Una mattina piena di sole e l’ecomostro del Lungomare di Bari, Punta Perotti, si affloscia su se stesso in una nube di polvere. La battaglia degli ambientalisti è vinta. Le migliaia di cittadini baresi che si erano assiepati per assistere all'evento, sono stati sorpresi dall’immediatezza delle cariche distruttive perché, contrariamente a quanto si era detto, non c'è stata nessuna sirena ad annunciare la demolizione. Sorpresa a parte, il famigerato "ecomostro" di cemento e acciaio abusivo che da 10 anni oscurava il lungomare di Bari è stato distrutto. Almeno in parte. Perché lo "sparo", come lo si definisce in gergo tecnico, ha fatto afflosciare il corpo centrale degli edifici, pari a tre quarti del complesso. Tutto è andato come previsto dai tecnici della ditta incaricata e la demolizione è avvenuta come da programma.
In una nuvola di calcinacci che ha evocato immagini di guerra, due terzi del palazzo principale si sono dunque accartocciati su se stessi. L'unica cosa che andata diversamente dalle attese è stata la direzione presa dalla nuvola di polvere, che non è andata verso il mare- come annunciato sulla base delle previsioni meteo - ma si è diretta verso l'abitato nel retrostante quartiere di Japigia, avvolgendo palazzi e vie in una specie di nebbia densa.
Michele Emiliano, il sindaco che già a partire dalla sua campagna elettorale di due anni fa aveva fatto dell’abbattimento uno dei punti fermi del suo programma, non ha usato toni vittoriosi ma ha semplicemente detto che non stava “accadendo nulla di straordinario. Stiamo facendo ciò che una sentenza della Corte di cassazione ci imponeva di fare”. Il sindaco ha poi annunciato che la Biennale di Venezia lancerà un concorso internazionale di idee tra gli architetti per un progetto di riqualificazione urbana del lungomare sud, e ha auspicato che “dal momento della demolizione potrà partire una stagione nuova per l'edificazione in questa città”.
Le imponenti misure di sicurezza erano già scattate alle prime luci dell’alba e intorno alla zona rossa, con un raggio di 300 metri erano in azione più di 120 unità delle Forze dell'ordine. La demolizione è proseguita per oltre un mese sulle parti restanti dell'edificio con altre due esplosioni controllate che hanno cancellato dal panorama di Bari i mostruosi edifici.
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