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Del seguente articolo:

/2006 -
I primi atti del governo Prodi
I taxi contro il cittadino
Maurizio Pompei

Plausi e reazioni ai primi provvedimenti
del Governo per la tutela
dei diritti dell’uomo della strada



Dalle stazioni, alle autostrade per gli aeroporti, ai terminal, ai centri cittadini, i tassisti, appena diffuso il testo del provvedimento, hanno dato battaglia alle indicazioni del governo sulla liberalizzazione delle licenze e hanno bloccato il servizio pubblico che svolgono ed hanno ostacolato la circolazione su alcune vie d'accesso cruciali per il traffico di Roma, Genova, Milano e Torino.
Ma l'esecutivo, forte di un'opinione pubblica più che favorevole, non è sembrato affatto disposto a cedere di fronte a proteste giudicate ‘senza senso’ che il premier Romano Prodi confida rientraranno presto nel loro ‘alveo naturale’. I rappresentanti dei tassisti saranno ricevuti al Ministero per lo Sviluppo Economico per un'incontro che si profila tecnico cui dovrebbe partecipare una delegazione ristretta delle sigle.
La categoria è comunque pronta ad alzare i toni, anche se la protesta dovesse sfociare in uno scontro con la polizia. "I tassisti sono disperati. Dalla tensione che c'è la partita si giocherà fino all'ultimo. La categoria non mollerà - ha affermato il coordinatore di “Taxi Italiano”, responsabile nazionale della Fit Cna, Maurizio Longo - anzi - ha detto - avverto il rischio di un'azione di forza della polizia".
I sindacati hanno chiesto all'esecutivo di stralciare dal decreto sulle liberalizzazioni le norme sui taxi pretendendo l'apertura di un tavolo di confronto "per discutere - spiega la Unica-Filt Cgil - le proposte più volte avanzate dalle organizzazioni sindacali per il miglioramento del servizio". Anche perché, ricorda l'Ait, "in Italia i tassisti rappresentano 300 mila voti".
Il governo ha rassicurato sul confronto, ma di stralciare il provvedimento non se ne parla affatto: "manterremo la direzione di marcia", ha detto il ministro dello Sviluppo, Pierluigi Bersani, principale artefice del decreto, assicurando comunque che il governo "discuterà con tutti. Spero che venga letta bene quella norma - detto - che non è propriamente una norma di liberalizzazione, così come è stata interpretata; è invece una norma di apertura - ha rilanciato - che darà garanzie molto forti ai tassisti".
Garanzie ben poco avvertite però dalla categoria che per far sentire la sua voce ha usato l'arma dello sciopero spontaneo. I disagi più grandi sono nati negli aeroporti e nelle stazioni. A Roma Termini, chilometriche le file dei viaggiatori alla ricerca di un'auto bianca per spostarsi in città. A Linate e Fiumicino centinaia di passeggeri sono stati costretti, tra la sorpresa e lo smarrimento, a ricorrere a mezzi alternativi per raggiungere il centro.
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Roma e Fiumicino

Anche andare il solo viaggio di andata per l'aeroporto non è stato semplice a Roma per l'intera mattinata nel corso della prima protesta organizzata sulla Roma-Fiumicino, percorsa a 30 km/h da 200 vetture bianche.
La conseguenza è stata che centinaia di passeggeri, per raggiungere la capitale o altre destinazioni, sono stati costretti a ricorrere al treno o alle auto a noleggio. E nella stessa serata c'era ancora un centinaio di tassisti che bloccava piazza Venezia. Sulla centralissima piazza, presidiata dai vigili urbani, non si può accedere nè da via Quattro Novembre, nè da via dei Fori Imperiali. "Vorremmo rimanere qui tutta la notte e abbiamo chiesto l'autorizzazione alla polizia, ma non abbiamo ancora avuto risposta e ora stiamo aspettando tranquillamente " ha detto Carlo Bologna, presidente romano dell'Ait indicando la piazza dove ormai si è conclusa l'assemblea, ma si vedono ancora solo taxi.
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Genova

