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Del seguente articolo:

/2006 -
Offesa la cultura della musica
Drammatica riduzione del FUS
Elisa Ragionieri

Colpito pesantemente dalla Finanziaria il Fondo Unico dello Spettacolo: tagli da centinaia di milioni di Euro. Un appello del M° Elisabetta Capurso, compositrice e docente al Santa Cecilia


Artisti e intellettuali uniti nella lotta in difesa di cultura e Spettacolo. Abbiamo incontrato Elisabetta Capurso compositrice di musica sinfonica cameristica ed elettronica, professore di pianoforte e di Semiografia musicale contemporanea al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma nonché concertista di livello internazionale, interprete specialista della musica del Novecento. La professoressa è responsabile della Sezione Cultura della federazione Romana dell’Italia dei Valori.

Quale è oggi la situazione della musica riguardo al necessario sostegno che deve arrivare dalle strutture pubbliche?
“La situazione dei fondi a sostegno della Cultura e dello Spettacolo è da anni molto difficile dato che il FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) dispone solo di 464 milioni di Euro per gli anni 2004 e 2005 e la previsione della nuova Finanziaria era che si sarebbe ulteriormente ridotto. Il sostegno del FUS, inoltre, deve essere diviso fra tutte le attività di teatro e musica.(teatri, teatri lirici e sinfonici, associazioni concertistiche di tradizione decennale, associazioni minori, festival di musica contemporanea ecc.)” .

La previsione negativa è stata poi confermata?
“La realtà della Finanziaria del 2006 è ancora peggiore delle previsioni: la Camera ha infatti confermato la decurtazione del FUS a 375 milioni di euro per il 2006 mentre per il 2007 si scenderà sino a 294 milioni di euro. Anche il Ministro della Cultura e Spettacolo Rocco Bottiglione si dichiarò a suo tempo indignato nell'ipotesi di questi tagli, minacciando addirittura le dimissioni nel caso fossero stati attuati. Nella finanziaria erano stati previsti anche tagli del 50/% ai fondi del lotto che negli ultimi anni hanno dato un po' di ossigeno alle attività della musica e del teatro in particolare. Tutto purtroppo è andato per il peggio e la Finanziaria non ha rinunciato ai tagli programmati”.
L'Assemblea dell'AGIS , l'Agenzia per lo Spettacolo, si è riunita immediatamente dopo l'annuncio dei tagli e ha ovviamente chiesto al ministro Bottiglione "preso atto con indignazione della conferma della drammatica decurtazione del Fus, ridotto a meno di 380 milioni di euro con la Finanziaria 2006 - afferma in una nota - cui si aggiungono i tagli dei fondi pubblici dell'Istituto per il credito sportivo, di cui di recente erano state ampliate le competenze anche ai beni ed alle attività culturali" ha chiesto al ministro che "adempia, con la necessaria immediatezza, all'inequivocabile impegno assunto qualche tempo fa, di rimettere il proprio mandato”.

“Nulla di tutto ciò è successo - prosegue Elisabetta Capurso - e il ministro ha solo esternato il suo grande rammarico per i tagli. L'Agis ha comunque annunciato ulteriori e continuate forme di lotta e, come avvio, diversi programmi musicali usciranno listati a lutto mentre in ottobre è stato attuato un grande sciopero generale con la chiusura di cinema, teatri, sale concerti promosso dall'Agis-spettacolo cui hanno aderito i tre segretari dei sindacati confederali Epifani, Pezzotta e Angeletti seguiti da nomi importanti dal mondo della cultura”.

Quali sono state le reazioni degli intellettuali?
“È evidente l'intenzione del governo di colpire i settori che maggiormente contribuiscono alla formazione dell'individuo e del libero pensiero (vedi anche la lotta dei docenti ricercatori e degli studenti universitari contro il decreto Moratti) e con un impegno che va avanti già da alcuni mesi sono state raccolte più di 400.000 firme di adesione per le azioni di lotta più diverse a favore della cultura da parte di intellettuali, persone dello spettacolo e lo scorso mese di novembre in 12 Istituzioni lirico-sinfoniche italiane ( fra cui l'accademia di S. Cecilia di Roma, il teatro Verdi di Trieste etc..) é stato eseguito in simultanea il Requiem di Verdi, un 'De profundis per non morire', ossia per non fare morire la cultura, e la produzione musicale”.

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Appello a tutte le rappresentanze politiche e al governo
a favore della Cultura e dello Spettacolo

Denunciamo il grave stato di crisi in cui si trovano le attività della Cultura e dello Spettacolo sia a causa dei reiterati tagli operati sui finanziamenti a sostegno, sia per la mancanza di opportune norme di riforma del settore.
Assistiamo oggi a una inaccettabile disattenzione da parte delle istituzioni pubbliche nazionali e da tanti enti locali nei riguardi di questo importante settore della società civile, parte fondamentale della giusta formazione del cittadino e dello sviluppo sociale.
Una disattenzione che si accompagna alla riduzione delle risorse finanziarie: quest'anno il FUS (Fondo unico per la cultura e spettacolo) era già sceso a 464 milioni di euro e la prospettiva negativa è stata purtroppo confermata anche dalla finanziaria per l'anno prossimo: la Camera ha infatti votato di nuovo la decurtazione per il 2006 facendo scendere il FUS a 375 milioni di euro
mentre, per il 2007 la corsa all'indietro continuerà sino ai 294 milioni di euro.
Dobbiamo pertanto lottare contro l'assenza di una volontà politica che sia capace di operare verso una legge di riforma che possa incentivare i necessari finanziamenti per la attività culturali dal vivo.
Invitiamo i rappresentanti politici ai diversi livelli, i responsabili delle Commissioni parlamentari, tutte le forze di governo a operare per un intervento di legge risolutivo a favore della rivalutazione del settore della Cultura, nella convinzione che nel contesto della spesa pubblica si possa incentivare il sostegno a sempre migliori investimenti per il futuro della società civile.


Nella foto: Elisabetta Capurso su una terrazza dell'Auditorium a Roma


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