Nelle sue rotte per i mari e negli approdi nei porti italiani è simbolo degli italiani tutti quando naviga per il mondo. Per una settimana il maestoso veliero ha fatto sosta davanti a Palazzo Ducale a San Marco per i festeggiamenti degli ottocento anni dell’Arsenale di Venezia. Decine di migliaia di cittadini e turisti sono stati accolti a bordo per le visite guidate. Il Vespucci aveva appena concluso un viaggio scuola addestrativo nelle acque del Mediterraneo con a bordo 150 allievi ufficiali comandanti, uomini e donne della Accademia navale di Livorno
“Per chi si appresta a trascorrere una carriera in mare, nessuna piattaforma è migliore del Vespucci e con la vita a bordo l’allievo può perfettamente verificare se la vita in mare sarà adatta al suo temperamento, e alle sue capacità, se si aspira alla carriera di comandante. Solo con questo impegno militare e professionale l’allievo potrà capire concretamente se questa è una vita che gli si addice, una vita certo meravigliosa, ma anche di grande sacrificio e, soprattutto, di grande responsabilità. I futuri comandanti avranno sempre in mano la vita di decine, centinaia di persone e la preparazione a tutti i livelli, anche psicologica, deve essere sempre di altissimo livello. In alternativa, l’allievo potrà indirizzarsi verso le altre cento e cento sfaccettature della carriera sulle navi”
Chi parla è il tenente di Vascello Alessandro Busonero, l’ufficiale addetto alle Relazioni Esterne dell’Amerigo Vespucci. Lo abbiamo incontrato a bordo durante una sosta che la prestigiosa nave della Marina Militare Italiana ha fatto a Venezia partecipando alla celebrazione degli 800 anni di vita dell’Arsenale.
Rispondendo a una precisa domanda l’alto ufficiale tocca alcuni degli aspetti della conduzione di un ‘veliero’ di quella portata, apparentemente ormai relegato nel mito dei romanzi delle avventure sui mari. “Pericoli? Ma quando mai, se non quelli comuni a qualsiasi attività professionale nelle quali si lavora a stretto contatto con insidie esterne - in questo caso quelle del mare - che occorre ben conoscere, valutare e, soprattutto prevedere. La sicurezza in navigazione è davvero ineccepibile, fermo restando però che di assoluto non esiste nulla in alcun settore e tale è la situazione sia in questa nave che in qualsiasi altra. La risposta che Nave Vespucci restituisce ai comandi è perfetta e siamo dotati della migliore tecnologia che esista oggi per la navigazione, anche nelle peggiori tempeste. Solo con vento contrario, quando è superiore ai 35 nodi di prora, nonostante i motori a forza tutta la nave non può andare in avanti e in questo caso si procede con le vele di taglio, ma la nave non torna mai indietro”
“Nave Vespucci è fra le più grandi del mondo nel suo genere ed è costruita tutta in acciaio né potrebbe assolutamente essere in legno. Per la stazza come nave a vele è forse superata da qualche unità russa ma è certo che non esiste al mondo altro veliero che ci possa eguagliare in organizzazione e nella formazione di futuri ufficiali. Quasi sempre ospitiamo a bordo anche allievi da altre Marine di paesi stranieri che vengono a formarsi aggregandosi alla nostra Accademia Navale a Livorno che gode di prestigio in tutto il mondo”.
Passando ad altre domande sulla sicurezza in mare il tenente colonnello Busonero parla volentieri delle grandi opere cinematografiche che, con costante periodicità, appaiono sugli schermi. Il discorso si sposta quindi sul film “Master & Commander”, la travolgente e affascinante sfida ai confini del mare per la regia di Peter Weir e con l’interpretazione di Russel Crowe. Il quale riesce nella titanica impresa di portare sullo schermo tutta l’epica che traspare dalle pagine dei meravigliosi romanzi-fiume di Patrick O’Brian. Nel film lo spettatore si sente talmente coinvolto nella vicenda da avere l’impressione di condividere con il capitano la fantastica ossessione di riuscire a catturare una nave nemica passando da travolgenti scene di battaglia a quelle di mari in tempesta.
“Noi della nave e noi marinai in generale - spiega il tenente di vascello Busonero, siamo sempre molto curiosi nell’andare a vedere come i grandi registi o le grandi produzioni cinematografiche realizzino i film ambientati sui velieri o sulla lotta con il mare. “Master & Commander” è stato uno di questi e debbo dire che nel complesso è un ottimo film, abbastanza significativo per quella che è la vita a bordo: le scene di battaglia e quelle della lotta contro il mare sono però assolutamente irreali. è comunque un lavoro molto ben realizzato anche se, a volte, si è troppo adagiato sulla spettacolarità artificiale realizzata attraverso i computer. Anche se questa è ovviamente, un’esigenza dettata dal fascino del cinema. Questo, però, è solo il giudizio di un ‘tecnico’ dei mari”.
“Questa nave è come una piccola città sul mare con il suo ospedale, l’infermeria, il cinema e quanto altro per dare una connotazione anche sociale della permanenza a bordo. L’equipaggio lavora su turni di 4 ore seguite da altre 4 di riposo e quello della guardia di mezzanotte, immancabilmente e per tradizione, si rifocilla sempre con pizza napoletana calda, appena sfornata dai nostri cuochi”
“Nei porti dove si attracca, tutte le volte che è possibile, nave Vespucci si apre ai visitatori che raggiungono sempre punte elevatissime: Nei classici tre giorni di sosta si toccano anche le 10-12.000 presenze. Nel recente approdo che abbiamo avuto a Bari, i visitatori sono stati 10.000 in un solo giorno.”