Protestano anche a Genova i tassisti dove le auto bianche hanno incominciato a girare a velocità ridotta attorno a Piazza Corvetto, nei pressi della Prefettura dove una delegazione delle associazioni di categoria sarà ricevuta dal Prefetto. Un altro corteo di auto bianche ha sfilato lentamente anche sulla sopraelevata, l'arteria sospesa che collega il ponente con il levante cittadino. Le manifestazioni hanno creato disagi alla viabilità.
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I terminal a Caselle e a Napoli

Taxi fermi anche a Torino. L'aeroporto di Caselle è presidiato da decine di auto bianche, mentre in cittá il servizio è sospeso. L'agitazione segue le venti ore di blocco già effettuate appena reso noto il decreto del Governo. La protesta ha provocato veri e propri momenti di scontro tra taxisti. In via Pietro Micca, quattro tassisti a bordo di altrettante auto di servizio hanno bloccato il taxi di un loro collega. I quattro hanno invitato i clienti a scendere dalla vettura, poi hanno inveito contro il loro collega che stava lavorando nonostante lo sciopero e infine hanno danneggiato il tassametro. Alla scena hanno assistito due persone che hanno avvertito la polizia.
Nella città sabauda però si è profilata un'ipotesi di intesa per far cessare il blocco. In Prefettura, accettando l'invito del responsabile Goffredo Sottile, il sindaco Sergio Chiamparino ha incontrato lunedì i delegati dei tassisti. Uscendo dal Palazzo del governo ha spiegato: "Ho dato la disponibilità a una riunione in Comune per i giorno prossimi , con l'assessore competente. Certo, condizione preliminare è che le proteste siano bloccate e si finisca di tenere sotto scacco la città. Torino ha sempre percorso la strada della concertazione". Il sindaco ha poi spiegato che "a Torino l'aumento delle licenze dei taxi non è una priorità e, d'altronde, il decreto governativo non obbliga a darne di nuove, ma dà questa possibilità ai Comuni".
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Milano, Linate, Malpensa e a Varese

Con l’uscita del decreto, a Linate circa 300 conducenti di auto pubbliche si sono riuniti in un’assemblea estemporanea nello scalo aeroportuale milanese e hanno bloccato il servizio e provocando disagi per i passeggeri in arrivo.
Mentre il Comune di Milano potenziava i mezzi pubblici, nel pomeriggio arrivava una dichiarazione che potrebbe distendere gli animi dei tassisti: il Comune, ha dichiarato l'assessore alla mobilità Edoardo Croci dopo un incontro con i delegati delle auto pubbliche in agitazione, non applicherà il decreto Bersani per quanto riguarda la liberalizzazione delle licenze dei tassisti. Secondo l'amministrazione, che ha chiesto la revoca dei blocchi dei taxi, gli obiettivi previsti dal decreto legge possono essere raggiunti con altri mezzi e con una trattativa con gli stessi tassisti. Nessuna assemblea come quella convocata a Linate, ma disagi anche all'aeroporto di Malpensa. Allo scalo aereo, attorno al quale lavorano in tutto circa 600 auto pubbliche delle province di Varese e Milano, quasi tutti i tassisti non hanno preso passeggeri a bordo.
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Interviene la “Commissione di garanzia”

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Commissione di garanzia, Antonio Martone, il quale ha chiesto urgenti informazioni ai Prefetti di Roma, Milano e Torino, in ordine alle modalità di sospensione del servizio dei taxi.
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L'intervento del Codacons

Il Codacons intende denunciare i tassisti alla procure della Repubblica ipotizzando il reato di blocco stradale e turbativa di pubblico servizio. Lo annuncia l'associazione dei consumatori che "invita gli automobilisti e i cittadini danneggiati dalle proteste a chiedere il risarcimento danni ai responsabili". Le proteste messe in atto dai tassisti - afferma il Codacons - “sono inaccettabili e i consumatori non staranno a guardare: l'associazione infatti sta predisponendo una serie di esposti alle Procure di Milano, Roma, Torino e Genova, cui si aggiungeranno le altre città interessate nelle prossime ore dalle agitazioni, e alla Commissione di garanzia sugli scioperi”.


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