Questi i concetti innovativi delineati
a Ginevra nel 1864 dall’intelletuale
che è considerato fondatore della Croce Rossa
Henry Dunant, uomo d’affari dal carattere eclettico, umanista e filantropo, una personalità poliedrica dotata di grande determinazione ed intraprendenza si impegnò in diversi fronti per la realizzazione di un codice umanitario in favore dei feriti in guerra. A seguito di impegni di lavoro Dunant era arrivato in Lombardia dalla Svizzera quando l’italia era nel pieno della II guerra d’indipendenza. Il giovane uomo d’affari si trovò a Solferino il 24 giugno del 1859, in occasione di una delle battaglie più sanguinose che l’Europa abbia mai vissuto. Uno scontro che vide sulla linea del fronte gli eserciti franco-piemontese e austriaco e che ebbe come risultato quasi 40.000 soldati morti o feriti. Dunant rimase sbigottito da questo numero impressionante ma ancor di più dal fatto che essi venivano abbandonati a loro stessi. “Nell'Ospedale e nelle Chiese di Castiglione sono stati depositati, fianco a fianco, uomini di ogni nazione. Francesi, Austriaci, Tedeschi e Slavi, provvisoriamente confusi nel fondo delle cappelle, non hanno la forza di muoversi nello stretto spazio che occupano. Giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere. Risuonano sotto le volte dei santuari. Mi diceva qualcuno di questi infelici:"Ci abbandonano, ci lasciano morire miseramente, eppure noi ci siamo battuti bene!". Malgrado le fatiche che hanno sopportato malgrado le notti insonni, essi non riposano e, nella loro sventura implorano il soccorso dei medici e si rotolano disperati nelle convulsioni che termineranno con il tetano e la morte...” Questo uno stralcio dagli scritti "Un souvenir di Solferino" che il grande umanista lasciò dopo che si ritrovò impotente di fronte a tante scene di dolore e di disperazione. Dunant cercò invano medici, chirurghi e infermieri che potessero alleviare le sofferenze di tanti uomini. Convinto che tentar di fare qualcosa piuttosto che rimanere a guardare fosse meglio, Dunant ricorse alla buona volontà degli abitanti del paese. Si improvvisò infermiere, radunò uomini e donne, procurò del cibo e delle bevande, della biancheria e bende. Nonostante ciò fu però palese l’insufficienza dei soccorsi in rapporto all’elevato numero di feriti. Al termine della guerra, egli tornò a Ginevra, la città dove era nato l’8 maggio 1828, senza riuscire a dimenticare quegli orrori che descrisse in quel libro indirizzato ai potenti della terra per sostenere la necessità di costituire società di soccorso per addestrare, in tempo di pace, personale volontario che potesse intervenire in tempo di guerra a fianco dei reparti di sanità degli eserciti. Secondo Dunant le Società di Soccorso avrebbero dovuto rispettare semplici norme, uguali per tutti, volte a garantire anche i nemici che erano rimasti feriti. Il libro di Dunant venne stampato in 1600 copie, interamente pagate dall’autore stesso. Fu così che nel 1862, insieme ad altri quattro cittadini svizzeri (un giurista, Gustave Moynier , un generale Henry Dufour e due medici, Louis Appia e Theodore Maunoir) Dunant fondò il Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti, comunemente chiamato Comitato dei cinque, precursore del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Questo comitato aveva il ruolo di promuovere le idee proposte da Dunant nel suo libro e, il 26 ottobre 1863, organizzò a Ginevra una Conferenza Internazionale con l'adesione di 18 rappresentanti di 14 Paesi che, il 29 ottobre dello stesso anno, firmarono la Prima Carta Fondamentale contenente dieci risoluzioni che definivano le funzioni ed i mezzi dei Comitati di soccorso. Venne così alla luce il Movimento Internazionale di Croce Rossa. La prima occasione per le Società Nazionali di Soccorso di intervenire in aiuto dei feriti e delle vittime, si presentò nel febbraio del 1864, in occasione della guerra tra Danimarca e Prussia; in questa situazione si resero conto della difficoltà ad intervenire e della necessità di un serio impegno da parte di tutti gli stati aderenti circa la protezione del personale operante e delle strutture destinate alla cura dei feriti di guerra. Preso coscienza di ciò, l’8 agosto 1864, il governo Elvetico offrì il proprio appoggio al Comitato dei cinque, convocando una conferenza diplomatica alla quale parteciparono i rappresentanti di 16 stati, tra cui gli Stati Uniti, unico stato non europeo a partecipare. Questa si concluse il 22 agosto 1864 con la ratifica della prima convezione di Ginevra “per il miglioramento della sorte dei feriti in campagna”. Il documento, composto da dieci articoli, garantiva neutralità e protezione alle ambulanze, agli ospedali militari, al personale delle équipes sanitarie, al materiale utilizzato, ai feriti di ogni parte ed anche alla popolazione civile. E’ in occasione di questo summit che venne adottata la croce rossa su fondo bianco quale simbolo di protezione e neutralità riconosciuto a livello internazionale. L’emblema fu scelto invertendo i colori federali della bandiera svizzera, in omaggio alla Nazione ospitante, senza nessun riferimento religioso. L'emblema dell'organizzazione, posto sui veicoli e sugli edifici umanitari e sanitari, garantiva loro sicurezza. La Convenzione di Ginevra obbligava i suoi firmatari a prevenire l'uso non autorizzato del nome e dell'emblema, in tempo di guerra o di pace, allo scopo di garantire il rispetto universale del simbolo. Con il trascorrere del tempo, la situazione internazionale cambiò, e con essa anche il modo di fare la guerra; nel 1906, con la Seconda Convenzione di Ginevra si estese il diritto di neutralità anche ai feriti di guerre condotte per mare e per la prima volta si riconobbe l’immunità anche ai naufraghi. Dopo la prima guerra mondiale, si decise di stendere un protocollo riguardante il trattamento da riservare ai prigionieri di guerra, riconoscendo anche per loro il diritto alla neutralità. Un ulteriore problema da affrontare subentrò con l’avvento dei bombardamenti di massa. La situazione cambiò radicalmente, infatti le vittime della seconda guerra mondiale furono circa il 50% militari e circa il 50% civili; nacque quindi la necessità di discutere di nuovo leggi volte a tutelare tutte le parti in causa. A guerra finita, nel 1949, si stese la Quarta Convenzione, riguardante esclusivamente il trattamento dei civili in guerra. Protocolli aggiuntivi sono stati introdotti successivamente per regolamentare meglio la posizione del personale sanitario, dei civili coinvolti in conflitti non internazionali, come le guerre civili, e per catalogare specifiche categorie di armi non convenzionali. Il movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale costituisce la più grande organizzazione umanitaria del mondo ; è presente ovunque con migliaia di sedi, ospedali campi e strutture di qualsiasi genere. Attualmente conta circa 115 milioni di volontari.
FOTO : La battaglia di Solferino e San Martino
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