Si stagliano lungo il Tevere le atletiche
figure dei poliziotti in bici: sorvegliano
piste ciclabili e il Parco di Tor di Quinto
Nel corso di questa estate la Polizia Fluviale di Roma ha messo ‘in pista’ un nuovo reparto di agenti ‘a pedali’. Dopo tanti episodi di cronaca nera che hanno colpito l’opinione pubblica.uno è stato veramente drammatico: un pensionato, mentre faceva il suo percorso in bici nei pressi dell'ippodromo di Tor di Valle sulla via Ostiense, nel quartiere della Magliana, è stato aggredito e colpito a morte da rapinatori. Si chiamava Luigi Moriccioli, ed era il dirigente dell'economato dell'ospedale San Giovanni. Le indagini della sezione omicidi della Squadra Mobile hanno classificato il misfatto sotto la categoria della criminalità comune. L'obiettivo degli assassini potrebbe essere stata la bicicletta dell’uomo. Era una mountain-bike di una certa importanza ma, nel corso della collutazione, la catena della bicicletta o il meccanismo di trasmissione alle ruote sono saltati e il mezzo, a quel punto inutilizzabile, è stato abbandonato a pochi metri dal ferito. È stato forse allora che gli aggressori si sono accaniti sul ciclista, privo in quel momento di soldi o di oggetti preziosi. Questo il più clamoroso di misfatti ma continuamente tanti altri se ne registrano con denunce per rapine, molestie, insulti e anche vere e proprie aggressioni da parte di cani randagi aizzati anche dalla fame. Questi “ciclo-poliziotti”, per adesso una dozzina di elementi scelti tutti volontari, ha operato in linea sperimentale come ‘polizia di prossimità’ lungo le piste ciclabili dei lungotevere e all’interno del Parco di Tor di Quinto. L’insolita formazione si è sempre mossa in coppia, distribuendosi in diversi lungo la le ore diurne e ha effettuato una percorrenza media di una quarantina di km al giorno. Volate mozzafiato in mountain bike, questi agenti di polizia, auricolare del radiotelefono oerennemente disponibile, sono sempre stati all’erta in collegamento diretto con la sala operativa a San Vitale. Atleti della ‘pedalata’, sono stati definiti, ma ovviamente dotati di tutto il classico corredo dei normali poliziotti per la sicurezza dei cittadini. Operativi, dunque, ma non solo sulle piste ciclabili bensì, di tanto in tanto, bici alla mano, discretamente immersi fra gli stand delle delle manifestazioni dei lungotevere nei consueti appuntamenti affollati di visitatori. Tra una discreta passeggiata di attenta osservazione, o una volata di spostamento, gli agenti non hanno mai perso di vista il controllo del vastissimo parco al cui interno si è sviluppato questa estate un importante movimento di turisti domenicali e di vacanzieri: meta comune per tutti, il piccolo giardino del lago. Per i loro allenamenti, questi atleti in bici, hanno a disposizione le palestre interne al Corpo ma anche il centro sportivo della Polizia di Stato che è proprio al centro del Parco. . Questo nuovo servizio della Polizia Fluviale, almeno per quanto riguarda i parchi, e sempre attuato in linea provvisoria, è abbastanza simile a quello effettuato dalle squadre di Polizia a cavallo che da sempre operano nel verde della città. Questo distaccamento della fluviale fa capo al l´Ufficio Generale Prevenzione e Soccorso Pubblico della questura a San Vitale sotto la guida del dirigente, il dr. Raffaele Clemente. Le operazioni di sorveglianza e di intervento legate a questo particolare aspetto della sicurezza cittadina, possono essere veramente valutate a ‘costo zero’ in quanto il ‘parco macchine’ (ossia le bici) è stato offerto gratuitamente - e discretamente - da ditte specializzate in articoli sportivi. Classico l’abbigliamento. simile a tante altre divise analoghe già operative anche in altri Stati: il caschetto imbottito da velocista (quello caratteristico che usano tutti i corridori), colori, quelli classici della Polizia di Stato, polo azzurra. e bermuda in tono; l’arma è quella di ordinanza e il walkie talkie è alla cintura. Quando sono in azione i ciclisti armati, evidente in loro un fisico tirato da sportivo praticante, approccio semplice con i cittadini entusiasti, incuriositi soprattutto dalle loro biciclette, sempre gentili ma anche rigorosamente precisi nelle amichevoli conversazioni. Passeggiate e soste sia sotto il sole cocente dell’estate romana, sul manto rossiccio delle ciclabili, che sulle banchine roventi del Tevere. Gli itinerari dall’isola Tiberina alla Magliana e, viceversa, fino alla Moschea o alla stazione ferroviaria di Vigna Clara, dentro al Parco. Sulle biciclette il logo rassicurante della Polizia di Stato. Quando l’oscurità si avvicina una luce a intermittenza bianco e celeste brilla da lontano. Analogamente alla fase sperimentale di Tor di Quinto, anche sul litorale di Ostia un analogo servizio di sicurezza per i bagnanti. Questa fase dell'intervento in bicicletta, per quanto riguarda il litorale, è strettamente collegata con quella già operativa del controllo marittimo con le squadre nautiche della Polizia di Stato. Unità navali di appoggio, acquascooter, subacquei e appunto pattuglie “ciclomontate”. Con le spiagge locali al tutto esaurito, specie nei weekend, questo piano straordinario di controllo del territorio è entrato nel vivo. E’ stato predisposto dall’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura. Anche sulle spiagge, la novità dei “poliziotti a pedali”, dotati di mountain bike e del claasico abbigliamento ad hoc. Bermuda, sandali,baschetto di protezione, magliette tipo polo, il tutto con i colori istituzionali.
|