Sessant’anni di fotogiornalismo italiano in mostra attraverso 350 immagini e documenti, a Cagliari alla Cittadella dei Musei, Spazio “San Pancrazio”, Galleria per le mostre temporanee.Testi critici di Lucas e Tatiana Agliani con Piero Berengo Gardin, Aldo Bonomi, Carlo Cerchioli nel catalogo edito dall’Associazione AIRE, Torino, in collaborazione con il quotidiano “La Stampa”. Esposizione a cura dell’Aire con la Provincia di Cagliari, Assessorato alla Cultura e Identità, Spettacolo e Sport, e con il Patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Hanno contribuito la Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropoligici della Sardegna e l’Università degli Studi di Cagliari
Una storia delle immagini, delle scelte compiute dall’informazione nel campo della fotografia giornalistica con un intreccio di autori che hanno fatto la storia del nostro fotogiornalismo e riproduzioni di pagine di quotidiani e settimanali degli ultimi sessant’anni. Questa l’affascinante maturazione del giornalismo per immagini nell’Italia del dopoguerra con gli stili e le scelte narrative, gli stretti rapporti tra editoria, politica e industria, tra fotogiornalismo e nuovi modelli di vita. La cronaca d’agenzia, il reportage di denuncia dei freelance anni ‘50, il giornalismo dei grandi inviati, la fotografia della contestazione e la nuova creatività delle ultime generazioni in centinaia di immagini e documenti, per una nuova riflessione critica e organica sulla storia del fotogiornalismo italiano. Uliano Lucas, curatore della mostra, guida un viaggio nella storia d’Italia degli ultimi sessant’anni raccontando l’intreccio tra il modificarsi del paese, i centri di potere, il mondo editoriale, seguendo l’evolversi del linguaggio dell’informazione che usa anche la fotografia in rapporto alle mutate richieste della società: dal neorealismo del dopoguerra al paparazzismo. Dal reportage sociale che si afferma negli anni ’60 in un nuovo modo di guardare e raccontare, alla fotografia di cronaca dei fotografi di redazione degli anni del terrorismo e delle stragi di mafia, dalla foto anonima d’agenzia che attraversa tutta la storia degli ultimi anni (a riprova del desiderio di evasione e di fiabe moderne di una classe media sorda di fronte ai bisogni e alle pulsioni reali del paese), ai nuovi stili e messaggi degli scatti degli anni ’90. Questi ultimi strettamente legati alla riorganizzazione del mondo dell’informazione nella globalizzata e tecnologicizzata società postmoderna, con la prepotente invasione delle immagini sia nel mondo delle news, che in quello dell’arte e del collezionismo. Documentano davvero le foto pubblicate in questi sessantant’anni sui nostri periodici la realtà dell’Italia? Cosa ha fotografato il fotoreporter e cosa ha scelto di pubblicare il direttore? Qual è il limite del loro fare informazione? In che misura le richieste dell’editoria hanno condizionato il modo di fotografare del reporter? Nel lavoro realizzato dall’Associazione AIRE una storia di direttori, intellettuali e reporter che hanno tentato di infrangere il muro dell’informazione di potere per fare un buon giornalismo per immagini. Ecco allora le esperienze nel campo della grafica e della fotografia di Mario Dondero nel Mondo e Arrigo Benedetti con L’Espresso, di Pasquale Prunas con Le Ore, Il Messag-gero, di Carlo Rizza con L’Europeo ed Epoca, di Gianluigi Colin con i supplementi del Corriere della Sera e di Corona con King e La Voce e le scelte innovative nell’uso dell’immagine di Gianluigi Melega e Lamberto Sechi a Panorama, di Nicola Cattedra a Tempo Illustrato e al Giorno, di Nini Briglia a Epoca, di Tommaso Giglio a L’Europeo, di Paolo Pietroni come ideatore di Sette e dello Specchio, e di Bracaglia, inventore dei supplementi di Vie Nuove.
FOTO: Catalogo: AIRE - Piazza Vittorio Veneto 2,10123 Torino - www.associazioneaire.it
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