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Del seguente articolo:

/2005 -
Lotta al terrorismo
Test antiterrorismo
Antonella Mastrosanti

Polizia, carabinieri, croce rossa, vigili del fuoco, vigili urbani e protezione civile: a Roma un’emergenza simulata in tempo reale

"Matilda 2005", così è stata battezzata una complessa e vistosa esercitazione per l’emergenza su un finto attentato terroristico. L'operazione, che si è svolta nel centro storico di Roma, ha fatto seguito ad una analoga avvenuta a Milano un mese prima. Nell'eccezionale test tutte le strutture di sostegno per i cittadini colpiti dall’attentato, e quelle di difesa che potrebbero essere impegnate in un ipotetico attentato terroristico, sono state dispiegate.
Il via all’esercitazione è stato dato intorno alle9,30 di mattina con la simulazione di un attentato in tre fasi ben distinte: un finto kamikaze imbottito con una bomba carta (un manichino vestito con una tuta kaki e un passamontagna nero), si è ‘lasciato esplodere’ sulle strisce pedonali di fronte all‘anfiteatro Flavio, a circa trenta metri dalla fermata ‘Colosseo’ della linea B della metropolitana.
Dieci minuti dopo un’altra bomba (in realtà un grosso fumogeno) è ‘esploso’ su un vagone della linea A della metro nei pressi della fermata ‘Repubblica’.Quasi in contemporanea, un altro finto terrorista ha lasciato uno zaino imbottito di esplosivo su un affollatissimo autobus della linea Termini-San Pietro fra piazza Navona e Campo de' Fiori.
Passati pochi minuti dalla finta esplosione, via dei Fori Imperiali si è riempita del suono delle sirene di macchine dei Vigili del fuoco e di ambulanze, ed è stata transennata. I Vigili hanno controllato uno ad uno i feriti e hanno spento le fiamme, mentre specialisti della polizia riprendevano le fasi dei soccorsi con una videocamera piazzata su un elicottero. I mezzi di soccorso impiegati nell’'esercitazione sono stati solo quelli di servizio in una normale giornata a Roma e, le ‘comparse’ impiegate (finti feriti e finti passeggeri) erano costituiti da circa 500 volontari.Tutti costoro, sulla scena, erano ben identificabili anche da lontano per il loro giubbotto arancione corredato dalla vistosa scritta ‘esercitazione’. Per illustrare ai cittadini i particolari della prova, e per metterli anche in condizione di non essere coinvolti nei pesanti disagi di traffico che ne sono seguiti, il Comune di Roma ha predisposto un numero verde per le necessarie informazioni.
Dopo l’esplosione del kamikaze, diversi volontari della protezione civile si sono sdraiati in terra, in punti diversi, simulando persone morte e ferite nell’esplosione. Una delle autovetture parcheggiate per l'occasione nei pressi del luogo dell’attentato e con all’interno dei manichini ha preso fuoco. Nell’aria, alte le urla dei volontari che fingevano di essere feriti. Quattro bracieri sono stati incendiati per simulare roghi innescati dall’esplosione. Roma è andata in tilt sia al centro che in periferia anche perché parte della linea A della metropolitana è stata chiusa. per le tre ore dell'esercitazione: Il servizio, infatti, è stato interrotto dalla fermata ‘Manzoni’ fino ad ‘Ottaviano’. I bus, che non potevano entrare nella zona della simulazione, pur se provenienti da zone lontane dal centro, hanno accumulato pesanti ritardi generali. I romani hanno così anch'essi sperimentato i disagi della simulazione degli attacchi terroristici.
Anche nelle zone limitrofe a quelle delle esercitazioni, complice la pioggia, il traffico è rimasto paralizzato per ore. Code soprattutto sul Lungotevere e lungo il Muro Torto. Per tutta la mattina la circolazione è stata vietata in via Merulana, via Labicana, via Cavour, via di San Giovanni, via Arenula, via dei Fori Imperiali, corso Vittorio Emanuele e via Nazionale, Corso Rinascimento. Sono state inaccessibili anche tutte le strade che sfociano nelle vie sopra indicate.
Oltre al traffico veicolare, neanche i pedoni hanno potuto raggiungere quella sorta di zona rossa, che comprendeva l'area del Colosseo, che è stata teatro dell'esplosione del manichino-kamikaze e cuore delle operazioni di soccorso.
Nella seconda esplosione stabilita per le 9:45 - in realtà un grosso fumogeno nascosto nei pressi della banchina della fermata ‘Repubblica’ della linea A della metropolitana, è scattata la seconda fase dell’esercitazione.
In un vagone vuoto della metropolitana, le cui corse tra le fermate Ottaviano e Manzoni sono state sospese alle 8:45, è stata simulata l'esplosione di un ordigno. Prima dell'esercitazione un manichino, che fungeva da passeggero, era stato posizionato sulla banchina. Il fumo è cominciato ad uscire dai varchi della stazione ‘Repubblica’: in pochi minuti è stata chiusa la piazza e subito dai quattro accessi alla metro di Piazza della Repubblica sono cominciati ad uscire operatori della protezione civile che simulavano di essere vittime dell'attentato terroristico. Gridando ‘Aiuto!’, chi zoppicando, chi con le mani tra capelli, questi ‘feriti’ sono stati soccorsi dai colleghi della Croce rossa e della Protezione civile. Per cercare di limitare i disagi e l'allarme in città, in diversi punti di piazza Repubblica volontari della protezione civile sorreggevano dei grossi striscioni gialli con la scritta in rosso ‘esercitazione’.

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Il commento del Prefetto Serra

“Un mio giudizio sul test di oggi è, nel complesso, estremamente positivo”. Questo il commento a fine mattinata del prefetto di Roma Achille Serra: “Tutti gli interventi sono stati molto ordinati - ha spiegato - abbiamo accuratamente evitato ‘scene da cinema’ e tutti hanno lavorato con grande serietà, professionalità e coscienza applicando alla perfezione quanto era stato preparato a tavolino”. Le operazioni, ha ricordato il prefetto, “si sono svolte con estremo ordine, ognuno ha avuto piena consapevolezza di quello che era il suo compito in stretto coordinamento con il ministero dell'Interno che ha coordinato a livello nazionale l'operazione. Certo, abbiamo anche individuato alcune situazioni critiche che vanno migliorate: sono convinto, ad esempio, che forse si poteva impiegare qualche minuto in meno negli interventi o migliorare le comunicazioni, ma tutto sommato sono molto soddisfatto, siamo andati perfino oltre le nostre speranze”.
Il Prefetto ha sottolineato che nell'esercitazione “non sono stati impiegati uomini da fuori città, ma solo le forze effettivamente presenti sul territorio”. Complessivamente "Matilda 2005" ha visto impegnati 500 operatori delle forze dell'ordine e 500 volontari. “Alla fine - ha concluso Serra - i disagi per la città sono stati contenuti, malgrado la pioggia, e i romani hanno dimostrato ancora una volta la loro grande maturità: del resto, il nostro obiettivo primario è proprio lavorare per la gente: Dio non voglia accada mai un attentato, ma la gente deve sapere che siamo pronti ad ogni evenienza e che abbiamo approntato oltre 60 piani di emergenza per altrettanti obiettivi sensibili".
E.R.


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