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Del seguente articolo:

marzo-aprile/2008 -
Pirati sulle strade strage di pedoni
Andrea Nemiz

Alla data del 13 aprile 2008 gli eventi di pirateria stradale monitorati dall’organizzazione Centauro/Asaps hanno toccato quota 82. I morti registrati nei poco più dei tre mesi d’inizio anno per questa brutale pagina delle sicurezza stradale, sono stati 29 contro i 19 dello stesso periodo dello scorso anno. L’incremento è stato del 52,6%%. I i feriti sono stati ad oggi 78. Questi dati sono stati rilevato dall’Asaps, l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale.
Pur tenendo conto che l'osservatorio si sta via via affinando nelle modalità di raccolta dei dati e che quindi alcuni episodi meno gravi del 2007 potrebbero essere sfuggiti alla statistica, (che emerge sia da articoli sui quotidiani che da segnalazioni dirette dei referenti Asaps sul territorio), l'incremento del fenomeno assume aspetti decisamente preoccupanti.
Gli incidenti che si sono rivelati mortali raggiungono il 33% dei casi di pirateria stradale raccolti nella statistica. Le vittime ‘sacrificali’ sono quasi sempre i cosiddetti ‘soggetti deboli’ della strada riguardo proprio a questa tipologia di sinistro. E purtroppo risulta molto spesso relativamente facile per il veicolo che ha travolto e colpito il pedone (o il ciclista) che dopo l’impatto si trovi ancora nella possibilità di riprendere la marcia e quindi di allontanarsi impunemente. Specialmente se l’incidente si verifica nelle ore notturne.
Riguardo a questa eventualità, emerge però un elemento certamente positivo nel quadro complessivo: nel 75% dei casi del 2008, il pirata che si è dileguato dopo la tragedia, è stato comunque individuato dalle forze dell’ordine: immediatamente o nei giorni successivi. Nel 46,8% dei casi in cui responsabile è stato scoperto per tempo, costui è risultato in stato di ebbrezza.
Si deve comunque sottolineare che, nella percentuale di responsabilità individuate, sono compresi anche quei casi nei quali il pirata, seppur a distanza di giorni, è stato identificato dalle forze dell'ordine. Ciò significa però che il dato sullo stato di ebbrezza del conducente, non è più scientificamente riscontrabile se effettuato a distanza di più giorni. In realtà, quindi, i casi alcol-correlati potrebbero essere molti di più.
Fra le cause che determinano l'incremento di questa barbara statistica della fuga dal misfatto, è sicuramente decisivo il timore di perdere i punti della patente - o anche la patente stessa - per essere stati trovati alla guida in stato di ebbrezza e per non ricadere nei controlli di rito, anche tendenti a individuare assicurazioni scadute oppure per il diffondersi sempre più di polizze false o quantomeno scadute.
Rimane il fatto che il rispetto per la vita sulla strada sta diventando sempre più sfumato e occasionale. Secondo l'Asaps, "vanno previste le revoche (e non le sole sospensioni) della patente per tutti i casi di recidiva nella guida in stato d'ebbrezza da alcol e sostanze stupefacenti e per le piraterie. Con divieto assoluto di poter ripetere gli esami per almeno 5 anni e conseguenti condanne esemplari".
Per le omissioni di soccorso, così come sta per fare la Svizzera - sostiene ancora l’Associazione - dovrebbe essere prevista la confisca del veicolo condotto dal pirata e la successiva rapida vendita con cessione del ricavato alla vittima o alla sua famiglia, come immediata provvisionale".


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