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Del seguente articolo:

/2006 -
Croce Rossa e Volontariato
Volontariato fare insieme la formazione
Riccardo Romeo Jasinski

Croce Rossa Italiana, Misericordie e Pubbliche Assistenze: una esperienza nuova che nasce in Toscana

Quando alcuni anni fa i rappresentanti regionali della Toscana delle Organizzazioni di Volonta-riato di protezione civile più rappresentative, quali le Pubbliche Assistenze (ANPAS), le Miseri-cordie e la Croce Rossa Italiana, decisero di comune accordo di incontrarsi periodicamente per sviluppare un rapporto di collaborazione tra loro, anche nell'ottica del passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni in materia di protezione civile, pochi furono quelli che credevano che questa iniziativa avrebbe portato qualcosa di costruttivo. E invece sbagliavano!
Bisogna dare atto a questi volontari che da anni svolgono attività con incarichi di responsabilità (Alessandro MONI per l'ANPAS, Federico BONECHI per le Misericordie e Pasquale VISCONTI per la Croce Rossa Italiana)*, di aver portato avanti un progetto che cambia i rapporti tra loro e, di conseguenza, anche tra le proprie organizzazioni di volontariato che svolgono un ruolo importante nella società attuale. Nessuno si dimentica della propria storia: le Misericordie in Toscana sono da più di 750 anni presenti sul territorio, le Pubbliche Assistenze hanno festeggiato da poco i cento anni e la Croce Rossa Italiana ha superato i 140. Tutti sono consapevoli della necessità di lavorare insieme, progettare di comune accordo, sviluppare iniziative che trovano il coinvolgimento di più volontari possibili senza tralasciare la propria identità.
Questo lavoro, silenzioso ma costruttivo, ha trovato il sostegno della Regione Toscana con il suo Servizio di protezione civile che il 26 aprile 2004 ha fatto nascere un Protocollo d'intesa stipulato fra la Regione e queste Organizzazioni di Volontariato; questo documento, in caso di emergenza, regolarizza e coordina le attività dei volontari presenti nella regione tramite la costituzione di un Comitato Operativo Regionale del Volontariato di protezione civile.
Una delle attività del Comitato è quella di predisporre corsi di formazione in comune tra i volontari delle diverse organizzazioni firmatarie del protocollo d'intesa affinché, al verificarsi di situazioni di emergenza, tutti possano operare in sintonia con un unico modello operativo; questo tipo di organizzazione genera interventi rapidi e precisi fruendo della precedente pianificazione che aveva previsto l'attuazione di comportamenti identici.
Questo lungo lavoro preliminare si è quindi concretizzato lo scorso mese di novembre quando è stato appunto organizzato il "Primo Corso di formazione per il personale volontario sul sistema regionale di protezione civile", che si è svolto nei giorni 18/19/20 presso il Rifugio Escursionistico "Centro Didattico Ambientale" del Monte Amiata in Piancastagnaio (Siena).
Il corso, organizzato in collaborazione con il Servizio di Protezione Civile della Regione Toscana, era rivolto al personale delle tre Organizzazioni di Volontariato di protezione civile e ha visto la presenza di 50 volontari che rivestono incarichi di responsabilità a livello provinciale nell'ambito della propria struttura. Si sottolinea il fatto che questa è la prima volta che viene svolta una attività di formazione in comune tra il personale volontario delle tre più significative e numerose strutture di volontari di protezione civile a livello nazionale. Questa esperienza ha rivestito un ruolo importante poiché ha raccolto persone con storie, culture e preparazioni diverse ma accomunate da uguali principi di solidarietà ed umanità. Nell'occasione la Regione Toscana ha autorizzato il Comitato Operativo del Volontariato ad utilizzare il logo di protezione civile regionale.
