Fatalità, guasto tecnico? Imprudenza? La tragedia non guarda le cause: un pullman che rientrava da una festa nella prestigiosa Villa Miani - uno dei ristoranti più esclusivi della capitale a Monte Mario - percorrendo in discesa la via Trionfale, antica e suggestiva strada panoramica che lambisce le pendici della collina e sovrasta la città offrendo ai turisti una delle vedute più belle al mondo, ha sbandato in una curva particolarmente difficile, un esile parapetto, un salto nel vuoto, un baratro di una ventina di metri.
L’avantreno del pullman si è andato letteralmente conficcare in picchiata fra due delle importanti palazzine che sorgono sui fianchi del colle, centrando in pieno un giardino condominiale ed abbattendosi poi sulla parete laterale di una di queste costruzioni, ricca di balconate. Sui 32 passeggeri che erano a bordo, dodici sono morti nello schianto, feriti tutti gli altri. Tra i più gravi l'autista italiano del pullman, ricoverato con codice rosso. Si chiama Adamo Cellini, 38 anni. E' stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Camillo, anche se per i medici non corre pericolo di vita. Nei giorni successivi è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Miracolosamente e inspiegabilmente, è salvo. Miracolosamente perchè l'automezzo è precipitato giù di testa, e come una freccia si è quasi conficcato nel terreno, rimanendo in posizione verticale simile a un monumento spettrale e fuori posto nei pochi metri quadrati del verde condominiale. Agli inquilini delle due palazzine che affacciano sul giardino ed ai soccorsi, giunti in pochissimi minuti, la scena è apparsa raccapricciante: cadaveri stesi qua e là tra le piante, vicino a un albero ad alto fusto - un cedro del Libano - oppure incastrati curvi tra le lamiere contorte del lato anteriore del mezzo precipitato. Il pullman, che era stato affittato da una società di noleggio, stava rientrando verso il centro ed era la notte del7 febbraio. Quattro dei feriti erano in gravissime condizioni, ricoverati con ‘codice rosso’. Altri cinque turisti turchi sono stati ricoverati con ‘codice giallo’.
Prima la festa poi il terrore
Una frenata, ultimo disperato tentativo di salvare la pelle. Poi il pullman si è infilato fra due alberi, ha sfondato un muretto, e si è poi accartocciato sul fondo. È stata la fine. Nello strapiombo, venti metri di scarpata ripidissima stretta fra due palazzi, finiscono oltre 30 persone. Per dodici di loro, sei uomini e sei donne, sono stati gli ultimi istanti di vita. Il pullman aveva a bordo un gruppo di concessionari turchi della Ford ed aveva appena lasciato Villa Miani, punto di incontro in via Trionfale per congressisti di tutto il mondo, ma anche luogo per feste di matrimoni e meeting d'affari, lussuosa sede di ricevimenti con panorama mozzafiato sulla capitale. I rappresentanti della casa automobilistica - erano 350 in tutto e viaggiavano a bordo di una carovana di otto pullmann - erano stati invitati a alla convention come conclusione di una sorta di viaggio premio. Tutti erano ospiti dell'Hotel Excelsior.
A fine serata. dopo un lungo scambio di saluti davanti a Villa Miani, i concessionari erano saliti sui bus diretti all'albergo di via Veneto. Quello della tragedia era fra i primi della fila. L'autista ha imboccato una difficile uscita in curva dal maestoso portone della villa, ha lentamente svoltato sulla sua destra e ha poi percorso la via Trionfale in una ripida discesa di un centinaio di metri. Poi qualcosa di imprevisto è accaduto: forse un calcolo errato della successiva strettissima curva a gomito verso destra che si ritrova davanti, forse un malore oppure un guasto al mezzo. Fatto sta che, invece di curvare, ha tirato dritto. Quando si è accorto dello strapiombo ha forse tentato una frenata, oppure i freni non hanno risposto appieno: vistose tracce delle gomme di sinistra restano sull'asfalto. Nella sua folle corsa il pullman si è abbattuto contro un muretto con ringhiera in ferro, lo ha sfondato ed è precipitato sotto gli occhi dei passeggeri degli altri autobus che seguivano.
