Per secoli, a partire dal 1650 i monaci dell'Ospizio del Gran San Bernardo hanno allevato i meravigliosi cani famosi in tutto il mondo: divenuti ormai fondamentali compagni di ricerche tra le nevi delle Alpi, insostituibili amici dell'uomo, questi maestosi animali di indole mansueta hanno salvato ben 2000 persone dalla silenziosa e terrificante "morte bianca". L'Ospizio del Gran San Bernardo era nato, nel 1049, col dichiarato scopo di prestare soccorso e offrire ospitalità a quanti valicavano le immense montagne a piedi. A fondarlo fu Bernardo da Mentone, barone che aveva preso a cuore il disagio del viaggiatore nelle immense solitudini delle Alpi: diverrà santo, e i cani San Bernardo diverranno leggendari. Ad uno di essi, Barry, probabilmente il più famoso di tutti, è dedicato un monumento nel cimitero dei cani di Asnières, a Parigi.
Oggigiorno il soccorso alpino dispone di mezzi tecnici moderni, rilevatori termici, elicotteri, motoslitte: un tempo erano soltanto l'istinto e il coraggio dei giganteschi cani, a consentire ai monaci di intervenire per tempo e trarre in salvo i viandanti; i San Bernardo camminavano per intere giornate, infaticabili, perlustrando i ben noti territori, e rinvenendo il malcapitato, scavavano nella neve con le grosse zampe, lo estraevano, lo rianimavano scaldandolo e ristorandolo. Se invece non riuscivano a raggiungere il malcapitato, correvano veloci come il vento a chiedere soccorsi all'Ospizio, oppure, come racconta la storia di Drapeaux, al più vicino villaggio.
La capacità di percepire l'onda sonora dovuta allo spostamento d'aria causato dal distacco di zolle di neve ad altissima quota, consente loro di anticipare con precisione la percezione di una imminente valanga. Questi cani, i più grandi tra i mastini, resistevano alla fatica e perseguivano l'obbiettivo con tenacia, si avventuravano da soli alla volta di piste pericolose coperte dalla neve, operavano in maniera corretta senza alcun bisogno di ordini specifici, senza farsi distrarre da niente, valutando i rischi, le distanze per raggiungere i soccorsi quando la circostanza non consentiva loro un intervento autonomo.
Fra i leggendari, Barry, ha una storia legata al suo conduttore, Padre Luigi: quando si spense, Barry non ne volle altri e continuò ad operare da solo, senza accettare ordini nè aiuti, fino a quando il salvataggio di un soldato non stroncò per sempre la sua forza: assiderato e delirante, l'uomo lo aveva scambiato per un lupo e pugnalato più volte mentre veniva tratto in salvo. Barry, gigantesco molosso che aveva salvato 40 vite sulle sue montagne, non aveva reagito per difendersi nè si era allontanato, anzi aveva continuato a prodigarsi per scaldarlo e farlo rinsavire. Dalle ferite guarirà, ma il suo corpo di possente mastino non sarà più lo stesso.
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