Saranno oltre 200 i volontari addetti
alla struttura ricostituita.
A distanza di 60 anni è stato ricostituito
il Centro di Mobilitazione militare
della Croce Rossa Italiana. Il nuovo
insediamento opera nel quadro
della organizzazione umanitaria
dell’istituzione che in tempo di pace
si occupa della preparazione del personale
e dell’efficienza dei mezzi e delle strutture
per l’immediato utilizzo nelle emergenze
Con la formale cerimonia d’insediamento che si è svolta al Circolo Ufficiali di Trieste in via dell’Università 8, è stato tenuto a battesimo – a sessant’anni dalla sua chiusura che avvenne nel lontano 1947 – il ricostituito XVII Centro di Mobilitazione del Corpo militare della Croce Rossa Italiana con sede in piazza del Sansovino 3.
La solenne cerimonia per la ricostituzione del Centro, alla quale ha partecipato il presidente nazionale della Cri Massimo Barra, rientra nella più vasta operazione di riorganizzazione territoriale voluta dalla Cri, per consentire e ottimizzare il miglior reclutamento, addestramento e mobilitazione del Corpo militare e delle Infermiere volontarie nelle singole Regioni.
Il comando del Centro è stato affidato al tenente colonnello commissario Cri Riccardo Romeo Jasinski, un ufficiale con numerose missioni umanitarie al suo attivo, sia in Italia che all’estero. Prima di assumere l’incarico, quale responsabile del Centro di Mobilitazione, il ten. col. Jasinski ha ricoperto il ruolo di funzionario addetto all’Ufficio della Protezione Civile del Comitato regionale Cri della Toscana e, per alcuni anni a Roma, è anche stato ufficiale di collegamento Cri presso il sottosegretario alla Difesa con delega alla Croce Rossa.
La Croce Rossa Italiana è una delle più importanti associazioni umanitarie internazionali, nata 141 anni fa per prestare soccorso ai feriti sui campi di battaglia. Nella sua strutturazione costituita da variegate componenti, la posizione di rilievo è quella del Corpo militare ausiliario delle Forze armate, strutturato in Centri di Mobilitazione distribuiti sul territorio e suddivisi per Regione, che fanno capo a un Ispettorato nazionale. Ed è stato proprio nell’ottica della riorganizzazione territoriale, volta ad una politica che favorisca un miglior reclutamento e addestramento del Corpo militare, che l’Ispettorato ha riaperto il Centro di Trieste.
In tempo di pace il Corpo militare si occupa, sotto le direttive del ministero della Difesa, della preparazione di personale e della ottimale efficienza dei mezzi e delle strutture per garantirne l’immediata disponibilità in caso di necessità. Quando invece interviene un conflitto armato, il Centro di Mobilitazione provvede alla cura di malati e feriti di guerra, oltre a offrire assistenza a deportati, profughi, internati in campi di prigionia e rifugiati.
Alla cerimonia di inaugurazione del centro ha partecipato il sovrintendente nazionale del Corpo militare, generale di divisione dei Carabinieri Placido Russo mentre il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana Massimo Barra ha sottolineato con un intervento (che pubblichiamo con articolo a parte), l’importanza strategica della ricostituzione del centro di Trieste, che è stato peraltro il suo primo atto formale in qualità di Presidente.
“La presenza capillare nelle Regioni - ha spiegato Riccardo Romeo Jasinski, tenente colonnello del Corpo militare e commissario Cri, chiamato al comando del neo costituito Centro – è fondamentale per garantire e incrementare il rapporto di collaborazione con le Istituzioni civili e militari del territorio e che, allo stesso tempo, permettono ai volontari di recepire le necessità locali”.
Una delle caratteristiche del Corpo militare della Cri, che presta la sua opera sia nelle operazioni umanitarie alla popolazione civile e anche in quelle militari nei Paesi in cui ci soo conglitti in corso, sia di protezione civile nelle zone colpite da calamità naturali, è quella di essere composto in maggioranza da personale militare in congedo, richiamabile in qualsiasi momento, sia per addestramento che l’emergenza.
Il XVII Centro di Mobilitazione del Friuli Venezia Giulia conta ad oggi quasi 200 volontari, tra personale medico, sanitario e tecnico-logistico che, come già detto, svolgono tutti un’intensa attività di formazione e addestramento. “Tra i principali obiettivi – ha sottolineato Jasinshi – c’è quello di incrementare nuovi iscritti per formare delle ‘équipe di pronto intervento di eccellenza’, perfettamente idonee per intervenire in tempo reale su qualsiasi esigenza sia sul territorio nazionale sia in ambito internazionale”. Presenti alla cerimonia di insediamento autorità civili e militari, ospiti del generale di Brigata Andrea Caso, l’ispettore nazionale del Corpo militare della Croce Rossa Pietro Ridolfi e l’ispettrice regionale del Corpo delle Infermiere volontarie.
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