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Del seguente articolo:

Marzo/Aprile/2005 -
Lotta alla criminalità
De Gennaro: la 'Cittadella della Sicurezza'

In un moderno complesso edilizio fortificato e ad alta tecnologia ubicato nella zona sud di Roma adiacente al raccordo anulare, hanno preso il via quest’anno il nuovo ‘Polo Anticrimine Interforze dell’Anagnina’ e quello ‘Operativo di via Tuscolana’


“E' una realtà ormai operante il ‘Polo Anticrimine Interforze dell'Anagnina’, una vera e propria ‘cittadella della sicurezza’ presso la quale sono stati trasferiti gli uffici della Direzione Centrale della Polizia Criminale, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e della Direzione Investigativa Antimafia. La piena sinergia funzionale di queste tre importanti strutture rappresenta un importante arricchimento del sistema sicurezza del Paese, che oggi può contare su un moderno ed efficiente network di organismi centrali interforze specializzati nell'elaborazione e nell’attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità comune ed organizzata”. Con queste parole inserite nel suo discorso di apertura alla Festa annuale del 2005, il Capo della Polizia Giovanni De Gennaro ha illustrato la struttura della ‘casa comune’ del sistema sicurezza del Paese. “È una realtà anche il ‘Polo Operativo di Via Tuscolana’ - prosegue De Gennaro - che rappresenta la ‘cabina di regia’ delle strategie operative della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto delle varie forme di criminalità e terrorismo ed ospita gli uffici della nuova Direzione Centrale Anticrimine, della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere e della Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali”.
Il moderno e prestigioso complesso edilizio che racchiude tutte queste strutture è situato in una zona sud di Roma, dislocata su un’area posta tra la corsia esterna del Grande Raccordo Anulare, la Via Tuscolana e la Via Anagnina. L’edificio, che è inserito in un tessuto urbano in forte espansione, si sviluppa per oltre 350 metri di lunghezza con una superficie complessiva di 46.000 metri quadrati.
Qualche dato strutturale e tecnologico del nuovo edificio è stato diffuso lo scorso anno in una pubblicazione della Enterprise Digital Architects.
Negli anni passati il Dipartimento aveva elaborato un suo piano di ammodernamento sia strutturale che di tecnologie, fondato su una serie di progettualità di ampio respiro che interessano tanto le articolazioni centrali che quelle periferiche dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza. Per la struttura centrale dell’Amministrazione, l’obiettivo era la razionalizzazione dell’assetto logistico collegato alla riduzione del numero delle sedi degli uffici del Dipartimento, l’accorpamento delle Direzioni Centrali per aree funzionali omogenee, la riduzione del costo di utilizzo degli immobili, la standardizzazione degli ambienti di lavoro, l’adeguamento e il miglioramento delle tecnologie a disposizione degli operatori e il decongestionamento del complesso del Viminale e delle aree limitrofe.
La organizzazione nel complesso ‘Anagnina’ e ‘Tuscolana’ delle strutture Interforze anticrimine della Pubblica Sicurezza, costituisce oggi la pietra miliare del programma già avviato. Al progetto, nel pieno spirito della legge di riforma del 1981, hanno dato convinta adesione e partecipe collaborazione tutti i corpi e le istituzioni interessate; il Diparti-mento della Pubblica Sicurezza, che si sta organizzando con le più raffinate tecnologie informatiche, ha individuato una lunga serie di nuovi spazi, sia fisici che virtuali, che consentono di mettere a fattor comune e di valorizzare, a beneficio di tutti, il know-how e la specifica esperienza operativa di ciascuna Forza di Polizia. Nell’importante complesso edilizio vengono quindi ospitati uffici a composizione interforze che esaltano quella visione unitaria che persegue i risultati migliori senza sprechi di risorse e di energie. Accanto all’immobile principale, un altro complesso per il nuovo centro elaborazione dati che sarà in grado di assicurare lo scambio e la gestione integrata, in tempo reale, delle informazioni necessarie alla pianificazione delle attività di prevenzione dei reati. L’amministrazione della Pubblica Sicurezza viene così affrancata dai rilevanti oneri sostenuti per il raccordo sia di natura operativa che di supporto logistico in favore delle Direzioni interessate, in quanto vengono a ricomporsi in un contesto unitario uffici sparsi sul territorio metropolitano.
Nella nuova sede del complesso edilizio anche l’ufficio del Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza - Direttore Centrale della Polizia Criminale, cui spetta anche il compito di assicurare i collegamenti tra la Direzione investigativa Antimafia e gli altri uffici, reparti e strutture delle Forze di Polizia, ivi compresi i Servizi Centrali ed Interprovinciali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, che volgono le attività investigative relative a delitti di criminalità organizzata.
