Esperti di Società Nazionali della Croce Rossa,
dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR)
e di Mezza Luna Rossa a Palermo sul tema di donne e bambini migranti
Un principio basilare del diritto umanitario, che non sempre tuttavia viene garantito a chi ha abbandonato il proprio paese, è quello di avere un rifugio, un posto dove i diritti umani vengano tutelati e rispettati. Elemento ancor più importante, è quello di vivere in una società dove la propria incolumità non debba correre alcun pericolo. Questo, ovviamente, un diritto universale dell’uomo. La protezione della vita, la dignità e l’integrità delle persone sono stati i temi conduttori di una sessione di studio svoltasi nel contesto del meeting internazionale Gender and Migration in the Mediterranean, organizzato dal Comitato Regionale CRI Sicilia, in collaborazione con il Comitato Centrale della Croce Rossa. Il coordinamento operativo del convegno è stato di Fausto Taverniti. Insieme all’invito a trovare approcci integrati e globali, a Palermo è stata avviata un’azione che ha trovato forza nel suo essere congiunta. Nel contesto delle giornate di studio, introdotte dagli open speeches dei protagonisti,, sono stati inseriti anche due workshop che hanno costituito una preziosa occasione dove i partecipanti hanno potuto scambiare direttamente opinioni ed esperienze sul ruolo delle Società nazionali e sulla cooperazione bilaterale e multilaterale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in materia di migrazione. Gli oratori, eminenti rappresentanti di organizzazioni anche internazionali, quale l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), hanno focalizzato l’attenzione su sfide e difficoltà affrontate dalle donne migranti, che insieme ai bambini - come ricordato da Sorella Rizzello, field officer nel presidio CRI a Lampedusa - sono sempre le vittime che più pagano un evento già drammatico come la migrazione. Alla presenza di illustri personalità tra cui l’Ambasciatore della Federazione Internazionale di Croce Rossa (FICR) e Cristopher Lamb, il Presidente Nazionale CRI, Massimo Barra, il Presidente CRI della Sicilia, Guglielmo Stagno d'Alcontres, ha inaugurato ufficialmente il meeting con l’augurio che esso fornisca un contributo significativo all’approfondimento delle tematiche della migrazione, così da creare le basi per una società più attenta al rispetto dei basilari valori e diritti umani che, soggetti a continue violazioni, trovano significativa espressione in una frase del vecchio Pitagora: “Se devi emigrare, salendo sulla nave, distogli lo sguardo dai confini che ti hanno visto nascere”. L’incontro internazionale di studioè stato organizzato dalla Croce Rossa Italiana in collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e il Centro Croce Rossa/Mezzaluna Rossa per la cooperazione nel Mediterraneo (Barcellona). Ai lavori hanno partecipato – oltre al CICR e alla Federazione Internazionale – 30 Società Nazionali, Rappresentanti governativi e Organizzazioni Internazionali attive nel settore delle migrazioni. Il meeting, incentrato sul preoccupante fenomeno delle migrazioni, ha sottolineato un particolare riferimento alla condizione della donna. In Croce Rossa – ha affermato il Presidente Barra – il ruolo delle donne è stato ed è tutt’oggi fondamentale, specialmente nel settore dell’assistenza ai migranti: commoventi e carichi di umanità sono i report scritti dalle Infermiere Volontarie impegnate nei progetti di assistenza ai migranti promossi a Lampedusa dal Comitato Regionale CRI per la Sicilia con il supporto del ministero degli interni e della Commissione Europea. Il fine ultimo dell’incontro è stato quello di arrivare a definire un approccio di saperi condivisi che diventeranno comuni. Vita, salute, dignità: temi ed azioni su cui la CRI può fare la differenza. All’incontro ha portato il suo saluto il Principe Emanuele Filiberto Di Savoia che, nel suo intervento, ha ricordato la sorte delle tante donne e dei loro figli costretti a viaggiare su “carrette del mare” in cerca di nuove speranze ed ha sottolineato il ruolo della Croce Rossa, che ogni giorno con passione e grande professionalità opera per alleviare le condizioni di vita dei vulnerabili, costretti a migrare alla ricerca di un futuro migliore. Nel corso del convegno è stata anche consegnata la medaglia d'oro al merito da parte della Croce Rossa Italiana all'ing. Francesco B. Caltagirone, presidente della società “Acqua Pia Antica Marcia”, che si è da sempre contraddistinto per la grande umanità e rispetto per la dignità umana. Impegno sociale e spirito di solidarietà hanno pervaso la sua costante opera di aiuto a favore delle categorie vulnerabili.
