Direttore Responsabile Leandro Abeille


 
home
sommario
noi
pubblicità
abbonamenti
mailinglist
archivio
utilità
lavora con noi
contatti
ARCHIVIO

Del seguente articolo:

marzo-aprile/2008 -
Inflazione, basi di calcolo
Gennaio 2008: inflazione al 2,9%. Pesanti i rincari degli alimentari, dell'energia e dei trasporti
Carlo Rodorigo

L’inflazione è un processo di aumento del livello generale dei prezzi dell'insieme dei beni e servizi destinati al consumo delle famiglie. Generalmente, si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo. I costi di pane, pasta, latte, frutta, elettricità, gas, carburanti e trasporti con taxi, aerei, treni e autostrade sono gli elementi di base per il calcolo dell’indice
In Italia, questo calcolo è affidato all'Istituto nazionale di statistica. Un indice dei prezzi al consumo, infatti, è uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. L'aggiornamento del paniere viene effettuato alla fine di ogni anno per eliminare quei prodotti il cui utilizzo risulta in discesa ed inserire quelli che hanno assunto maggiore rilevanza per gli italiani. L'inflazione è l'aumento continuo del livello generale dei prezzi determinato da un aumento abnorme della massa monetaria in circolazione. Il medio circolante aumenta oltre i limiti rappresentati dai bisogni degli scambi generando così un aumento persistente dei prezzi dei beni.
In particolare, l'Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l'intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l'indice armonizzato europeo (IPCA).
I tre indici hanno finalità differenti:
- il NIC misura l'inflazione a livello dell'intero sistema economico; in altre parole considera l'Italia come se fosse un'unica grande famiglia di consumatori, all'interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate.
- il FOI si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo). E' l'indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato;
- l'IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo.I tre indici si basano su un'unica rilevazione e sulla stessa metodologia di calcolo, condivisa a livello internazionale.
NIC e FOI si basano sullo stesso paniere, ma il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso, a seconda dell'importanza che questi rivestono nei consumi della popolazione di riferimento. Per il NIC la popolazione di riferimento è l'intera popolazione italiana, ovvero la grande famiglia di oltre 57 milioni di persone; per il FOI è l'insieme di famiglie che fanno capo a un operaio o un impiegato.
L'IPCA ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici perché il paniere esclude, sulla base di un accordo comunitario, le lotterie, il lotto, i concorsi pronostici e i servizi relativi alle assicurazioni sulla vita.
Un'ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di prezzo considerato: il NIC e il FOI considerano sempre il prezzo pieno di vendita. L'IPCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato europeo il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico del consumatore (il ticket).
In generale si può asserire che l'inflazione si crea ogni volta che coloro che percepiscono dei redditi monetari (salari, profitti, interessi, rendite) cercano, ciascuno, di aumentare la propria parte di reddito a scapito degli altri. Se gli altri avanzano pretese, questa gara competitiva spinge i redditi monetari al di sopra della produzione possibile, generando l'aumento dei prezzi. Si erode così il potere d'acquisto della moneta.
Il potere d'acquisto è dato dalla quantità di beni e servizi che con una unità di moneta si possono acquistare. Più sono elevati i prezzi, minore sarà la quantità di beni che si possono comprare.
L'inflazione viene misurata facendo una media aritmetica dei singoli prezzi. Per calcolare l'inflazione l'Istituto centrale di statistica (ISTAT) utilizza principalmente tre indici:
a) indice dei prezzi all'ingrosso (rileva le transazioni commerciali fra imprese)
b) indice dei prezzi al consumo (rileva le transazioni intercorrenti fra le imprese e le famiglie)
c) indice del costo della vita ( rileva i consumi)



<<precedente sommario successivo>>
 
<< indietro
ricerca articoli
accesso utente
login

password

LOGIN>>

Se vuoi
accedere a tutti
gli articoli completi
REGISTRATI

Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!

Le parole di una vita

Cittadino Lex

gg