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Del seguente articolo:

Luglio-Settembre/2008 -
Corpo Militare CRI - Le ricorrenze storiche
Corea 1950-1953: nel conflitto fra due Stati ideologicamente contrapposti, sul 38° parallelo una partita di peso mondiale
Elisa Nemiz

Tra i conflitti che seguirno la guerra mondiale, quello che portò nuovamente il mondo nel terrore di un’altra soluzione tragica come quella di Hiroshima e Nagasaki fu la Guerra di Corea. La Corea, che era stata un protettorato del Giappone per oltre trenta anni)al termine del conflitto mondiale venne dichiarata libera. Nei fatti, però, si trovava divisa in due zone di influenza, una sovietica ed una americana: in entrambe le zone permanevano truppe d'occupazione delle due superpotenze.Nel 1947, le due zone divennero ufficialmente due Stati distinti, divisi lungo la linea del 38° parallelo. Fu su questo nuovo confine che si giocò la partita tra Nord e Sud e, di rimando, tra Unione Sovietica e Stati Uniti, con il paese comunista allineato ai nord-coreani e gli americani legati agli affari della Corea del Sud. Il confronto divenne presto infuocato, con gli eserciti dell’URSS e degli Stati Uniti pronti a rientrare nel paese che avevano abbandonato solo all’inizio del 194) L’antefatto fu l’invasione del confine sud-coreano da parte di cinque divisioni dell’esercito del Nord, organizzato ed attrezzato dall’URSS e forte di quasi ottantamila uomini. Era il 25 giugno 1950. L’esercito sud-coreano, mal addestrato ed equipaggiato, venne rapidamente sconfitto e la stessa capitale, Seoul, fu preda dei nord-coreani. Gli Stati Uniti videro in quella prova di forza la chiara volontà sovietica di espandersi, attraverso una Corea riunificata, in tutto l’Est asiatico. A questo punto, con una decisione che determinerà in maniera fondamentale lo sviluppo del conflitto, MacArthur decise di invadere a sua volta lo stato del Nord, superando il 38° parallelo. A novembre le truppe di MacArthur si erano spinte, fino a pochi chilometri dal confine con la Cina.Oltre a ciò, diventavano sempre più forti le pressioni internazionali e dell'opinione pubblica per una soluzione pacifica della questione; nello stesso tempo si faceva preoccupante la situazione di totale stallo tra i due eserciti, ormai nuovamente collocati lungo il 38° parallelo. La guerra tra i due stai confinanti aveva a quel punto aveva già fatto circa tre milioni di morti, tra i militari e, soprattutto, tra la popolazione civile. Gli interventi umanitari a favore dei civili si prodigarno e l’Italia partecipòcon un suo campo ospedale Il 10 luglio iniziarono i colloqui per la pace e due anni dopo a Panmunjeom, la fine dei negoziati sancirà il ritorno alla situazione precedente alla guerra, con il confine stabilito sul 38° parallelo. Era la primavera del 1954, e da allora, sul 38° parallelo, nulla è cambiato. Ancora oggi permane uno dei simboli geografici più insanguinati della Guerra Fredda. Ad oltre cinquanta anni di distanza, persistenti le divisioni politiche e le tensioni tra i due paesi, la Corea può però ancora, per certi aspetti, essere considerata come un paese singolo: la popolazione, al Nord come al Sud, si considera, legittimamente, coreana, mentre la lingua parlata è in entrambi gli stati la lingua coreana.


FOTO: Immagine storica dell'ospedale del Corpo Militare CRI
nel campo n. 68 in zona operazioni in Corea nei primi anni '50


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