Rinnovata nella grafica e nei contenuti è stata presentata
in una nuova veste editoriale “Terzo Occhio”,
diretta da Giovanni Puglisi, Rettore della IULM a Milano;
vicedirettore Walter Mauro, critico letterario;
responsabile editoriale Alessandro Masi,
Segretario generale della Società Dante Alighieri;
caporedattore MarcoTonelli, critico d’arte
“Quanto conta il giudizio del pubblico nell'arte?” Questo è il tema portante dell’ultimo numero della rivista trimestrale d'arte e cultura “Terzo Occhio”. Con questa nuova edizione la prestigiosa testata che conta ormai più di trent’anni di vita inaugurando ufficialmente una nuova veste editoriale, si è presentata per la prima volta come rivista tematica. Da chi è composto il pubblico dell'arte, cosa vede, come viene considerato da istituzioni espositive italiane e straniere, da artisti, critici, collezionisti, sociologi, direttori di musei d'arte contemporanea e antica, giornalisti? “Terzo Occhio” si presenta come una rivista non di sole informazioni sull'arte, ma di posizioni e di spunti teorici e, per arricchire il dibattito, propone la sezione dedicata a realtà espositive nazionali ed estere, con una parte dedicata esclusivamente alla scena internazionale. ”Siamo in un paese dove gli eventi legati alla cultura sono importanti - ha detto il direttore Giovanni Puglisi nel corso della presentazione - ed è importante che ci siano ancora persone disposte ad investire sull’arte: sostengo, concordando con Giovanni Gentile, che l’arte non ha necessità di distinguere fra bellezza e normalità. Una rivista che intende aprire sulla contemporaneità una finestra critica di grande attenzione e rispetto”. Una rivista, dunque, non di ‘semplici’ informazioni sull'arte, ma di posizioni, spunti teorici, pratiche concrete. “Uno dei motivi per cui ho accettato questo alto incarico – ha aggiunto Puglisi - oltre all’importanza che reputo affidare a un indirizzo artistico di tale portata culturale, è senza dubbio il valore dell’equipe con la quale lavoro”. Intenzione di questa nuova offerta editoriale è infatti proporre argomenti che tengano conto delle esperienze individuali delle personalità coinvolte e, allo stesso tempo, permettano loro di esprimere i propri pensieri riguardo la situazione attuale e generale dell'arte, con particolare attenzione a quella contemporanea. Per il dibattito, “Terzo Occhio” propone una cospicua sezione dedicata a emblematiche realtà espositive. nazionali ed estere. Questo secondo aspetto rappresenta una delle altre novità della testata, una parte della quale è dedicata esclusivamente alla scena internazionale, con zoommate sul Guggenheim e Bilbao, la Tate Modern a Londra, il Centre Pompidou e Parigi, il Martin-Gropius-Bau di Berlino, oltre a spot sulla situazione newyorkese o quella dell'arte contemporanea israeliana e riflessioni di curatori tedeschi e spagnoli. A questa sezione è affiancata quella dedicata alla situazione dei musei d'arte contemporanea italiani (il MART di Trento e Rovereto, il Museo Pecci di Prato, la Triennale di Milano, il MAR di Ravenna, il MAN di Nuoro, il Museo Montevergini di Siracusa e il MAON di Rende), con schede didattiche introdotte dai direttori e curatori dei rispettivi spazi espositivi, i quali ne illustrano strategie e cifre. L'iter tematico della rivista si chiude con rubriche e approfondimenti dedicati alle più importanti mostre in corso in Italia e nel mondo, alle più recenti pubblicazioni d'arte recensite e messe a confronto, a saggi storico-artistici, al rapporto tra arte e cinema e ad analisi finanziarie sulla fiscalità delle opere d'arte. Il direttore propone anche una riflessione sul titolo della rivista: “Non è forse il ‘terzo occhio’ quello legato all’anima, alla sensibilità, all’intelletto? Ho sempre creduto che l’arte è insieme fantasia e ragione e l’occhio dell’anima è il mentore mediatore, tra chi fa arte e chi l’osserva”. Le parole di Puglisi si sono concluse sul ruolo mirato per la funzione mediatica della rivista, funzione atta a coinvolgere i singoli lettori quanto i singoli autori. La redazione di “Terzo Occhio”, inugurando il nuovo corso, ha rivolto un ventaglio di domande a personalità del mondo dell'arte e della cultura, tra cui Achille Bonito Oliva, Angela Vettese, Alberto Abruzzese, Mario Perniola, Nathalie Heinich, Giuseppe Panza Di Biumo, Giacinto Di Pietrantonio, Francesco Bonami, Antonio Paolucci, Gino Agnese, Monique Veaute, Fabrizio Plessi, Luigi Ontani, Michelangelo Pistoletto, Fabio Mauri, Marco Goldin, Tomaso Radaelli, Lawrence Rubin, Carl Haenlein e Claudio Angelini. Ne sono scaturiti saggi e interviste che costituiscono un mosaico di punti di vista, di posizioni a volte contrastanti, spesso problematiche, e che tentano di delineare il profilo di un'entità difficilmente configurabile come quella del pubblico e di definire la funzione dell'arte in rapporto a esso. Il critico Marco Tonelli, caporedattore, ha aggiunto che la rivista è comunque un prodotto ambizioso. “Non vogliamo dare risposte alle persone, vogliamo che siano le persone a darci parole. La nostra proposta editoriale vuole arrivare a capire quale percezione ha il pubblico dell’arte e di sé”. L’intento di Tonelli come quello di Puglisi e del vicedirettore Walter Mauro è quello di concentrare una forma di interazione critica tra musei, istituzioni e quotidianità, riservando poco spazio all’informazione in sé, ma al contrario che la rivista stessa diventi informazione. “Credo che questa rivista voglia rispettare il tempo della riflessione critica, che nel ‘telemondo’ dal quale siamo investiti debba essere successiva all’anticipazione informativa. Si auspica una concreta funzionalità e un positivo riscontro per la rivista e il suo pubblico dell’arte, in vista di parole che sempre più accomunino le coscienze al riconoscimento della perdizione visiva e vogliono aprire un nuovo dibattito rigorosamente esteso a tutti”. Noi porremo lo spettatore al centro del quadro, avevano scritto nel loro manifesto nel ’12 i pittori futuristi. Sono gli spettatori che fanno il quadro, ribadiva nel ’57 Marcel Duchamp. Quale la funzione dell’arte in rapporto al pubblico, dunque? A questi interrogativi hanno appunto risposto gli esponenti del mondo della cultura chiamati a delineare l’identikit di chi affolla le mostre e frequenta musei e gallerie, senza escludere chi sborsa cifre iperboliche nelle aste internazionali. La nuova edizione del trimestrale d’arte e letteratura Terzo Occhio è stata presentata da Alberto Abruzzese, Achille Bonito Oliva e Umberto Croppi nella sala del cinema del Palazzo delle Esposizioni.
FOTO: Auguste Clésinger, "Donna morsa da un serpente", Musèe d'Orsay, Paris
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