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Del seguente articolo:

Giugno - Agosto/2009 -
Abruzzo, il recupero di beni artistici e architettonici
Beni culturali, gli interventi in corso per il loro recupero
Paola Gregory

Il Presidente Berlusconi ha firmato il giorno di Ferragosto all’Aquila l’ordinanza di venti milioni di euro per interventi urgenti in materia di Beni Culturali.
Sono almeno 1500 le chiese e gli edifici danneggiati e, fino a ora,
grazie all’impegno dei Vigili del Fuoco, ne sono stati messi
in sicurezza circa 200. “Questa ordinanza - ha spiegato
Luciano Marchetti, vice Commissario straordinario,
consentirà di fare più interventi in contemporanea.
Per la messa in sicurezza degli edifici danneggiati,
ora potremo ricorrere anche a privati con la possibilità
di aumentare notevolmente l’efficacia degli interventi”.
L’ordinanza ha previsto uno stanziamento di 150 milioni di euro
destinati alla ricostruzione e riparazione degli immobili
di proprietà dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale
pubblica regionale (Ater). A questi interventi provvede,
con procedure accelerate e deroghe alla normativa vigente,
il Presidente della Regione in qualità di soggetto attuatore
attraverso l’Ater, presentando al Commissario delegato un apposito Piano.

Già da mesi nel centro storico dell’Aquila che nelle zone circostanti il capoluogo sono in piena attività esperti del Ministero per i Beni e le Attività culturali, squadre specializzate dei Vigili del Fuoco, tecnici per l’analisi dello stato di rischio delle opere architettoniche, volontari di Lega ambiente. Le attività di rilevazione e messa in sicurezza degli edifici e il recupero delle opere artistiche sono nel pieno del loro impegno. Sono state anche individuate, prevalentemente nel territorio abruzzese, aree per il deposito dei beni recuperati per mantenere nel luogo il patrimonio artistico o per il deposito dei beni recuperati.

Le chiese
Dopo il recupero delle reliquie di Celestino V nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, continuano le opere di salvaguardia dei beni artistici custoditi all’interno della chiesa, di cui è crollata la parte absidale e la cupola.
In particolare sono stati recuperati i quattro confessionali e i preziosi dipinti ad olio su tela di Carl Ruther di Danzica, allievo del Rubens. Nella schedatura, nell’imballaggio e nello spostamento dei reperti sono state impegnate squadre speciali dei Vigili del Fuoco insieme a volontari di Legambiente coordinati da funzionari della Soprintendenza.
Nella chiesa di San Bernardino è stato messo in sicurezza il campanile attraverso una speciale tecnica di contenimento - la “cerchiatura” - che impedisce il crollo delle murature. La struttura ha anche la funzione di proteggere da eventuali scosse di assestamento l’antico organo a canne custodito all’interno del tempio. Nella chiesa di Santa Maria delle Anime Sante o del Suffragio, in piazza del Duomo, sono stati effettuati altri interventi di recupero di tele e opere di particolare valore artistico.
Fra le opere d’arte in luogo sicuro, parti di una statua lignea raffigurante una Madonna dalla chiesa di S. Gregorio, parzialmente crollata. Seguono altre importanti sculture lignee e numerose tele e reliquiari dalla chiesa di Santa Maria Assunta in Paganica e una statua della Madonna, oggetto di particolare venerazione, collocata sulla facciata pericolante in un’altra chiesa di Paganica, Santa Maria della Concezione.
Questi manufatti artistici saranno conservati nel Museo Preistorico d’Abruzzo di Celano - Paludi, di cui è stata verificata l’agibilità. Il museo ha tutte le caratteristiche necessarie sia per la custodia che per i restauri..

Gli edifici storici e i musei
Altri interventi di recupero per salvaguardare alcuni beni mobili custoditi all’interno del castello cinquecentesco de L’Aquila, uno degli edifici più danneggiati dalle scosse. Per quanto riguarda la struttura dell’edificio la situazione è piuttosto critica; in particolare il secondo piano è completamente crollato.
Sono state recuperate le opere d’arte del museo dell’Oreficeria, situato nella sede della Curia vescovile. All'operazione hanno partecipato anche i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, che hanno provveduto a scortare le opere per poi custodirle presso la loro struttura a Roma.
Continua lo spostamento del materiale dell’Archivio di Stato, situato all’interno nel centro storico della città. Una parte considerevole dei documenti, tra cui anche molti pezzi rari e preziosi, è già stata recuperata come gli antichi manoscritti del 1.100 qui rinvenuti. Le opere recuperate verranno trasferite nella nuova sede dell’Archivio di Stato a Sulmona.

