Perché tirare sempre un sospiro di malumore davanti a questa apoteosi di gelati dai gusti infiniti (e purtroppo coloratissimi) che vengono abilmente ostentati ai più golosi. Certo il bimbo celiaco - o anche il grande - ne debbono stare alla larga perché il rischio di ingredienti con il glutine è sempre presente. Le raccomandazioni della “AIC”, Associazione Italiana Celiachia, sono fondamentali per le quali occorre sempre certi che appaia l’indicazione “senza glutine” e, per quelli in vaschetta, “non contiene fonti di glutine”
Da diverso tempo, però, gelatai per così dire illuminati, e comunque rispettosi dei problemi di chi deve servirsi dei loro prodotti, oltre che intraprendenti, sempre più mettono nel listino anche gelati per celiaci oltre che per diabetici come già facevano da tempo. E sono sempre di più, non certo per guadagni facili ma, soprattutto, per rendere completa l’offerta al pubblico. A vedere da lontano non pare ma, in realtà il numero di questi artigiani del fresco che fanno attenzione ai problemi del glutine con vasche e alette per la preparazione nettamente separate da quelle di uso comune, sono davvero moltissimi.
In uno dei suoi periodici comunicati ai soci l’AIC sottolinea quanto importante sia il controllo sui gelati artigianali in quanto la nostra cultura gastronomica, nell’immaginario dei bambini, il gelato occupa un posto di privilegio. Questa delizia si candida, purtroppo, ai primi posti delle rinunce dolorose dei piccoli celiaci, con tutte le conseguenze intuibili per il rispetto della dieta.
Una gelateria artigianale che spicca tra le località di villeggiatura tradizionali, Orbetello, su quella laguna che ha visto passare sulle sue acque la storia dell’aviazione italiana, è particolarmente attrezzata e disponibile a fare controllare la lavorazione dei loro gelati ‘specializzati’. Soprattutto per le mamme che ne fossero interessate. Provare per credere, in via Dante a “La Glacia”, di fronte alla laguna.
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