“Riscriviamo il futuro”, la prima campagna lanciata a livello mondiale affinché nessun innocente impugni più un’arma

Grazie alla Onlus “Save the children”,
in venti paesi devastati dalle guerre
saranno otto milioni i bambini
che torneranno a scuola



Otto milioni di bambini torneranno a scuola in venti paesi in conflitto entro il 2010. “Save the Children ha lanciato una vera e propria sfida globale perché l’istruzione è altrettanto importante che la nutrizione. Vuol dire portare ai bambini, in situazioni di crisi, un po’ di umanità e di speranza nella loro vita, consegnare loro la propria storia.” Maurizia Iachino, presidente in Italia della più grande organizzazione internazionale per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini, presenta la prima campagna mondiale “Riscriviamo il Futuro”, che la Onlus promuove in 40 paesi. Una sfida ambiziosa che mira, innanzitutto, a sensibilizzare la comunità internazionale su una vera e propria emergenza umanitaria: 43 milioni di bambini che vivono in paesi in guerra non possono andare a scuola. Per loro, la prospettiva è di essere sfruttati in lavori sottopagati e di venire reclutati come soldati. Nel 2003, in più della metà dei conflitti armati, si è fatto ricorso a bambini-soldati. Jhon Baptist Onama è stato uno di loro. Nato in Uganda, a 14 anni, per salvarsi la vita ha dovuto accettare l’arruolamento e combattere. Oggi è docente all’Università di Padova. “Sono stato fortunato perché una suora comboniana è riuscita a farmi rientrare a scuola. Perché questo era il mio desiderio: non avevo mai smesso di sognare come un bambino, il mio sogno mi ha salvato”. Da oggi Save the Children lancia la “chiamata alla matita”, simbolo ufficiale della campagna realizzata dalla Fila, perché nessun innocente più impugni un’arma. Il prossimo importante appuntamento sarà la conferenza internazionale “L’istruzione combatte la guerra” che si terrà il 3 ottobre a Roma.