Inutile dirlo, l’emergenza “Coronavirus” ci sta mettendo in ginocchio, e al di là di qualche incosciente, la gente ha paura di un nemico invisibile che al netto delle situazioni asintomatiche o leggere provoca delle polmoniti spaventose. “Purtroppo su questo virus conosciamo molto poco: è una variante molto più aggressiva dei comuni Coronavirus (quelli che danno normalmente l’influenza e vengono chiamati parainfluenzali); non conosciamo quanto questo virus si internalizza nel nostro DNA e per quanto tempo lo fa e se in questa situazione va a modificare l’espressione del DNA”- afferma il Massimo Bonucci nel pre-intervista.
Il dott. Massimo Bonucci è fondatore e Presidente di ARTOI (Associazione Ricerche Terapie Oncologiche Integrate), specialista in oncologia e anatomia patologica, ha sviluppato, negli anni, una voluminosa esperienza e ricerca scientifica, sul trattamento dei pazienti oncologici con terapie che “integrano” (non si sostituiscono) le terapie mediche riconosciute dalla scienza. Non è uno stregone, non è un anti-vaccinista, non è un nazi-vegano, non cura con acqua, limone e bicarbonato ma fa ricerca scientifica seria, per verificare se alcune abitudini alimentari o alcune sostanze naturali (da non confondere con l’omeopatia che è ben altro) possano in qualche modo aiutare il processo di guarigione. Per questo lo intervistiamo in merito al ncovid19, il famigerato coronavirus.
La gente ha paura e si sente indifesa contro un nemico invisibile, persistente e potenzialmente letale, potrebbero aiutare la prevenzione rispetto al contagio e allo svilupparsi di eventuali complicanze con uno stile di vita alimentare migliore o con estratti di piante?
Non voglio certo impaurire ulteriormente ma bisogna stare molto attenti nel rispettare le regole per evitare il più possibile il contatto. E’ chiaro però una cosa importante: le persone sane di per sé sono le meno colpite. Soprattutto coloro che hanno una immunità innata forte: i bambini. Loro avendo ancora un sistema immunitario in formazione, hanno quello innato dalla nascita che li difende.
Uno stile di vita sana e una alimentazione altrettanto buona e salutare aiuta a difenderci. Non bisognerebbe mangiare nessun alimento che aumenta l’infiammazione, quest’ultima promotrice di un distress immunitario, tipo pane e pasta di farina 00, zuccheri raffinati, carni rosse e lavorate. Nel contempo invece è utile un uso di verdure ricche di antiossidanti, tipo broccoli e famiglie similari, barbabietole rosse, funghi shitake, frutti di bosco, mele (tutto questo il più biologico possibile).
Il ncovid19 non ha cure, stanno sperimentando vari antivirali ma pare che ancora non si sia trovato il medicinale giusto. Esiste estratto fitoterapico che potrebbe aiutare il lavoro del sistema anticorpale, senza influire sull’efficacia degli antivirali di sintesi?
In letteratura si trovano molti lavori scientifici riguardanti principi attivi estratti da piante medicinali. I funghi medicinali, tipo estratti di shitake, hanno mostrato attività antivirale. Il resveratrolo è un altro prodotto naturale estratto da pianta che ha dimostrato, in ricerca, una sua propria attività antivirale(è stato pubblicata una ricerca su Nature Report che lo indica fra i prodotti ad azione anti MERS-CoV1). Anche la polidatina ha questo effetto e dato la sua migliore biodisponibilità, noi generalmente utilizziamo questo estratto.
I pazienti problematici sviluppano polmoniti di una certa serietà con gravi difficoltà respiratorie, anche in questo caso, esistono delle sostanze naturali che in qualche modo possano aiutare?
Anche in questo caso non esistono rimedi miracolosi. Un ultimo studio fatto dai cinesi di Wuhan in corso di infezioni polmonari hanno usato alte dosi di Vit. C dimostrando un effetto di miglioramento dello stato febbrile e della polmonite conseguente. Altra sostanza che può essere usata è l’astragalo, pianta adattogena e immunomodulante, in maniera particolare per il polmone.
Quello che possiamo fare in questi casi è mettere nelle migliori condizioni di salute la popolazione, cercando il più possibile di non venire in contatto con il virus. Attualmente non abbiamo una immunità, singola o di gruppo, contro questo virus, pertanto sarà necessario un periodo più o meno lungo affinché questo avvenga. Dobbiamo cercare di resistere nel migliore dei modi: migliorando il nostro stato generale di salute.
Dalla natura possono arrivare piccoli “aiuti” e fino ad ora nessuna “cura”. Stare in uno stato di salute generale e non infettarsi rimane il miglior metodo di non ammalarsi e per cui si rimanda alle norme precauzionali ufficiali,ricordando di mantenere l’igiene delle mani (lavarle spesso con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) senza toccarsi naso ed occhi, evitare il contatto ravvicinato in generale (stare sempre ad una distanza minima di un metro), soprattutto con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie, evitare luoghi affollati, possibilmente non toccando qualsiasi cosa, lavare i vestiti (che hanno avuto contatti con possibili superfici non sicure) appena tornati a casa. La mascherina chirurgica va bene per non infettare gli altri (come è buona norma starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), per non essere infettati è necessaria una mascherina almeno FFP3, una protezione per il viso/occhi e guanti per le mani.
La distanza dagli altri sembra ancora il miglior sistema per evitare infezione. Avremo tempo di abbracciarci e baciarci a fine emergenza.
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