Il corso è stato finalizzato all'informazione sulle procedure di attivazione del Sistema Regionale di protezione civile della Regione nonché sul coordinamento provinciale delle risorse da impiegare. Uno degli obiettivi è stato quello di preparare i responsabili a una maggiore e proficua collaborazione con le istituzioni che operano nello specifico settore, addestrarle a rispondere alle situazioni di emergenza, sviluppare le capacità organizzative per fronteggiare un evento calamitoso, predisporre il personale al coinvolgimento delle strutture di emergenza, organizzare gli interventi di tutti i soggetti che operano nelle attività di soccorso nell'ambito del volontariato, diffondere informazioni su tutte le Organizzazioni regionali di volontariato per la protezione civile e diffondere a tutti i livelli dell'organizzazione regionale di protezione civile le norme di attivazione. È stato quindi necessario concentrare in tre giorni questa attività di formazione e informazione anche per avere una maggiore aggregazione tra soggetti diversi e per ricevere proposte concrete di lavoro in comune. Quest'anno l'organizzazione è stata affidata alla Croce Rossa Italiana e successivamente, a rotazione, saranno le altre organizzazioni a curare i prossimi corsi in omaggio al principio della ne-cessità di ‘lavorare insieme’. L'organizzazione generale è stata pertanto gestita dall'Ufficio Regionale di Protezione Civile della CRI Regione Toscana e il Comi-tato Operativo Regionale del Volontariato ha nominato il sottoscritto Direttore del Corso. Inaugurazione e chiusura si sono svolte nella Sala del Comune di Piancastagnaio con un indirizzo di saluto del Sindaco Fabrizio Agnorelli alla presenza delle autorità locali e provinciali.
Anche gli stessi partecipanti hanno voluto dire la loro alla conclusione di questo primo percorso formativo in comune. Tutti hanno espresso la soddisfazione di aver partecipato all'iniziativa che ritengono estremamente positiva e ripetibile non solo a livello toscano ma anche da esportare in altre regioni dove più organizzazioni sono presenti e, soprattutto, svolgono gli stessi compiti. Come è stato evidenziato dai volontari, questo tipo di formazione rivolta ai responsabili provinciali dovrà necessariamente essere 'duplicata' sul territorio, coinvolgendo le realtà comunali dove, in alcune occasioni, esiste qualche difficoltà in più nei rapporti tra le varie organizzazioni.
Naturalmente è stato auspicato che, dato che è presente un coordinamento regionale tra l'ANPAS, le Misericordie e la CRI, si rende necessario anche il coordinamento provinciale e comunale affinché si possa parlare un solo linguaggio nell'ambito delle emergenze, dove i volontari partecipano in prima persona con mezzi e materiali delle proprie organizzazioni.
È stato inoltre messo in evidenza che questo genere di incontri devono servire non solo a conoscere le diverse esperienze dei volontari ma devono essere anche propositivi nel suggerire nuove iniziative, non solo nel campo della formazione in comune, ma anche nell'applicazione di specifiche normative dove l'addestramento riveste un aspetto importante.
Organizzare e attuare quindi anche esercitazioni insieme per verificare il livello di preparazione del singolo e dell'organizzazione di provenienza. Non è detto infatti che le direttive sulle attivazioni in emergenza siano sempre funzionali e adeguate se prima non sono state sottoposte a una simulazione addestrativa. Sin dai primi incontri è emersa la necessità di non dovere attendere di trovarsi di fronte a una calamità vera e propria per stabilire se tutto funziona alla perfezione.
Personalmente mi auguro che i tempi delle corse delle ambulanze per chi doveva arrivare primo su un incidente siano finiti; tutti ci dobbiamo rendere conto che solo lavorando insieme si può migliorare, certamente nel rispetto delle propria identità, ma avendo sempre presente il perché un uomo o una donna fanno volontariato: per aiutare chi soffre, senza distinzione di razza, di religione, di idee politiche e pertanto chi opera in questo settore deve fare in modo di continuare a crescere culturalmente insieme a persone che svolgono gli stessi compiti ma che hanno un colore della divisa diversa dallo loro
Credo che la soddisfazione migliore si possa provare nel guardare una qualsiasi delle foto ricordo del gruppo di studio scattate alla fine del corso, dove i colori delle divise si sono letteralmente integrati e omogenizzati fra loro divenendo un tutto dentro l'immagine stessa.


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* A questi nomi si deve aggiungere anche quello di Marco Coccheri, Fratello della Misericordia, che ci ha lasciato prematuramente
e che ha sempre portato avanti, con grande convinzione, questo
progetto fino all'ultimo istante della sua vita.
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FOTO: la rituale 'foto ricordo' del gruppo di studio per il Corso di Protezione Civile


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