Gli interventi nel territorio circostante.
Dieci le squadre composte da nuclei specializzati Vigili del Fuoco, architetti e ingegneri che hanno avviato sopralluoghi nel territorio limitrofo a L’Aquila. Per quanto riguarda i danni nei paesi, sono stati confermati il crollo della torre medicea di S. Stefano, i danni al castello-rocca di Ocre, che si trovava già in parziale stato di abbandono, e danni diffusi a Onna e in val Peligna.
Dopo la messa in sicurezza dei monumenti si penserà alla fase successiva: la ricostruzione. Di questa, spiega il vice commissario della Protezione Civile per i beni culturali, però, ancora non esistono certezze. “Stiamo ancora nella fase della programmazione i cui risultati saranno sottoposti al Commissario per la ricostruzione Bertolaso - ha aggiunto Marchetti - ma abbiamo una idea del danno che è quella sommaria, già resa nota, di tre miliardi di euro. Su quella base stiamo lavorando per gli approfondimenti. Le linee operative finali arriveranno successivamente, a progetti definiti”.

Le “adozioni” per i restauri
Proseguono nel frattempo le relazioni con i paesi esteri che avevano mostrato la loro disponibilità all'adozione di alcuni monumenti da ristrutturare. “Le proposte di adozione dall’estero non sono ancora operative - ha spiegato Luciano Marchetti - e non ve ne sono altre oltre quelle che già conoscevamo. Il Dipartimento sta inviando una nota alle varie ambasciate per sollecitare una decisione per quelle che, intanto, hanno dimostrato interesse”.
“Una situazione complicata ma più rosea del previsto, dal momento che un terzo degli edifici di interesse culturale risulta agibile”. Anna Maria Reggiani, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici d’Abruzzo, a un mese dal sisma aveva già tracciato un bilancio sullo stato del patrimonio artistico nelle zone terremotate. “Abbiamo compiuto fino a oggi nel territorio commissariato - ha dichiarato alla testata “Il Velino” - circa 800 sopralluoghi su edifici di interesse culturale recensendo altrettante schede sui danni. Risultano agibili 233 edifici; altri 112 sono agibili con provvedimenti specifici, 357 sono totalmente inagibili, 23 agibili parzialmente; 70 temporaneamente inagibili”.
I sopralluoghi sono quotidiani, e una decina di squadre di censimento danni composte da università si sono messe al servizio della Protezione Civile, assieme a personale del ministero per i Beni e le attività culturali, delle soprintendenze e volontari. “Dopo questa prima fase in cui vengono compilate le schede di rilevamento danni - continua Reggiani -, avviene la messa in sicurezza degli edifici operata dai Vigili del Fuoco e, da pochi giorni, anche da alcune ditte dell’Aquila e della provincia”.
La terza fase consisterà nei restauri. Qualche lavoro già è stato avviato. “Stiamo velando gli affreschi raffaelleschi dei palazzo Farinosi Branconio e intervenendo sulle opere evacuate dalle chiese - ha spiegato Reggiani -. Per quanto concerne invece i lavori di restauro veri e propri, dobbiamo attendere i progetti. Ma a questo scopo si sono già mobilitati strutturisti, ingegneri e geologi delle università che collaborano con noi. Fra i primi a partire, il restauro della chiesa di San Marco che sarà seguito da un’équipe dell’università di Padova con un finanziamento della Regione Veneto”.
All’Aquila la situazione è molto complessa per l’alta concentrazione di edifici d’interesse culturale sia religiosi che privati. Un esempio è dato dal complesso di palazzo Farinosi Branconio dove si sono staccati gli affreschi di Raffaello. Oltre al capoluogo, la Reggiani indica come “situazioni tra le più difficili”, quelle di Onna, Ocre, Arischia, Barisciano, Campotosto, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Subequo e Celano.
“Sempre alto l’interesse pubblico e privato per finanziare il recupero del patrimonio artistico danneggiato - ha proseguito Reggiani - e tante le iniziative, i finanziamenti e le donazioni dall’Italia e dall’estero. E il premier Berlusconi ha presentato al Consiglio dei ministri una lista di 44 monumenti da restaurare con urgenza. Ma le opere da recuperare sono almeno un migliaio. Quindi ci sarà posto per tutti e la speranza è che tutti i monumenti trovino una sovvenzione. Il governo tedesco vuole adottare il paese di Onna. I francesi si sono fatti avanti su altri monumenti. Per quanto riguarda gli interessamenti italiani, oltre l’associazione “Mecenate 90” che si sta adoperando per l’adozione di alcune tele, è notevole l’attivismo di numerose Regioni che si stanno attivando più dei grandi gruppi industriali”.
Un forte desiderio di partecipazione attiva è alla base della convenzione stipulata con Legambiente Abruzzo dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università dell’Aquila, per collaborare al recupero dell’immenso patrimonio storico artistico del territorio aquilano accogliendo gli studenti e i laureati in tirocinio di formazione e di orientamento. Gli studenti dell’ateneo aquilano avranno la possibilità di aiutare concretamente la loro facoltà partecipando direttamente al recupero dei preziosi reperti conservati nel Laboratorio Archeologico dell’Aquila e provenienti da decine di campagne di scavo condotte nel territorio negli ultimi dieci anni. Gli studenti verranno coinvolti a titolo formativo anche nelle successive fasi di restauro e musealizzazione dei reperti recuperati: un’esperienza culturale e di crescita unica, nonché un’importante possibilità, per i giovani di rendersi parte attiva del processo di ripresa, non solo delle attività universitarie, ma di un’intera città che cerca di ritrovare la propria normale quotidianità.


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