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Del seguente articolo:

Aprile-Maggio/2009 -
Una vergogna ancestrale
I dati del Viminale sulle violenze sessuali

Gli ultimi dati del Viminale proprio sul tema della violenza alle donne sono emersi in un convegno al quale ha partecipato il Capo di Gabinetto delle Pari Opportunità. Simonetta Matone. Da quanto registra il dipartimento della Pubblica sicurezza, gli episodi di violenze sessuali nel 2008 sono diminuiti dell’8,4 per cento. Nella maggioranza dei casi gli autori delle violenze sono di nazionalità italiana (nel 60,9 per cento casi). Il 7,8 per cento dei violentatori è romeno, mentre il 6,3 per cento è marocchino. La maggior parte delle violenze sessuali rientra in quelle non aggravate (anche queste in diminuzione del 7,4 per cento). Le vittime sono per lo più donne, 85,3 per cento, di cui quelle di nazionalità italiana sono al 68,9 per cento. I casi di violenza di gruppo, dopo un incremento registrato nel 2007 (+10,9%) sono invece diminuiti del 24,6 per cento e quelle per le violenze sessuali aggravate il trend decrescente nel triennio 2006-2008 è al 16 per cento in meno. Lo scorso anno le forze di polizia hanno individuato 8.845 autori di violenze sessuali, a fronte di 8.749 segnalazioni nel 2007 e di 7.715 nel 2006. Fin qui i numeri “nazionali”, ma ci sono anche dati relativi alle singole zone e città. Nei dintorni della capitale, infatti, i fatti non cambiano, ha sottolineato, nel corso del convegno, la dottoressa Matone. e la percentuale in generale è in diminuzione. A Milano le violenze sessuali sono diminuite nel triennio 2006-2008, passando dai 526 episodi del 2006 ai 480 del 2008. Anche qui, tra gli autori dei reati, prevalgono gli italiani che sono al 41 per cento dei casi denunciati; nell’11 per cento i violentatori sono romeni, nell’8 per cento egiziani e nel 7 per cento marocchini. A Bologna il fenomeno ha fatto registrare un netto calo, passando da 179 episodi nel 2006 ai 139 del 2008. “Ritengo che la violenza sessuale sia il reato che più lede i diritti fondamentali delle donne. Io sono in realtà tra i fautori del decreto legge antistupro, bisogna far capire che le istituzioni sono dalla parte delle vittime ma soprattutto che con questo decreto si sono abbreviate di molto le lungaggini burocratiche della legge”, ha aggiunto la Matone.


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