Cuore dell'Eolo è un motore in alluminio, che non utilizza la combustione ma l'espansione d'aria, senza quindi l'uso di fiamma e senza superare mai i 40° C. In questo modo si diminuiscono l'usura meccanica e la manutenzione, mentre aumenta la durata. L'aria che esce dal tubo di scarico, oltre che priva di gas nocivi, è molto fredda, anzi di temperatura di ghiaccio (arriva infatti -20 °C). L'assenza di combustione consente di impiegare come lubrificante olio alimentare. Il rifornimento d'aria compressa può avvenire attraverso compressori da 5,5 o 3 Kw integrati nel veicolo che permettono di fare il pieno, rispettivamente in 4 o 7 ore, collegandosi a qualsiasi presa di corrente.
L'aria viene stipata in quattro contenitori tubolari in fibra di carbonio, che trovano posto sotto il pianale dell'auto, la cui resistenza è stata testata fino a 750 bar. L’aria compressa, inoltre, non è infiammabile e non può quindi esplodere. Tra gli altri particolari degni di nota, importante è l'impianto elettrico di nuova concezione con un solo filo che comanda tutti i dispositivi, la carrozzeria in fibra di resina (nel futuro sarà di estrazione vegetale, interamente riciclabile), i sedili in canapa.
La Eolo avrebbe dovuto entrare in produzione alcuni anni fa, e avrebbe dovuto essere assemblata a Broni, nell'Oltrepò pavese. Il progetto iniziale prevedeva che la fabbrica dovesse coprire una superficie di ventimila metri quadrati, quattromila dei quali destinati all’impianto produttivo dove dovrebbero essere assemblate ottomila vetture l’anno. All’interno dei capannoni, interamente realizzati con pannelli in fibra di resina vegetale riciclabile, è previsto l’impiego di una mano d’opera di circa 240 persone, fra operai, impiegati e capireparto per i quali era stato previsto un corso di formazione a Nizza.
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 aveva presentato al Motorshow di Bologna la sua macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il nome originario dato al modello), vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta. Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Quando fu presentata al Motorshow, Eolo fece un grande scalpore, tanto che il sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita.
Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto già da subito numerosi problemi, ma sembra sia scomparsa senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola,hanno usato Internet per far circolare informazioni.
Indubbiamente quindi la Eolo esiste e in qualche parte centro di studio si potrebbe essere rintanata per ulteriori approfondimenti e studi.
Per come stanno oggi le cose, previsioni e approfondimenti l’unica che è dato sapere è che il progettista di questo motore rivoluzionario ha la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto.
I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.
Quali considerazioni si possono fare su questa sorprendente vicenda? Probabilmente la faccenda è molto semplice in quanto negli approfondimenti successivi alla presentazione qualche problema tecnico potrebbe essere sorto, Oppure, forse, qualcun potrebbe anche insinuare che le potenti e autorevoli corporazioni del petrolio ne stiano dilatando l’uscita su strada in quanto potrebbero non volere un mezzo che renda gli uomini indipendenti. Ci sembra però un’ipotesi molto ardita e soprattutto e priva di qualsiasi riscontro.
Ma perché non fare chiarezza?
Proseguendo nelle ipotesi più sibilline si sa che la benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi processi industriali molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi, e neppure di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non farebbe guadagnare abbastanza le multinazionali.
Attendiamo, di certo la chiarezza arriverà.
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