Per le sue bistecche, i prosciutti e gli altri suoi prodotti, Enzo Marascio usa la farina del grano Cappelli coltivato nel crotonese. Certo, non sempre, data la sua eccezionalità e scarsa produzione. Marascio,pur sostenendo che tutti i tipi di frumento vanno bene, spesso sottolinea che il risultato che si ottiene con la farina di grano Cappelli, è tutt'altra cosa. Il mantenimento in purezza della varietà è effettuato dalla sezione di Foggia dell'Istituto sperimentale per la Cerealicoltura.
Il nome di questa varietà di grano ai più non dirà niente ma, se si va indietro nel tempo, esiste qualche filmato storico relativo alla pubblicità che il regime faceva di se stesso e in bella mostra c’era il duce del fascismo che falciava e raccoglieva proprio questo grano. Si trattava aapunto del grano "Senatore Cappelli" che prese appunto il nome in onore del senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore nei primi del '900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri e teneri. Il “Cappelli” è un frumento duro, aristato (cioè dotato di ariste, i filamenti che si vedono nelle graminacee), ottenuto per selezione genealogica a Foggia, nel 1915, da Nazareno Strampelli. Per decenni è stata la coltivazione più diffusa nel Sud e nelle Isole. Un primato mantenuto fino al diffondersi delle varietà più produttive e più basse.
Il frumento Cappelli è pertanto un grano che ha caratteristiche particolari. Le sue spighe sono alte più di un metro e ottanta con culmi forti, semipieni e alti 150 cm. La notevole altezza ha reso questa varietà difficile da coltivare perché a rischio di continuo ‘allettamento’ (il coricamento dovuto al vento o alla pioggia).
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