Due gli esponenti di rilievo nella gestione degli interventi di emergenza, presenti sul palco delle autorità in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno: Massimo Barra, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e Presidente della Commissione Mondiale sullo Sviluppo della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le due strutture di emergenza insieme, esprimono la più grande concentrazione di uomini, mezzi e materiali per gli interventi nelle emergenze, sia nel nostro paese che in tanti altri Paesi del mondo. Due strutture che danno fiducia a chi è colpito dalle calamità, infondendo un senso di sicurezza e tranquillità che è certamente un valore prestigioso per l'Italia.
Anni fa era circolata qualche supposizione in relazione a una presunta competitività tra le due strutture, che peraltro oggi sembra del tutto scomparsa. Anche perché il Presidente Nazionale della CRI è stato nominato solo alla fine del 2005 dopo una lunga gestione commissariale dell'Ente.
Del tutto prive di fondamento quindi eventuali posizioni critiche attribuibili a uomini o responsabili delle due organizzazioni che sono semplicemente - ed essenzialmente - dedite unicamente al soccorso e che, quando sono all’opera, hanno un solo obiettivo centrato sulla vita e la sicurezza delle persone. Di questo, tutti coloro che lavorano in prima linea, sono assolutamente convinti che questa certezza deriva da anni di confronto reciproco nell'emergenza, fin dai tempi di una delle prime grandi tragedie che ha suscitato apprensione in tutto il mondo, quale è stata l'alluvione di Firenze. Anni, quelli, in cui uomini e donne della Croce Rossa Italiana si sono tutti meravigliosamente concentrati con le strutture militari, quelle ospedaliere, con i Vigili del Fuoco e, dopo la creazione del Dipartimento della Protezione Civile, con tutti i suoi uomini e dirigenti perché, quando ci si trova sulle macerie o nel fango nessuno, dico nessuno, pensa ad aspetti operativi diverse da quelle di salvare le persone.
Oggi tutti, sia volontari che strutturati, vogliono che questo rapporto di collaborazioneche sia sempre più cementato tra gli uomini e le donne della CRI e del DPC e, soprattutto, ‘consacrato’ con il "Protocollo d'Intesa" del 2003, sia rinsaldato, perché gli scopi sono gli stessi e i principi che regolano la CRI si ritrovano nell'ambito del Dipartimento per fattivi interventi improntati alla collaborazione nel rispetto dei propri compiti e responsabilità.
FOTO: Guido Bertolaso e Massimo Barra alla sfilata del 2 giugno a Roma
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