti rimanevano incustoditi. Dall’altra parte, le seconde case venivano svaligiate lontano dai periodi di vacanza. Con il cambiare della abitudini vacanziere i “topi d’appartamento” si sono dovuti adattare e il furto, molto più spesso, avviene con la presenza, spesso addormentata, dei legittimi occupanti della casa. Siamo passati dall’aver paura di trovare la casa svaligiata a quella di sentire il rumore dei ladri. Inoltre, da un ventina d’anni ad oggi, i “topi d’appartamento” solitari hanno lasciato il campo a bande criminali senza scrupoli, accrescendo il senso di insicurezza nella popolazione.
È nata la necessità di attuare la “difesa abitativa”, termine tecnico che indica tutte quelle accortezze strutturali e personali che ci permettono di difenderci in casa nostra.
La difesa abitativa è sostanzialmente inserita dalla legge 13 febbraio 2006, n.59 (art. 1), e modificata dalla Legge 36/2019 nel comma relativo ai casi di violazione di domicilio cui all‘art. 614 del c.p., comma 1 e 2 che vanno a modificare l’art. 52 del Codice Penale relativo alla Difesa Legittima, cioè quella facoltà che garantisce a chiunque di difendersi da un’offesa ingiusta, anche nei casi in cui ci si ritrova in casa propria. La legge specifica che, la violazione di domicilio (ma anche quei luoghi in cui viene esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale) garantisce la proporzione fra difesa e offesa, necessaria per esercitare il diritto a difendersi di cui all’art. 52 C.P.
La legge prevede che ci si possa difendere in casa propria, da un ladro, a patto che:
1) il soggetto che ha posto in essere la legittima difesa abbia il diritto di trovarsi in quel luogo (è perciò un legittimo occupante);
2) l’incolumità della persona che si difende sia minacciata, ci sia perciò una mancata desistenza del ladro (il quale non lascia tutto e scappa) e minaccia (con le parole o con il comportamento) un’aggressione.
3) la legittima difesa sia attuata attraverso un’arma o un altro strumento di coercizione legittimamente detenuto.
In buona sostanza se alle 4 di mattina ci dovessimo svegliare e scendendo in soggiorno, dovessimo trovare il ladro che sta rubando l’orribile vassoio in silver plate, regalatoci al matrimonio, da anni relegato nella vetrina e non solo non lo molla ma ci viene incontro per darcelo sulla testa, potremmo fare uso di un’arma o di altro oggetto al fine di difenderci.
Se non abbiamo la possibilità o la volontà di utilizzare un’arma da fuoco o altra arma letale, possiamo fare ricorso ad altri sistemi. Il primo più economico è rappresentato dalle cosiddette “armi non letali”, queste hanno il vantaggio di essere legali, non richiedere alcuna autorizzazione e di evitare le cause civili che spesso sono intentate dei familiari dei ladri che vengono uccisi durante i furti che stanno perpetrando.
Lo strumento principe della difesa non letale è lo spray al peperoncino a base di Oleoresin Capsicum. Gli spray di questo tipo sono venduti ai maggiori di 16 anni, praticamente ovunque e nelle più varie fogge, quelli che rispettano il Decreto Ministeriale del 12 Maggio 2011 n.103 e cioè:
a) contengono una miscela non superiore a 20 ml;
b) contengono una percentuale di oleoresin capsicum disciolto non superiore al 10 per cento, con una concentrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi totali pari al 2,5 per cento;
c) la miscela erogata dal prodotto non contiene sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici;
d) sono sigillati all’atto della vendita e muniti di un sistema di sicurezza contro l’attivazione accidentale;
e) hanno una gittata utile non superiore a tre metri; sono addirittura di libero porto, oltre che detenibili in casa.
Questi spray oltre ad essere legali, funzionano molto bene: provocano immediata irritazione delle mucose e copiosa lacrimazione, con conseguente immediata immobilizzazione dell’aggressore.
Valutando le dovute cautele di utilizzo, si può ragionevolmente affermare che lo spray al peperoncino è un ottimo sistema per difenderci dalle aggressioni ed ha il vantaggio di poter essere utilizzato da chiunque.
Ovviamente, per assicurare la difesa, esistono anche altre armi (il coltello o il manganello telescopico) o in alcuni casi, strumenti atti ad offendere (mazza da baseball o la cara vecchia vanga) che però hanno molti limiti di utilizzo. Per difenderci con questi mezzi:
a) bisogna essere di una certa prestanza fisica e bisogna conoscere le tecniche di utilizzo a corta e cortissima distanza;
b) si rischia di venire disarmati e così dare un’altra arma al nostro aggressore
c) invece di fermare un aggressore si rischia di ucciderlo.
Come detto sopra alla base di tutto bisogna ricordare che se si sopravvive ad una aggressione domestica e si lesiona l’aggressore, lo stesso o i suoi familiari potrebbero intentare una causa civile per lesioni o morte. Se, per quanto riguarda la causa penale, chi si è difeso è sufficientemente tutelato, per la possibile causa civile chi si è difeso dovrà dimostrare che avrà messo in atto tutti gli accorgimenti necessari a tutelare la vita dell’aggressore, dalla scelta del sistema di difesa meno lesivo a parità di efficacia, al chiamare i soccorsi (oltre alle forze di Polizia).
C’è da considerare che anche i sistemi di difesa passiva hanno sempre una grande importanza: la video sorveglianza, una buona porta blindata, la presenza di grate metalliche alle finestre, una porta resistente e ben chiusa tra la zona giorno e la zona notte, gli allarmi di prossimità o l’allarme radiocollegato con i servizi di vigilanza, sono sempre indispensabili.
È fondamentale saper usare anche uno strumento di uso comune come il telefono, infatti, come annunciava una famosa pubblicità di un noto gestore telefonico “una telefonata allunga la vita”. Gridare che si stanno allertando le Forze dell’ordine (avviando la chiamata in viva voce) appena si avvertono rumori che non sono tipici di casa, può far si che l’azione criminosa venga sospesa con relativa fuga dei malintenzionati. In base alla conformazione della casa, della zona abitativa e degli occupanti si può scegliere il sistema di difesa più sicuro. Strutturare la difesa fisica dell’abitazione e dei propri familiari, con strumentazione tecnologica ed ausili non letali può essere un buon modo per sopravvivere fisicamente e giuridicamente ad una brutta nottata.
|