Tra le ipotesi, infatti, un guasto ai freni che avrebbe fatto perdere il controllo dell'automezzo, o un improvviso malore, ma non si esclude neanche il fattore illuminazione dal momento che la discesa di via Trionfale è particolarmente buia e potrebbe averlo tratto in inganno. "Bisognerà aspettare che i feriti possano uscire dallo choc e rendere le prime testimonianze per capire cosa è realmente accaduto", ha detto un ufficiale dei carabinieri. La testimonianza chiave, però, sarà proprio quella dell'autista appena uscirà dalla rianimazione del San Camillo.
Il rumore dello schianto lo si è sentito fino alla Villa Miani. Gli stessi passeggeri degli altri pullman sono tornati indietro verso la Villa a chiedere aiuto. All'una di notte si contano dodici lenzuola bianche allineate accanto a quel che resta del pullman, sotto ogni lenzuolo i corpi dei turisti turchi. Il volo è stato tremendo: circa 18 metri, conclusosi nel violentissimo impatto nel giardino privato di una villetta stretta tra due palazzine al civico 35 di via Romeo Romei. Dopo l’impatto si è coricato su un fianco abbattendosi su una parete esterna di una delle palazzine, ricca di balconi.
Agghiacciante la scena che si è presentata agli occhi dei primi soccorritori e degli abitanti della zona, accorsi in massa sul luogo: ovunque, all'interno del pullman, corpi straziati e feriti che si lamentavano. Subito sono scattati i soccorsi, dopo che le telefonate dei residenti avevano cominciato a tempestare i centralini di polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Per tutta la nottata decine e decine di lampeggianti delle forze dell'ordine e delle ambulanze illuminavano la salita sottostante alla 'panoramica' di Monte Mario.
Le ambulanze hanno cominciato, via via, a fare la drammatica spola tra gli ospedali più vicini. Una quindicina di feriti, di cui almeno quattro gravi, sono stati estratti a fatica dalle lamiere dai vigili del fuoco e trasportati al Policlinico Gemelli, al Santo Spirito, all'ospedale San Giacomo e al San Camillo.
Nella nottata incerte le cause e la dinamica dell'incidente. Sul luogo, i carabinieri della vicina Compagnia trionfale di via Teulada e i vigili urbani hanno eseguito i rilievi segnando le vistose tracce lasciate dagli pneumatici del pullman. Tra le ipotesi, un guasto ai freni che avrebbe fatto perdere il controllo dell'automezzo all'autista, o un improvviso malore, ma non si esclude neanche il fattore illuminazione, dal momento che la discesa di via Trionfale è particolarmente buia e potrebbe aver tratto in inganno l'autista.
Quell' angolo tranquillo di via Romei, un centro residenziale e ben sorvegliato alle spalle del Tribunale di Roma di piazzale Clodio, in breve tempo si è popolato di uomini in divisa che hanno lavorato freneticamente alla luce delle fotoelettriche e di un gigantesco generatore dei vigili del fuoco. Dopo che tutti i feriti sono stati trasportati trasportati negli ospedali della zona, si sono avviate le indagini e sono cominciati i rilievi. Con un grosso interrogativo da sciogliere perchè in questo incidente c'è più di un aspetto da chiarire: la curva a gomito che l'autobus non ha percorso in via Trionfale, ma la ha t5agliata perpendicolarmente, è a un centinaio di metri dal grande cancello di Villa Miani, la strada non era ben illuminata, anzi forse la curva era completamente al buio, ma nessuno, nemmeno chi conosce bene la strada, avrebbe mai viaggiato a una velocità sostenuta in quel tratto. Tanto meno se si è alla guida di un autobus carico. Un paio di metri prima della curva, inoltre, prende corpo la lunga traccia di pneumatico che taglia la curva e finisce nella scarpata: una sola, non due parallele come di solito avviene per una frenata improvvisa. Dalle prime indagini sicuramente si possono escludere due ipotesi: alta velocità e ghiaccio. Sulla ipotesi di un guasto ai freni sarà necessario prima di tutto appurare se quella lunga traccia rimasta sull'asfalto sia il segno di una frenata oppure quello lasciato da una ruota rimasta bloccata. Nell’ipotesi di un guasto meccanico rientrerebbe anche la possibilità che il motore si sia spento. In questo caso, senza servosterzo nè servofreno, controllare un automezzo di quelle dimensioni su una strada stretta e a tornanti era praticamente impossibile. In questo caso l'autista avrebbe perso il controllo del mezzo perché nè servosterzo, nè servofreno rispondono ai comandi o almeno non nei tempi necessari.
