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Del seguente articolo:

Ottobre-Dicembre/2008 -
CRI - Comitato regionale Molise
A Castelmauro una piccola Cernobyl in una cantina del centro storico
Eleonora Fedeli

Tempo fa il quotidiano La Stampa pubblicò con un titolo denso di preoccupazioni un articolo su dei contenitori d’acciaio con scorie nucleari che potrebbero rilasciare materiale tossico, stipati in una cantina del centro storico di Castelmauro. Il deposito risale ad anni fa e sarebbe ora abbandonato in un vecchio palazzo del centro storico. La situazione di Castelmauro è grave - rilevò l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici - questo impianto ben lontano dagli standard di sicurezza. Il caso è stato segnalato alle autorità e il Comune chiede un'urgente azione di rimozione dei rifiuti nucleari e la bonifica dei luoghi. Quel deposito è d'origine industriale e, a giudizio degli esperti la sicurezza ambientale dell'intero Molise e anche di zone limitrofe in Abruzzo, Lazio, Puglia, Campania, potrebbe essere minacciata da radioisotopi di americio 241 e cobalto 60 che sprigionano radiazioni alfa. L'ultima verifica radiometrica effettuata dalla Regione, è chiara: “E' stato riscontrato il superamento dei limiti previsti dalla legge» scrive ai ministeri dell'Interno e dell'Ambiente il professor Bernardo De Berardinis.. Quel deposito cosiddetto «Cernobyl fai da te» è ubicato in uno scantinato nei pressi della cattedrale e del municipio. Il territorio di Castelmauro, oltretutto, è soggetto a rischio sismico e idrogeologico. Con un'Ordinanza del Consiglio dei ministri il borgo è stato infatti dichiarato a “sismicità medio-alta”. A seguito del terremoto del 2002 il paese ha registrato danni per 83 milioni di euro. Eppure, nonostante siano già stati spesi ben 550 milioni per la ricostruzione, la Regione non ha ancora avviato i lavori di bonifica di quel deposito di rifiuti nucleari.. Il sindaco del paese ha rilevato che le case lesionate dal sisma sono state diverse e che anche quel palazzo è sotto osservazione. Potrebbe aver subito lesioni strutturali, aggravate dall'alluvione del 2003. Di certo si sa che il proprietario della ‘cantina nucleare’, è deceduto recentemente ma non ha sanato la situazione. Il fratello sostiene che sia lo Stato a doversi fare carico di questa bonifica. I bidoni tossici teoricamente radioattivi sono centinaia e sarebbero stipati alla rinfusa con una radioattività da valutare e che potrebbe superare le regole. L' “Arpa Molise” , dagli ultimi accertamenti effettuati, avrebbe riscontrato radiazioni superiori al limite previsto dalla normativa vigente Questi valori sarebbero un campanello d'allarme, che dovrebbe indurre ad adottare misure definitive per il totale smantellamento del deposito che è incompatibile con il contesto urbano e con il tessuto abitativo in cui è ubicato. I contenitori metallici risultano corrosi dall'umidità e perdono lentamente il contenuto: lo attestano le continue verifiche dell'Apat. Ora, addirittura, è possibile vedere i famigerati fusti azzurrognoli da una finestrella arrugginita. Due malandate porte di legno e una metallica, chiudono il magazzino nucleare di aspetto casareccio. Anche il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si è rivolto alla Regione evidenziando la necessità di adottare misure per la messa in sicurezza del deposito. L'anno scorso anche la sicurezza nucleare dell'Enea evidenziava che nel deposito di rifiuti erano accatastati in maniera incontrollabile bidoni privi delle dovute indicazioni. Anni di polemiche dunque che non sono però servite per rimuovere quel pericolo che incombe da una decina di anni e che sarebbe un grosso rischio per la salute e quindi per l'ambiente del paese e del suo circondario. A sollevare nuovamente la questione è stato lo scorso mese di settembre il consigliere regionale del Pdci Michelangelo Bonomolo che ha presentato un'interrogazione al presidente della Giunta regionale Iorio e all'assessore all'ambiente Orlando per conoscere quale percorso intende intraprendere la Regione per rimuovere lo stato di pericolo. Il Presidente della Regione Michele Iorio ha incontrato Capo della Protezione Civile Nazionale Guido Bertolaso, ed ha anche contattato telefonicamente i vertici del Ministero dell'Ambiente per discutere dalle problematiche legate al sito, Dall'in-contro, e dai contatti telefonici, si è deciso che la Regione Molise, la Prote-zione Civile Nazionale e il Ministero dell'Ambiente, attiveranno in tempi brevi e scadenzati le misure necessarie a dare soluzione completa al problema rimuovendo definitivamente dal sito il materiale radioattivo.


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