"Servono case solide e questo
lo dobbiamo ai nostri morti"
Nella visita del Papa in Abruzzo sembrava si fosse in pieno inverno. Nelle zone colpite dal sisma aveva infatti piovuto ininterrottamente e il freddo era pungente: appena 8 gradi. Il Pontefice è arrivato a Onna in auto perché il maltempo aveva sconsigliato il decollo dell'elicottero da Roma.
“Ho seguito con apprensione le notizie, condividendo le vostre lacrime - ha detto Benedetto XVI appena giunto davanti alle macerie - sono qui fra voi e vorrei abbracciarvi uno ad uno. La Chiesa è partecipe del vostro dolore per la perdita di familiari e amici, ed è desiderosa di aiutarvi”.
Nell’incontro con i paesani di Onna che ha avuto circa 40 vittime su 300 abitanti, il Papa ha detto che sapeva bene quanto gli abruzzesi non si fossero persi d’animo nel dolore: c’è in voi una forza che suscita speranza”.
Benedetto XVI ha quindi incontrato gli sfollati nella tendopoli, ha accarezzato i bambini in braccio alle loro mamme. Per chi ha perso tutto, ha sottolineato nel suo discorso, ha dato la sua vicinanza, non solo ideale e ha chiesto che ora vengano ricostruite le case anche in nome delle persone morte sotto le macerie.
“Il Papa è qui oggi tra di voi - ha detto Benedetto XVI - per dirvi anche una parola di conforto sui vostri morti: essi sono vivi in Dio e attendono da voi una testimonianza di coraggio e di speranza”.
“I vostri cari attendono - ha aggiunto - di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare a ornarsi di case e di chiese, belle e solide. Ed è proprio in nome di questi fratelli e sorelle che ci si deve impegnare nuovamente a vivere facendo ricorso a ciò che non muore e che il terremoto non ha mai distrutto: l'amore”.
“L'amore - ha proseguito - rimane anche al di là del guado di questa nostra precaria esistenza terrena, perché l'Amore vero è Dio. Chi ama vince in Dio la morte, e sa di non perdere coloro che ha amato”. “Ho nel cuore tutte le vittime di questa catastrofe: bambini, giovani, adulti, anziani - ha concluso il Pontefice - sia abruzzesi che di altre regioni d'Italia o anche di nazioni diverse”.
Proseguendo la visita, Benedetto XVI ha raggiunto la Chiesa di Santa Maria di Collemaggio dove si è fermato in raccoglimento davanti alla tomba di Celestino V, unico Papa non seppellito in Vaticano. Poi a l’Aquila e, davanti alla Casa dello Studente, dove ha incontrato un gruppo di ragazzi che alloggiavano nell'edificio distrutto e sotto il quale erano morti i loro compagni.
Dopo la visita di solidarietà, il Pontefice si è recato alla Scuola della Guardia di Finanza di Coppito dove ha incontrato volontari, popolazione e personale impegnato nel soccorso, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa e la Protezione Civile. “E' stato assai toccante, per me - ha detto - pregare davanti a questa Casa, dove non poche giovani vite sono state stroncate dalla violenza del sisma”.
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