Le Poste austriache hanno emesso un francobollo commemorativo in ricordo dell'Ospedale da Campo n. 68 del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana inviato in Corea del Sud dal 1951 al 1954, funestata dalla "Guerra Fredda" combattuta contro l'esercito nord-coreano che l'aveva invasa.
L'Ospedale, inizialmente da 100 posti letto aumentati poi nei mesi successivi, fu inviato al seguito delle truppe dell'ONU che mandarono i propri "Caschi Blu" per liberare il paese e ristabilire la pace.
Il francobollo personalizzato da 55 centesimi riporta l'emblema dell'Ospedale militare: uno scudetto di colore blu con al centro la bandiera tricolore italiana, in alto la scritta "Croce Rossa Italiana" ed in basso "Ospedale 68".
Non è la prima volta che le Poste di vari paesi dedicano a questo evento una emissione filatelica. Durante la missione la Corea del Sud ringraziò i Paesi partecipanti con l'emissione di francobolli e foglietti. L'Italia fu celebrata con due francobolli da 500 Won, uno di colore verde e l'altro azzurro, però con un errore, perché il tricolore italiano comprendeva al centro lo stemma sabaudo con la corona. Successivamente l'emissione venne ristampata, purtroppo nuovamente errata, con lo stemma sabaudo senza la corona, nonostante il tricolore fosse già quello repubblicano. I francobolli non vennero ristampati e quelli emessi rimasero in circolazione pochi giorni.
A cinquant'anni dalla conclusione della missione l'Ospedale militare n. 68 è stato ricordato il 7 ottobre 2005 con un annullo delle Poste di San Marino, utilizzato nell'ambito della manifestazione filatelica "Romafil 2005" tenutasi a Roma dal 7 al 9 ottobre.
Il Ten. Col. CRI Gianluigi Ragazzoni, allora Sottotenente chimico-farmacista dell'Ospedale ed oggi Presidente dell'Associazione Italiana Reduci della Corea, ricorda che la prima partecipazione dell'Italia ad una missione militare all'estero, dopo la 2^ Guerra Mondiale, è stata quella in Corea del Sud e sottolinea l'importanza del nostro ospedale militare al 38° parallelo, perché dopo quella missione l'ONU aprì le porte della sua organizzazione all'Italia: era il 14 dicembre 1955.
L'Ospedale da Campo poteva contare su un organico composto da sette ufficiali medici, un ufficiale chimico-farmacista, un ufficiale commissario, un ufficiale contabile, un cappellano militare, sei infermiere, per un totale di 70 persone, elevate poi a 128.
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