L’inchiesta è nelle mani del pm Leonardo Frisani. L'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo plurimo e disastro colposo: indagati l'autista e il proprietario del mezzo, ovviamente un atto dovuto. Assieme alla carcassa del pullman, è stata sequestrata, recuperata dai tecnici dei Vigili del Fuoco , la "scatola nera" del mezzo. Nelle prime indagini disposte dal pm è stato comunque accertato che l'autista non aveva bevuto alcolici. Il dato sullo stato del conducente al momento dell'incidente è emerso dall'esame del sangue compiuto nell'ospedale san Camillo. La cartella clinica dalla quale si desume che i valori ematici dell'autista erano compatibili con uno stato di sobrietà è stata acquisita dagli inquirenti. Gli accertamenti hanno permesso inoltre di stabilire che Cellini non solo non era al telefono al momento del sinistro e, soprattutto, che conosceva bene quel tratto di strada per esservi transitato spesso per motivi di servizio.
Il giorno successivo, dopo quasi cinque ore di lavoro, nel pomeriggio verso le 17 è stato ultimato il lavoro di recupero del pullman. L' intervento è stato realizzato dai Vigili del Fuoco, in collaborazione con la polizia municipale, grazie all' intervento di una gru dei pompieri e di un'altra, più potente, del soccorso stradale di una ditta privata. Il mezzo issato dal baratro, del peso di 160 quintali, è stato prima posizionato in verticale con due distinte imbracature all' altezza delle ruote, poi è stato adagiato via Trionfale. A quanto i tecnici hanno potuto vedere, seppur in quel momento solo superficialmente, le ruote apparivano integre e la parte anteriore del mezzo appare fortemente accartocciata. La 'scatola nera' del pullman che è stata presa in consegna dal magistrato inquirente è un'apparecchiatura denominata 'cronotachigrafo' su cui vengono automaticamente registrate la velocità dell'autobus, i chilometri percorsi, e altri dati di viaggio. L'analisi del sofisticato strumento fornirà precisi elementi utili alle indagini e sarà comparata con all'esito delle ricerche di due periti nominati dalla Procura.
I racconti dei testimoni
''Ho sentito un gran frastuono, come un tonfo e poi lo schianto delle lamiere. Mi sono affacciato dalla finestra per capire cosa fosse accaduto e ho visto il pullman in quel giardino'', ha detto uno dei residenti di via Romeo Romei. ''Se fosse capitato d'estate sarebbe stata una tragedia ancora piu' grande, perché li' in quel giardino si fanno spesso dei barbecue''. "Una scena straziante, l'autobus accartocciato e in verticale nel nostro giardino" è stato pure il commento di uno dei condomini che abita in una delle palazzine che affaccia sul giardino. "Non ho mai visto nulla del genere - prosegue un altro inquilino dello stesso edificio - stavo vedendo la televisione quando ho sentito un rumore spaventoso. Non sapevo a cosa pensare - ha aggiunto - sono corso alla finestra e ho visto l'autobus in verticale. Si vedevano solo lamiere accartocciate, e si sentivano i lamenti dei feriti. Una scena straziante". Altri vicini hanno manifestato sgomento e sorpresa ma non hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni perché scioccati dall'incidente.
"Ci stava per piombare in casa, proprio nella camera delle nostre due bambine. Dal terrazzo lo possiamo quasi toccare". Così un’altra donna che vive nella palazzina in via Romeo Romei, descrive la paura vissuta ieri sera quando il pullman carico di turchi in viaggio premio le è piombato a due passi da casa. "Abbiamo sentito un gran tonfo, - racconta un anziano - e poi urla e grida. Il bus era rovesciatosu un fianco ma quasi ritto in piedi e sfiorava le finestre di alcuni appartamenti. Abbiamo subito chiamato i soccorsi e cercato di far uscire i feriti meno gravi". Per tutti gli inquilini delle palazzine è stato uno choc: “Guardavo la tv - ha raccontato un’altra persona, quando ho sentito un rumore spaventoso. Mi affaccio e vedo il bus a pochi metri dalla finestra della mia camera da letto”.
