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Del seguente articolo:

Gennaio-Febbraio/2008 -
La Capitale nascosta
"Roma sotterranea", libro cult di Ivana Della Portella
Maria Luisa Venditti

L’archeologia nascosta della città eterna in un libro
della Arsenale Editrice arricchito dalle foto di Mark Edward Smith

Capita spesso di passeggiare per Roma e guardarsi attorno, perdersi con lo sguardo verso l’alto, spaziare da un angolo all’altro dell’orizzonte.
Difficilemente si pensa però a quanto esiste sotto ai nostri pass. Le lente passeggiate del turista , ma anche quelle veloci dell’uomo di tutti i giorni che si trasferisce ai quattro angoli della città storica (e non solo), ricoprono spesso con selciati di sampietrini, asfalto, pavimenti di chiese o di auguste dimore, un patrimonio archeologico di certo unico al mondo.
Di questi tanto preziosi, quanto reconditi beni archeologici da sempre, oltre che in un suo libro che è ormai diventato un “cult” di valore mondiale ne parla l’archeologa Ivana della Portella. Il suo libro “Roma sotterranea”, arricchito dalle foto di Mark Edward Smith, è ormai un caposaldo per studiosi, turusti, e per gli stessi cultori della città, di quella sopita archeologia nascosta, quella che oggi non vede più la luce del sole, “Roma sotterranea”.
Il patrimonio archeologico sotterraneo della città, però, è forse poco conosciuto dai più, e spesso persino ai suoi abitanti. E' infatti raro che a qualcuno, con la vita caotica metropolitana che facciamo, possa venire in mente di scendere soto di ... qualche gradino, offuscati come siamo dai già meravigliosi luoghi dell'antichità tradizionale e di superficie.
Esiste dunque una Roma “di sopra” - scrive l’autrice - ben visibile, maliarda e incantatrice che cattura lo sguardo con il fascino suadente dei suoi colori, delle sue prospettive e con il suo profilo fatto di cupole,obelischi, fontane.
Ed esiste poi una Roma “di sotto” fatta di quotidianità, di vita vissuta: un panorama composto di mitrei, magazzini, caserme e ipogei. In questo sottosuolo della città vibra tutto un mondo di colori e luci, uno spettacolo raro che fa di questo territorio “infero”, un unicum.
Un labirinto costituito dalle testimonianze del passato, dalle tracce di una civiltà straordinaria che parla col linguaggio dimesso del popolo minuto, lontano dal latino erudito dei Fori.
Stucchi e affreschi trasudano dall’umidità di quelle pareti a raccontarci di una storia “altra” di liberti e schiavi affrancati, di riti orientali e organizzazioni amministrative e di servizio.
A vari metri di profondità, sotto palazzoni moderni e cortili: domus , insulae e piccoli sacelli sacri di culti sincretistici offrono lo scenario inedito, quanto straordinario, che solo una città come Roma nella sua unicità può offrire sotto il deposito terragno dei secoli
.Portare quindi questi austeri sotterranei sulle pagine di un libro è stato per Ivana Della Portella un ambizioso progetto tendente a dare un punto di partenza, culturale e concreto, volto a proiettare nei lettori il desiderio di scoprire le cospicue bellezze artistiche ed archeologiche, coperte e avvolte dal fascino discreto dell'invisibilità.
E0 stato questo un nuovo modo, alternativo ed inconsueto, di trasferire il privilegio dell'incanto e della preziosità di un ambiente nascostamente colto, che spesso valorizza da secoli gli amori verso le arti, in un cammino di memoria epigrafica, ricca di moltissimi culti. Nei siti del sottosuolo romano si scoprono iscrizioni per dediche, rappresentazioni iconografiche, sculture in pietra, rilievi marmorei, dipinti murari e preziosissimi mosaici.
Le decorazioni primitive, molto spesso rappresentazione dei simboli del prestigio, sembrano in molti casi essere contemporaneamente fulcro e parte conclusiva di percorsi a forte impatto, che irrompono nell'immaginario di chi può usufruirne e che riescono a creare un forte effetto musivo.
Il compito loro assegnato nel passato, a futura memoria, appare quello di essere strumento di comunicazione nei luoghi di incontro, di preghiera e vita quotidiana, commisto a un processo di conoscenza atto ad investire la società in tutti i suoi diversi livelli sociali .
Uno, fra tutti i luoghi descritti nel libro, è il Colombario di Pomponio Hylas, un raffinato sepolcro, perfettamente conservato che, come prezioso gioiello, custodisce uno dei mosaici parietali tra i più antichi ritrovati in Italia e che incastona i nomi appunto di Pomponio Hylas e sua moglie. Lì, in una nicchia, le loro ceneri: colori vivaci e fregi a stucco ci narrano le vicende dei mitici personaggi.
La famiglia che l’antico reperto custodiva, era di sicuro parte di una collettività colta che compare nelle raffigurazioni intrise di musica e letteratura, usate quasi per raggiungere gloria e immortalità in una cornice di gioia, raffigurata negli affreschi dalle danze di amorini, con il rotulus tra le mani, intrecciate nei tralci di vite.
A simbologia di una più vasta Roma sotterranea che merita di essere tutta goduta, si può pensare al colombario non come a un triste e tenebroso sepolcro ma come intimo e raffinato universo mistico e felice che riesce a far dimenticare la morte e invita cuori e menti a cogliere gli attimi sospesi nel tempo e nello spazio.
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“Roma sotterranea” - nuovo percorso tematico per lo studio della metropoli

L’autrice del libro, Ivana Della Portella, vive a Roma, è storica dell’arte, giornalista ed è stata consigliere comunale a Roma dove ha assunto l’incarico di vice-presidente della Commissione cultura, presidente della Commissione ambiente, consigliere direttivo del Parco dell’Appia Antica e direttore del Centro di documentazione intitolato ad Antonio Cederna. Oltre a Roma Sotterranea, Ivana Della Portella ha pubblicato Via Appia Antica (Arsenale Editrice, foto di Franco Mammana). Oggi Ivana Della Portella è Presidente di Zetema
Si ringrazia la Arsenale Editrice per le foto pubblicate in questo servizio (autore Mark Edward Smith, © Arsenale Editrice - www.arsenale.it) che sono in rete nel sito della “Roma Film Commission” (www.romacinemafilmcommission.it) che è stata a sua volta autorizzata alla diffusione esclusiva dall’editore di una serie di 36 immagini da “Roma sotterranea”, Arsenale Editrice, I -37057 S. Giovanni Lupatoto (VR)


FOTO: Mitreo del Circo Massimo: sala triclinare destinata all'agape mitraico


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