Nel quadro della campagna di sensibilizzazione nazionale per la lotta contro il flagello di Hiv e Aids, anche a “Solforino ’09” è stata pubblicizzata dai giovani Pionieri Cri la campagna “ABC” denominata “Astinence, Be faithfull, Condom”. Il progetto “Impara l’ABC” si pone l’obiettivo di portare l’attenzione sul problema delle malattie sessualmente trasmissibili (Mst) in relazione all’Aids e all’infezione Hiv, oltre a delineare i principi per una procreazione consapevole. Con questa iniziativa, i Pionieri hanno distribuito oltre 10 mila preservativi fra i giovani e fra gli ospiti che hanno partecipato alla manifestazione di Solferino.
Nata da un’idea della Federazione Internazionale di Croce Rossa, negli ultimi due anni la campagna “Impara l’ABC” è stata diffusa a livello nazionale dalla Croce Rossa Italiana. “Impara l’Abc” si pone come metodo di prevenzione sulla base dei concetti dell’astinenza, del rapporto fedele di coppia o l’uso del preservativo, ma non intende convincere - precisano i Pionieri - sulla validità di uno qualsiasi dei metodi a scapito dell’altro, ma essa vuole solo far capire che unicamente adottando uno di questi comportamenti si può creare la possibilità di prevenire il flagello dell’Aids.
La campagna è stata progettata a moduli, così da poter offrire ai Pionieri un percorso mirato e garantito di crescita educativa e successivamente di azione sul territorio.
Per quanto riguarda i dati relativi alla diffusione della malattia in Italia, essi vengono ufficializzati ogni anno dal ministero della Salute alla vigilia della giornata mondiale dell'Aids che si celebra il primo giorno di dicembre.
La giornata di studio fu istituita nel 1998 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, allo scopo di ricordare i progressi compiuti nella cura, nella prevenzione e nell’informazione dell’HIV/AIDS e al contempo di sensibilizzare la comunità internazionale e i singoli individui all’impegno verso le nuove sfide che l’epidemia ci pone d’innanzi e gli obiettivi non ancora raggiunti.
Dagli ultimi dati annuali del ministero della Salute emerge con soddisfazione il trend negativo in Italia per quanto riguarda la netta diminuzione della mortalità di Aids ma, al contempo, aumentano le infezioni che, per oltre il 65% dei casi, avvengono per via sessuale. Ogni anno, infatti, si registrano mediamente circa 4 mila nuove infezioni, mentre la stima dei decessi per il 2007 è stata di circa 200 morti contro i 4.581 decessi registrati nel 1995.
Erano stati circa 60 mila i casi di Aids segnalati nel nostro paese dal 1982 al 31 dicembre 2006, 35 mila quelli mortali. Nel 2007 i cittadini residenti in Italia che ancora convivono con l'Hiv sono oltre 130 mila.
Si stima che ogni giorno diventano sieropositivi 11 italiani (4.000 nel 2007), che portano quindi ad oltre 130 mila il numero di coloro che hanno contratto l'Hiv, con un 30-35 per cento di donne.
Nel nostro paese, dall'inizio dell'epidemia ad oggi, si sono registrati 58.400 casi di Aids e tra questi i decessi sono stati 35.300. Dal 1995, anno del picco dell'epidemia, ad oggi si è passati da 5.600 casi di malattia conclamata ai circa 1.200 attuali. Un risultato, rileva il ministero, raggiunto soprattutto grazie all'effetto della terapia antiretrovirale combinata. Ciò ha infatti portato ad un aumento della prevalenza di persone che vivono con una diagnosi di Aids: ad oggi se ne stimano oltre 23 mila. I sieropositivi (tra i quali sono comprese anche le persone affette da Aids) si stimano siano oltre 120 mila. Questo numero tende però ad aumentare in quanto ogni anno si verificano circa 4 mila nuove infezioni, e l'aumento della sopravvivenza delle persone sieropositive comporta un aumento del numero di infetti sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda l'andamento della mortalità, confermato il picco del 1995 con 4.581 morti, dal 1997 si inizia a registrare un progressivo decremento dei decessi fino all'attuale stima dell'anno 2007 di circa 200 persone che hanno perso la vita. Effetto delle nuove terapie antiretrovirali che hanno contribuito a trasformare l'Aids in una malattia ad andamento cronico.
Rispetto invece alla distribuzione regionale, (al 1 dicembre 2007), la regione col numero più elevato di casi rimane la Lombardia (30%), seguita da Lazio (13%) ed Emilia Romagna (10%). Risultano invece meno colpite sia in termini di numeri assoluti che di tasso di incidenza, le regioni dell'Italia meridionale.
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L’AIDS in Italia
Dal 1995 al 2007
Totale casi AIDS dall’inizio dell’epidemia n. 58.400
Dal 1995 al 2007
Totale morti AIDS dall’inizio dell’epidemia n. 35.300
Anno 1995
Registrati nuovi casi di AIDS n. 5.653
Principale modalità di trasmissione: uso di droghe per via endovenosa
Anno 2007
Nuovi casi AIDS registrati n. 1.200
Principale modo di trasmissione: rapporti sessuali. Stranieri oltre il 20%
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