"Lazio protagonista in Europa, ponte verso il Mediterraneo e il sud del mondo: il nostro programma politico è centrato su una coalizione articolata ed unita per una democrazia attiva e partecipata, senza discriminazioni, esclusioni, e preclusioni. Vogliamo costruire un'alternativa e proponiamo una serie di proposte, trasparenti e concreti, che puntino su grandi e precisi obiettivi"
Così il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Lazio, Piero Marrazzo, si presenta con la lista che lo sostiene: "vogliamo essere la continuità di esperienze civiche locali, ma siamo anche aperti verso chi proviene da matrici politiche diverse. Non chiediamo l'adesione rigida ad uno schieramento, bensì chiediamo la condivisione di un progetto di governo fondato su principi semplici e con obiettivi chiari. Il suo successo sarà un fattore importante di stabilità del futuro governo regionale e rafforzerà la sua capacità di dialogare direttamente con la società laziale”.
Quale è il vostro impegno nella lotta
alla droga?
“Il dramma delle tossicodipendenze avrà presto risposte e non bastano più solo camper e container per arginare e risolvere il problema -ha detto Marrazzo - e finora nel Lazio siamo andati avanti con pochi finanziamenti concessi solo ad Assessori e a Comuni amici: non si può continuare a mortificare in questo modo chi da anni si impegna e combatte per affrontare seriamente il problema della droga. La mia promessa, se sarò eletto Presidente di questa Regione, sarà quello di sbloccare i venti milioni di euro che già da tempo sono stati già accantonati” "A tutt'oggi la Giunta regionale, solo lo scorso novembre, ha provveduto a stanziare i fondi relativi agli anni 2001-2003. La delibera, tuttavia, è ancora ferma e i progetti dell'attuale governo regionale sono ancora molto lontani dalla loro realizzazione. Siamo dunque arrivari al momento di porre fine ad una gestione che in questi anni ha solo mortificato gli operatori impegnati ad affrontare il problema. Siamo di fronte a un vero e proprio taglio di fondi di ben il 50%". "Quel che serve è un nuovo piano complessivo della materia che rimetta i Sert in condizione di operare, anche attraverso corsi di formazione, realmente professionalizzanti per gli addetti e che velocizzi i tempi dei bandi dei finanziamenti. Occorre, inoltre, avviare una serie di azioni innovative e sperimentali sulle nuove emergenze rappresentate dalla diffusione di sostanze eccitanti nelle fasce giovanili".
Sul versante del lavoro e dell'occupazione
cosa proponete?
"Da tempo la propaganda della giunta attuale tenta di accreditare presso l'opinione pubblica l'immagine del Lazio come "locomotiva" dell'economia nazionale. Il Lazio è una regione particolare e la città di Roma ha della risorse produttive e culturali di gran lunga superiori al resto del territorio, dove esistono gravi forme di disagio sociale. Il problema oggi non è solo quello di raggiungere la piena occupazione, ma la capacità di creare buona occupazione, quindi promuovere uno sviluppo sostenibile e di qualità,. Oggi il tanto sbandierato trend positivo di crescita dell'occupazione è dovuto esclusivamente al ricorso a rme di lavoro temporaneo e precario. Va ripensato complessivamente un nuovo modello di sviluppo, meno dipendente dalla spesa pubblica e che abbia nella sostenibilità sociale (e ambientale) il suo carattere distintivo. Solo così potremo creare una buona occupazione, evitando la creazione del lavoro precario che non offre garanzie per il futuro.
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