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Del seguente articolo:

/2006 -
La Festa della Repubblica
Con Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica
Elisa Ragionieri

Nella parata del 2 giugno hanno sfilato 421 civili e 7006 militari.
Nei sessant'anni della Repubblica, davanti al Capo dello Stato e alle
cariche istituzionali con i Presidenti di Camera e Senato, Bertinotti e Franco Marini
e il nuovo governo di Romano Prodi, hanno sfilato all'insegna della sicurezza
e del pacifismo uomini e donne della Croce Rossa Italiana, la Croce Rossa Militare,
i vigili del Fuoco, la Protezione Civile, il Corpo Forestale, la Polizia Municipale,
l'Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e gli istituti di
Formazione di Esercito, Marina e l'Aeronautica con le Frecce Tricolore


Una celebrazione volutamente ‘sotto tono’ la parata militare del 2 Giugno ai Fori Imperiali. Il nuovo capo dello Stato Giorgio Napolitano, come facevano i suoi predecessori, è arrivato a bordo della tradizionale Flaminia scoperta, scortato dai corazzieri a cavallo. Il Presidente della Camera Fausto Bertinot-ti ha partecipato dalla tribuna presidenziale con una vistoso simbolo pacifista, la spilla della pace con la bandiera dell'arcobaleno, appuntata sul bavero.
Per circa due ore la manifestazione ha visto sfilare i corpi militari dello Stato e quelli di soccorso, pronto intervento e protezione civile. A seguire la parata dal palco delle autorità, assieme a Napolitano, c'erano i presidenti delle due Camere, Franco Marini e Fausto Bertinotti e quello del Consiglio, Romano Prodi. Più defilati i ministri del governo e i rappresentanti delle forze politiche rappresentate in Parlamento.
La parata di questo anno, che ha avuto per tema "La Repubblica e le Forze armate" - ha voluto sottolineare, hanno spiegato al Ministero della Difesa, "il saldo, indissolubile e indiscutibile legame esistente" tra la Repubblica e i militari, fra le Forze armate e gli italiani. Dopo la banda dell'Arma dei Carabinieri, i primi a sfilare sono stati i reparti maggiormente impegnati nelle missioni di pace, a cominciare dai militari della Brigata Sassari (che hanno cantato il loro inno, Dimonios) che proprio in questi mesi stanno lasciando l'Iraq, seguiti dai Lagunari, dai Marò del Reggimento San Marco, dei Carabinieri delle Msu e del Tuscania, fino a uomini e a donne della Croce Rossa Italiana, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile. A seguire le bandiere di Nato, Onu e Ue, quelle dei paesi "amici e alleati" e i reparti di Francia, Germania, Gran Bretagna, Romania, Spagna e Stati Uniti.
Nella sfilata tutti i corpi per la sicurezza del cittadino e dello Stato con la Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale. Le forze per la protezione civile - inteso in senso lato - hanno presentato il corpo degli specialistici dei Vigili del Fuoco con il Nucleo NBC, tutte le variegate applicazioni della Croce Rossa, civile e Militare con i Centri Trasfusionali mobili, la Protezione Civile stessa e la Polizia Municipale. La cerimonia di questo anno si è comunque svolta in forma ridotta rispetto al passato, anche perché i tagli al bilancio della Difesa hanno suggerito una manifestazione più snella con la partecipazione di 7.006 militari (1.700 in meno rispetto all'anno passato), e di 421 civili (erano stati 533). In rappresentanza di tutti gli uomini della Difesa, hanno sfilato gli istituti di formazione e dei reparti operativi di ciascuna Forza armata - Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri - seguiti dai corpi armati e non dello Stato. I mezzi sono stati ridotti al minimo indispensabile (quelli speciali sono stati una quarantina in meno rispetto al 2005). Nessun cannone né carri armati o mezzi blindati, e non c'è stata neppure la parata di aerei in volo, fatta eccezione per i passaggi delle Frecce Tricolore, il simbolo mondiale della nostra forza aerea.
In chiusura, i reparti a cavallo e i motociclisti dei carabinieri. Le celebrazioni per la Festa della Repubblica si sono concluse con un concerto nel cortile d'onore del Quirinale, il palazzo che ospita la presidenza della Repubblica per il quale l'ex capo di Stato, Carlo Azeglio Ciampi, aveva coniato la definizione di "casa degli italiani".
Contestualmente alla parata ai Fori Imperiali non sono mancate anche questo anno le manifestazioni del movimento pacifista che è stato affiancato da diversi esponenti di Verdi, Comunisti italiani e Rifondazione comunista. La 'controparata' è stata organizzata da Castel Sant'Angelo a piazza Argentina per contestare quella ufficiale e ha richiesto il ritiro immediato delle truppe italiane impegnate in Iraq e Afghanistan. Anche Greenpeace ha voluto lanciare un messaggio pacifista esponendo, proprio nel contesto della parata ufficiale ai Fori Imperiali, uno striscione contro la presenza di armi nucleari in Italia.
A proposito della contrapposizione culturale e politica fra istituzioni militari e movimenti pacifisti il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha sottolineato che questo anno l'esibizione della potenza militare è stata effettuata nel segno del pacifismo. In realtà la parata non è mai iscrivibile nei canoni del pacifismo in quanto costituisce una esposizione di potenza dissuasiva, il mezzo attraverso il quale l'Italia fa sapere al mondo di avere una sua forza e di essere pronta, se necessario, ad usarla. Prodi ha comunque voluto con le sue parole non contrapporsi a Fausto Bertinotti che era necessariamente presente nel suo nuovo ruolo istituzionale sfoggiando sul bavero - come detto - un vistoso distintivo con i colori dell'arcobaleno e la bandiera della pace.



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