Tra le articolazioni interforze della Direzione Centrale della Polizia Criminale sono presenti il Servizio Analisi Criminale ed il Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia, che assicura il più stretto collegamento, oltre che con le Polizie estere, anche con Interpol, Europol e con il sistema di informazione Schengen.
Ancora nelle medesime strutture edilizie sono previsti uffici e personale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, ufficio centrale che opera per la prevenzione e la repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti coordinandone le operazioni e, sviluppando la cooperazione internazionale altre Amministrazioni.
All’interno dell’immobile le postazioni di lavoro sono state realizzate con elevati standard di rapporto utente/superficie a disposizione. Grande rilievo è stato dato alla vivibilità e alla gestione del lavoro all’interno dell’edificio. È stata anche curata la standardizzazione degli arredamenti e degli spazi posti a disposizione per l’adempimento delle singole funzioni. Sono stati realizzati con la medesima filosofia gli arredamenti per dirigenti, gli arredamenti per direttivi e le postazioni di lavoro per i collaboratori; inoltre, ciascuna delle Direzioni Centrali è servita da sale riunioni. Le Direzioni Centrali per la custodia degli atti hanno a disposizione complessivamente 6.000 metri lineari di archivi meccanizzati sia a sistema rotante che a sistema compattabile.
Un corridoio interrato della lunghezza dell’intero palazzo, collega gli uffici delle tre Direzioni, attraverso percorsi verticali, alla zona benessere, che comprende un’area ristoro, con servizio bar ed una mensa composta da una grande zona articolata su tre isole di distribuzione e da una vasta e confortevole zona per la consumazione.
Una sala medica, con la presenza di personale medico e paramedico della Polizia di Stato, assicura l’assistenza sanitaria di primo livello.
All’interno del complesso il personale può beneficiare di uno sportello bancario.
Al fine di proteggere il complesso è stato installato un sistema di sicurezza integrato composto da: - impianto di videosorveglianza;
- impianto antintrusione;
- sbarramenti fisici e controllo accessi;
- sistema di controllo accessi;
- sala operativa.
L’integrazione tra i vari sottosistemi consente agli operatori di gestire il sistema mediante software videografici centralizzati. Tutto il sistema di sicurezza è interfacciato con quello del Viminale, attraverso un ponte radio digitale.
Per quanto riguarda la ‘videosorveglianza’, sono state installate oltre 100 postazioni di ripresa a colori da esterno. La loro collocazione consente la protezione perimetrale mediante sensorizzazione delle telecamere, il videocontrollo delle aree circostanti ed interne al perimetro, mediante postazioni fisse e mobili, il videocontrollo dei varchi carrai e pedonali.
Nelle aree coperte sono installate oltre 30 postazioni di ripresa allo scopo di controllare i filtri di accesso pedonale e gli ambienti speciali, i segnali vengono inviati alla sala operativa mediante una rete di fibre ottiche.
Il sistema antintrusione si avvale di una protezione perimetrale mediante sistema a fibre ottiche e barriere a raggi infrarossi, interfacciato con le postazioni di ripresa sensorizzate. La protezione delle aree ed uffici riservati è realizzata mediante sistema volumetrico interno, interfacciato con il sistema di videosorveglianza; il videocontrollo dei varchi carrai e pedonali.
Gli accessi carrai sono regolati da filtri di accesso ad alta protezione, in cui il transito dei mezzi non autorizzati viene interdetto grazie a cancelli motorizzati, sbarre automatiche e ribalte anticarro.
Il riconoscimento dei mezzi avviene mediante un sistema di controllo accessi basato su taq del tipo ‘Telepass autostradale’. Gli accessi pedonali, sia nell’ufficio passi che negli ingressi alle Direzioni sono regolati mediante varchi automatici a vetri, che si aprono mediante tessere di prossimità. Il sistema di controllo accessi è omogeneo a quello del Viminale. All’interno del Palazzo il sistema regola gli accessi sia alle aree riservate che agli ambienti speciali. Gli accessi dall’esterno, le rampe carraie, gli ingressi alle Direzioni e le aree riservate sono dotate di un sistema videocitofonico. I varchi possono essere abilitati dalla sala operativa mediante sistema videografico computerizzato.
Tutti i sistemi di comunicazione interna e esterna vengono gestiti dalla Sala Operativa, nella quale confluiscono i segnali provenienti dagli apparati installati in campo. Gli operatori possono interagire con gli impianti grazie a software videografici computerizzati. Nella sala trova alloggiamento una parete attrezzata nella quale sono installati i monitor a schermo piatto, il bancone regia dotato di tutti i sistemi computerizzati di controllo, gli armadi rack nei quali sono ubicati i videoregistratori digitali, la matrice video, le logiche di controllo del controllo accessi.


Nella foto: il complesso edilizio a Roma che ospita la nuova Direzione Anticrimine Centrale


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