Saluto con vivo piacere la ricostruzione a Trieste del XVII Centro di Mobilitazione del Corpo militare della Croce Rossa Italiana, resa più solenne dalla presenza del presidente nazionale della Croce Rossa Italiana dottor Massimo Barra e dell’ispettore nazionale del Corpo militare col. Pietro Ridolfi.
La lunga tradizione di servizio di questo Corpo, in Italia e nelle più lontane aree del mondo, testimonia come esso rappresenti un fondamentale supporto in tutte quelle situazioni in cui eventi bellici di varia natura richiedano un intervento sul campo. Dalle guerre di indipendenza alla resistenza, dai profughi vietnamiti alle’ex Jugoslavia, sino alle più recenti missioni in Eritrea e in Iraq, il Corpo militare della Croce Rossa si è prodigato con merito ed efficacia.
Il sodalizio operativo tra la Croce Rossa e le Forze Armate si è peraltro rivelato prezioso anche in occasione dei molti eventi calamitosi che nel tempo hanno travagliato il nostro territorio nazionale, e tra questi ancor vivo in terra friulana è il ricordo dell’opera prestata durante il terremoto del settantasei.
Né voglio tralasciare di ricordare, la proficua collaborazione con il ministero dell’Interno nella gestione di centridi accoglienza profughi.
Una storia così lunga e illustre non poteva trovare sede più adeguata di Trieste, distinta da una vocazione di civile umanitarismo e legata con tenace affetto alle Forze armate italiane.
Con queste premesse, l’opera del comandante ten. col. Jasinski, cui va il mio fervido augurio di buon lavoro, sarà senz’altro fruttuosa per il Corpo e di arricchimento per la città e la Regione tutta.
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