Il documento finale del Convegno Anche nel documento finale dei lavori, adottato all’unanimità, si ricorda che, oramai, quasi il 50% della popolazione migrante è costituita da donne. Questa crescente femminilizzazione dei fenomeni migratori porta la donna ad assumere un ruolo particolare – sia nei Paesi di partenza sia, soprattutto, in quelli di accoglienza – raggiungendo una rilevante indipendenza economica ed una posizione chiave nel sostegno al proprio nucleo familiare. Le donne migranti, specie le ragazze, sono però sempre più frequentemente esposte ai rischi di violenza, di sfruttamento sessuale e di traffico di esseri umani. Esse affrontano crescenti discriminazioni ed umiliazioni, come donne, come migranti, come madri, come lavoratrici cui l’accesso ad un lavoro regolare e agli istituti di protezione sociale permane difficilissimo Le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa si impegnano affinché vengano rispettati i diritti umani e la dignità dei migranti, a prescindere dal loro status legale, facendo costanti pressioni sui propri Governi – nel quadro delle attività di advocacy – affinché i migranti, e più in particolare le donne, vedano riconosciuti i loro diritti fondamentali, abbiano accesso ai servizi, possano essere integrati nella comunità dei Paesi di accoglienza. Le Società Nazionali devono sollecitare i Governi affinché questi ratifichino e applichino gli accordi internazionali, elaborino delle politiche di asilo che tengano conto delle specificità di genere, rispettino il principio del non-refoulement e finanzino programmi di sostegno materiale ai migranti per facilitarne l’inserimento nella comunità. Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa è inoltre impegnato anche nell’elaborazione di una propria strategia di assistenza ai migranti, con programmi specifici volti al sostegno e alla protezione di quelle donne e bambini più a rischio di sfruttamento, abuso, tratta o violenza. Tutte le Componenti del Movimento collaborano insieme per assicurare ai migranti nel Paese di origine, nel corso del viaggio e nei Paesi di arrivo delle condizioni di vita accettabili e interagiscono con programmi mirati al sostegno delle persone che intendono tornare in patria. A tal fine le Società Nazionali sono aperte ai migranti affinché questi possano diventare membri delle Sezioni giovanili, Volontari, Dirigenti di Croce Rossa/Mezzaluna Rossa e possano assumere un ruolo determinante nell’elaborazione, nell’implementazione e nella valutazione dei programmi di assistenza alla migrazione. In tale quadro i migranti, specie i giovani, possono sostenere le attività delle Società Nazionali divenendo dei mediatori culturali e degli operatori di educazione tra pari. Il Presidente Nazionale della CRI, Massimo Barra, al termine dei lavori ha dichiarato che le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa devono essere in prima fila nella lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione promuovendo in merito anche nuove norme internazionali. La protezione dei diritti umani e della dignità dei migranti, indipendentemente dal loro status legale, è una priorità per il Movimento Internazionale che dovrà fare pressioni sui Governi affinché i fenomeni migratori vengano considerati un’opportunità e non un problema. Il Presidente ha anche sottolineato quanto necessario sia integrare gli extra-comunitari da Volontari in Croce Rossa ed impegnarli come mediatori culturali ed educatori tra pari. Tutti i partecipanti hanno sottolineato infine l’importanza del ruolo-chiave della Croce Rossa Italiana nell’assistenza ai migranti che sbarcano in Italia, come ad esempio con il Progetto Praesidium per l’accoglienza di quanti arrivano via mare a Lampedusa, implementato dalla CRI in collaborazione con il Ministero degli Interni, OIM, UNHCR e con il finanziamento dell’Unione Europea.
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