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Del seguente articolo:

Marzo/Aprile/2005 -
Vigili del fuoco
Ardita impresa dei Saf
Ugo Rodorigo

Eccezionale imprevisto sulla Cupola di San Pietro durante le feste pasquali: uno squilibrato minaccia di gettarsi nel vuoto se non viene accolta dal Papa una sua richiesta di denaro
attraverso una lotteria per la costruzione di un orfanotrofio. Si era legato con una corda
alla ringhiera in ferro. è rimasto in bilico per circa un’ora ma è stato poi messo in salvo
da un ristretto gruppo di Vigili del Fuoco del gruppo speciale Speleo-Alpino-Fluviale


Siamo sulla Cupola di San Pietro a 120 metri di altezza, pomeriggio inoltrato del 26 marzo. Un Vigile del Fuoco dei SAF, il gruppo speciale speleo-alpino-fluviale, protetto da una lunga fune legata da un capo alla cintura di sicurezza e l’altro trattenuto dai suoi compagni, si lancia nel vuoto con un volo da paura. I colleghi sono solidali con lui, di nome e di fatto: reggono ben salda la corda che lo deve sostenere nel vuoto. Fallire l'impresa, neanche pensarci. E non ne avrebbero neppure il tempo. Nessun attimo di esitazione o di perplessità è loro concesso. Lo squilibrato minaccia continuamente di lanciarsi nel vuoto. Gli uomini del SAF - ovvero gli atleti - sono perfettamente addestrati per interventi tra i più rischiosi e inimmaginabili nei quali solo la forza, unita a concentrazione, abilità e destrezza in un contesto di alta specializzazione (molti di loro sono anche rocciatori) è l’unico strumento di cui dispongono. Non debbono mancare l’obiettivo.
Sono uomini che calcolano con freddezza il pericolo che è sempre immane, ma sono anche uomini che spesso dedicano tutti se stessi per salvare la vita di qualcun altro. Anche a rischio della propria. Al semplice e glaciale ordine del caposquadra, operano ovunque, nelle condizioni anche più estreme.
La ringhiera in ferro che divide lo specialista dal SAF dal vuoto viene ‘saltata’ con un balzo quasi felino, una frazione di secondo e lo squilibrato è placcato a viva forza. Nell'impresa lo coadiuvano due o tre colleghi del Gruppo. La loro ‘preda’ era un uomo di una quarantina d’anni che, eludendo abilmente il servizio di sicurezza, aveva scavalcato quella magica balaustra dalla quale i turisti che si inerpicano sulla cupola si affacciano sulla città. Da quell’altezza urlava frasi sconnesse, voleva assolutamente una risposta dal Papa.
“Minacciava realmente di buttarsi, abbiamo cercato a lungo di tranquillizzarlo", ha poi raccontato il caposquadra Camillo Perugini, che coordinava il Gruppo di Vigili intervenuti sulla cupola. “Inizialmente lo squilibrato si reggeva solo con una corda, poi siamo riusciti ad assicurarlo (con un cavo più forte) e abbiamo concordato il blitz: l’abbiamo distratto consentendo al nostra collega di fare il balzo decisivo. Tutto si è svolto molto rapidamente”.
L'impresa del ristretto nucleo dei SAF è avvenuta sotto gli occhi di migliaia di persone che erano in Piazza San Pietro. Le telecamere del TG di Sky, che erano presenti per seguire l’evoluzione della malattia del papa, erano in una postazione dalla quale hanno potuto seguire tutta la vicenda. Le foto che pubblichiamo sono tratte da alcuni fotogrammi del video che è poi andato in onda. “Voleva che il Papa annunciasse un piano in sette punti per una lotteria internazionale che aiutasse degli orfani”, ha poi riferito ai giornalisti un funzionario del Vaticano. Prima dell’arrivo dei Vigili del SAF era stato l'arcivescovo Renato Boccardo, segretario della Pontificia Commissione della Città del Vaticano, a tentare una trattativa per convincere l'uomo che si era appeso oltre la balaustra della cupola di San Pietro a recedere dalla sua clamorosa protesta e a risalire. Con l'arcivescovo Boccardo c'era anche il vice ispettore generale del Corpo della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani.



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