“Il cittadino si muoverà sempre tranquillo di giorno e di notte.
Il terrorismo non è più quello
di una volta, ma guai ad
abbassare la guardia.
Il problema degli stadi è invece
al centro della nostra attenzione”
“Sicurezza per i cittadini, terrorismo italiano e internazionale, stadi e ultrà”. Questi i temi principali sui quali si è soffermato il neoquestore di Roma, Marcello Fulvi, nel suo primo incontro di oggi con la stampa, il primo dopo l’insediamento. “Roma è una piazza sempre importante che richiede impegno e soprattutto attenzione - ha detto Fulvi - e l’ambizione è quella, ovviamente, di prevenire quei fatti di cronaca che in qualche modo possano compromettere l’ordine pubblico e la sicurezza generale”. Secondo Fulvi “l’importante è impegnarci su questo terreno con le professionalità che conosciamo, che ho trovato nella Questura con l’organizzazione che già c’era e che si è dimostrata efficacissima in occasione di appuntamenti molto importanti. Bisogna continuare a lavorare secondo questa linea con la maggiore attenzione possibile”. Marcello Fulvi ha poi detto che tra le priorità della capitale c’è la necessità di ‘’dare al cittadino il massimo livello di sicurezza, di consentirgli di muoversi liberamente in qualunque ora del giorno e della notte, di sentirsi tranquillo e di poter fare ciò che ritiene, senza temere aggressioni o lesioni alla sua persona e ai suoi beni, di consentirgli di esercitare in piena libertà tutti i suoi diritti”.
Il neoquestore ha, ancora, fatto riferimento a problemi importanti che non riguardano soltanto Roma ma il paese in generale, come il terrorismo internazionale, quello nostrano. Negli anni c’è stata “una disarticolazione del gruppo terroristico”, ha spiegato con riferimento alle differenze tra le vecchie e le nuove Brigate Rosse. “Il fenomeno oggi - ha detto Fulvi - è diverso nel numero, non ha certo la dimensione degli anni ‘80 quando erano centinaia i brigatisti. Oggi siamo in presenza di un gruppo numericamente assai più modesto e che in qualche modo siamo riusciti ad identificare e quindi a dimensionare. Questa è una realtà certamente grave per gli attentati che hanno realizzato ma non paragonabile agli anni ‘80 quando le vittime sono state tantissime. La situazione alla fine degli anni ‘60 era diversa. Il contesto internazionale era diverso, c’è stato un cambio di prospettiva anche nelle motivazioni di lotta delle Brigate Rosse’’.
Il questore Fulvi, tra i temi affrontati con la stampa, ha fatto riferimento anche alla sicurezza negli stadi con una riflessione particolare sulle tifoserie romane. ‘’Questo problema legato alle manifestazioni sportive - ha insistito - è al centro delle attenzioni di tutti, non solo del questore di Roma. Uno specifico osservatorio è stato creato proprio come risposta necessaria a una situazione che, di partita in partita, presentava aspetti sempre più preoccupanti. Non è tollerabile che andare alla partita per una persona qualsiasi significhi dover rischiare di essere coinvolto in disordini da parte di gruppetti. Questo è un problema che esiste e che va affrontato con professionalità. La sorveglianza deve essere costante non soltanto nei confronti delle tifoserie ma, in occasione degli eventi sportivi, anche lungo le autostrade, nelle stazioni ferroviarie, oltre che nei luoghi deputati al calcio come gli stadi. Il problema trova risposte nella legislazione che ci ha aiutato: il fermo di polizia giudiziaria legato ai necessari provvedimenti amministrativi hanno una loro efficacia”.
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Un filo diretto con il Questore
Il Questore di Roma, Dirigente Generale
Dr. Marcello Fulvi, è disponibile a rispondere a tutte le domande, nonchè a ricevere iniziative e proposte dai cittadini della Provincia
di Roma all’indirizzo
“questrm@interbusiness.it”
oppure utilizzando il link
“Ci comunicate che..”
nella home page della Questura di Roma.
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