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Asaps: Il decalogo per chi organizza gite in pullman
Dopo la sciagura del pullman con a brodo una comitiva di 32 turisti, l'Asaps (Associazione sostenitori polizia stradale) stila il decalogo per chi organizza gite o viaggi con pullman turistici:
- Affidarsi sempre a ditte serie e conosciute; un prezzo molto più basso delle tariffe normali può essere indice di scarsa professionalità e di basso livello di affidamento;
- L’'organizzatore pretenda che per i viaggi lunghi il conducente (o i conducenti) abbia riposato il numero di ore previsto, e soprattutto pretenda che per i viaggi che iniziano all'alba il conducente non sia tornato la sera prima, o addirittura la notte stessa da un precedente viaggio. Sono questi alcuni suggerimenti che secondo l'associazione vanno osservati.
- Ci si deve accertare che il conducente non superi le ore previste di guida: normalmente 9 al giorno, con periodi che non superino le 4 ore e mezza, con un'interruzione di almeno 45 minuti, sostituibili con pause di almeno 15 minuti l'una, distribuite in modo di arrivare ai 45 minuti durante il periodo di guida di 4 ore e mezza. Eccezional-mente, e per non più di due volte la settimana, può raggiungere le 10 ore.
- L'orario di guida complessivo di due settimane non può poi superare le 90 ore: se in una settimana se ne lavorano 50, in quella successiva ci si dovrà limitare a 40 ore di guida. Dopo un massimo di 6 periodi di guida il conducente deve fruire di riposo giornaliero di almeno 24 ore (se preso fuori dal luogo di abituale stazionamento del veicolo o nella sede del conducente).
- Il capogruppo e gli organizzatori si facciano poi indicare sempre il numero telefonico dell' impresa con la quale il viaggio è stato organizzato e possibilmente il numero di cellulare di uno dei responsabili, per segnalare qualsiasi anomalia anche durante il viaggio.
- L'Asaps sostiene la necessità che i pullman turistici e quelli di linea nelle aree extraurbane vengano dotati di cinture di sicurezza per conducenti e passeggeri, con obbligo di utilizzo, così come indicato dall'Ue. Utile - rileva il presidente dell'associazione, Giordano Biserni - sarebbe anche l'adozione di una sorta di 'scatola nera' che registri il tracciato di tutte le modalità del viaggio e le anomalie del veicolo, in modo ancora più completo rispetto al cronotachigrafo digitale.
U. R.
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L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
“Addolorati per la strage di vite umane nell’incidente a Monte Mario”, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, Presidente della Associazione, denuncia in un comunicato “la mancanza di sicurezza sulle strade, chiede che si accertino le cause del disastro e si intervenga con azioni risolutive a livello legislativo e di gestione del territorio”.
“Chiediamo che abbia fine il senso di irresponsabilità con cui si tratta il problema della strage stradale - prosegue il comunicato - e mentre esprimiamo cordoglio per le vittime e i familiari, dichiariamo, nell'interesse collettivo per la vita e la salute, la totale disponibilità dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada a costituirsi parte civile nei processi ed, inoltre, ad assistere le vittime sopravvissute e i congiunti superstiti”.
L’Associazione può essere interpellata per qualsiasi problema o per l’assistenza legale telefonando al n° 06.41734624 o tramite il sito www.vittimestrada.org .
“Si rappresenta che il grave episodio è anche occasione per denunciare che il ddl 3337 sulla provvisionale per le vittime della strada e sull'aumento di pene per l'omicidio colposo da incidente stradale rischia di non essere approvato al Senato per la mancanza del numero legale. Si fa appello al Presidente del Consiglio Berlusconi e al senso di responsabilità dei Senatori perchè le due settimane di proroga concesse dal Presidente della Repubblica vengano utilizzate anche per approvare la riforma al fine di non continuare a calpestare i diritti delle vittime”.
C.R
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FOTO: Un momento delle operazioni di recupero del pullman dalla scarpata
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