“Quando nave Vespucci approda nei porti italiani rappresenta la nostra Marina Militare Italiana ma, quando siamo all’estero, rappresenta proprio gli italiani tutti e le manifestazioni di affetto che riceviamo sono ovunque strabilianti”
L’Amerigo Vespucci, il prestigioso gioiello della Marina Militare Italiana, ha trascorso una settimana di ‘ferie’ ormeggiato all’interno della Laguna di Venezia, quasi davanti al Palazzo Ducale. La nave scuola a vele e motore della Marina Militare Italiana che da 73 anni solca i mari di tutto il mondo, era arrivata sul finire di ottobre in Riva dei Sette Martiri. è tornato a Venezia dopo nove anni dalla sua ultima apparizione in Laguna ed è stato il fulcro dei festeggiamenti per l’Arsenale. In questi giorni alla banchina il Vespucci è stato la meta di migliaia e migliaia di visitatori entusiasti.
Ospite d’onore all’inaugurazione delle boe del bacino San Marco e della nuova illuminazione del campanile ha celebrato a bordo la cerimonia del cambio di consegne tra il comandante uscente, il Capitano di Vascello Francesco Carlo Bottoni, e il suo successore e parigrado Mario Billardello. è stato quest’ultimo, dopo la settimana veneziana, a portare il vascello alla fonda di fronte al litorale di Chioggia prima di ripartire poi alla volta di Trieste per un’altra importante serie di festeggiamenti: quelli dei cinquant’anni del ritorno della città giuliana sotto il tricolore.
Migliaia i visitatori - scolaresche di tutte le età, adulti e turisti - che sono saliti a bordo per ammirare sia le sue splendide dotazioni tecnologiche che le affascinanti strutture veliche che riportano all’epopea dei corsari e delle grandi scoperte oltre gli oceani. Il comando della nave ha predisposto gli orari per le visite, tutte guidate dagli uomini di bordo che hanno accolto con simpatia soprattutto i più piccoli. Grande successo hanno avuto i gadget della nave scuola della Marina Militare: felpe, magliette, cappellini e altri oggetti venduti a bordo in un piccolo ‘negozio’. Senza parlare delle migliaia di foto scattate in Riva con sullo sfondo la magnifica nave. La coda per salire a bordo e visitare la nave negli orari prestabiliti è stata pressoché costante per tutto l’arco delle giornate.
La crociera più recente del Vespucci è stata tutta mediterranea ed è iniziata lo scorso aprile per una precampagna di addestramento nei porti italiani, con a bordo centinaia di allievi. Il corso di istruzione e ha preso il via da La spezia per raggiungere immediatamente il porto di Genova e poi, circumnavigando lo stivale, ha toccato il porto di Bari (due giorni di sosta) per fermarsi infine più a lungo a Venezia, in Laguna. Dopo Trieste, il viaggio è proseguito per Cataro nel Montenegro, un lungo ritorno fino a Civitavecchia e infine di nuovo a La Spezia. Questa campagna di istruzione ha ospitato 150 allievi, 30 dei quali donne, tutti dalla Accademia Navale di Livorno. Da sempre il Vespucci è una vera ‘ambasciata’ dell’Italia, itinerante per il mondo; un museo galleggiante che solca oceani e mai fino ai più remoti. L’ultimo viaggio di lunga navigazione prese il mare nel Maggio del 2002 e si concluse nell’ottobre del 2003. Decine di migliaia le miglia percorse non solo con lo staff dei 150 allievi per la formazione, ma anche con altri 230 allievi di equipaggio.
La storia del veliero
La Nave a Vela Amerigo Vespucci è stata costruita presso i Cantieri Navali di Castellammare di Stabia. Varata il 22 Febbraio 1931, è entrata in servizio nel luglio dello stesso anno. Nel 1925 fu infatti decisa la costruzione di due Navi scuola, approvando il progetto del Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, che nel disegnare le forme si era ispirato al Vascello della fine del diciottesimo secolo. La prima delle due Navi, il “Cristoforo Colombo”, entrò in servizio nel 1928 e svolse la sua attività di nave scuola fino al 1943, alla fine della guerra fu ceduta all’URSS in conto di risarcimento danni di Guerra.
Lo scafo delle due Unità fu dipinto sin dall’inizio nel caratteristico colore bianco e nero; le fasce bianche ricordano le due linee di cannoni del vascello cui si era ispirato il costruttore. L’Amerigo Vespucci è una Nave armata con tre alberi, alti 50, 54 e 43 metri e bonpresso; le vele quadre, vele di strallo e fiocchi, in tutto 26, per una superficie totale di 2824 metri quadrati, sono di tela olona (canapa). Per le manovre correnti sono utilizzati oltre 30 km di cavi vegetali.
Il suo equipaggio è composto di 16 Ufficiali 70 Sottufficiali e circa 200 Marinai, e durante i Mesi estivi imbarca gli allievi del primo anno dell’Accademia Navale di Livorno per un totale di circa 450 persone. Sebbene lontana dalla tecnologia delle moderne navi di colore grigio della Marina Militare Italiana, l’imbarco su di una Nave scuola di siffatte caratteristiche è conseguenza della scelta che l’impatto dei futuri Ufficiali con l’ambiente marino dovesse avvenire a bordo di una nave a vela, che subendo i condizionamenti del mare e del vento, richiede la più ampia conoscenza degli elementi naturali.
Nonostante l’Unità disponga di moderni sistemi di radionavigazione, nel corso della campagna con l’Accademia Navale, viene data grande enfasi ai sistemi di navigazione tradizionale ed in particolare alle osservazioni astronomiche.
In totale il Vespucci ha effettuato 69 campagne addestrative per l’Accademia Navale di cui: 35 in Nord Europa, 25 in Mediterraneo, 7 in Nord America, una in Sud America e una in Oceano Pacifico.
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