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Del seguente articolo:

Novembre-Dicembre/2009 -
Infermiere Volontarie sul terremoto
La Croce Rossa Italiana e gli aiuti in favore della popolazione di Haiti
Ten. Col. Claudio De Felici - Referente per la Comunicazione del Corpo militare CRI

“L’Italia, con il suo 'sistema Paese', con cui ha recentemente dimostrato la sua forza e organizzazione nel pesante terremoto che ha colpito l’Abruzzo, può e deve dare il suo prezioso contributo in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto ad Haiti”. Queste le parole del Commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, alla sua partenza alla volta dell’isola Caraibica avvenuta a pochissimi giorni dal sisma. Rocca è partito insieme al Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Guido Bertolaso.
Con questo primo intervento italiano saranno allestite a breve nelle zone più colpite di Haiti cucine campali, capaci di fornire circa 1500 pasti caldi al giorno. Queste strutture sono corredate di tre impianti di potabilizzazione che potranno erogare 8000 litri di acqua l’ora. “In totale - ha aggiunto Rocca - abbiamo già spedito 37 tonnellate di materiale, fra cui generi alimentari e acqua. Per l'immediato sono previsti cinque voli con 6.500 kit di sussistenza per famiglie colpite dal sisma e 500 tende. In totale già oggi risultano operative 19 ERU di Croce Rossa (le Unità di Risposta alle Emergenze), con circa 500 operatori. Saremo in grado di assistere 60 mila famiglie haitiane”.
Questi operatori arrivati a Port-au-Prince provengono da tutti gli staff di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Di questi 180 sono dalle Società Nazionali dei Caraibi, Centro e Sud America. La Croce Rossa Britannica è già operativa a Santo Domingo individuando luogo di magazzinaggio in stretta cooperazione con la quella della regione. Anche unità ERU della Croce Rossa Svizzera sono operative ad Haiti, un primo magazzino è stato già allestito mentre ne è in corso la ricerca di un secondo nei pressi dell'aeroporto.
La Croce Rossa Italiana, insieme al Movimento Internazionale di cui fa parte, è stata dunque impegnata fin dalle prime ore di quel tragico evento di portata mondiale, nell'inviare aiuti al popolo haitiano colpito dalla violenza del sisma.
La partecipazione dei nostri massimi dirigenti nelle operazione di protezione civile si è resa necessaria sia per coordinare la macchina dei soccorsi italiana che per contribuire, considerata l’esperienza maturata nel settore, e ove necessario, al coordinamento delle operazioni su scala mondiale. Il commissario Rocca riveste infatti anche la carica di componente del consiglio direttivo della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
I primi aiuti della CRI, consistenti in 9 pallet di medicinali vari, sono stati messi a disposizione dalla Farmacia Centrale CRI ed erano già stati spediti, lo scorso 17 gennaio, a bordo di un velivolo “Falcon” dell’Aeronautica Militare con un volo organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.
Altri 17 pallet contenenti kit igienico-sanitari per le persone e una tenda media pneumatica, sono stati inviati il giorno successivo con un velivolo “Hercules C130-J”, sempre dell’Aeronautica Militare Italiana, decollato dall’aeroporto di Pisa, con un volo organizzato dal Ministero degli Affari Esteri.
Il 19 gennaio dal porto di La Spezia è salpata la portaerei “Cavour”, l’ammiraglia della Marina Militare italiana che in questa missione oltre oceano ha visto il suo battesimo operativo. A bordo dellla potente nave è stato imbarcato un semirimorchio che dovrà trainare un potabilizzatore della Croce Rossa Italiana “Water Line”, che sarà in grado di operare 24 ore al giorno, dotato di un gruppo elettrogeno autonomo. Questa sofisticata apparecchiatura sarà in grado di erogare 3600 litri di acqua all’ora (confezionata in sacchetti da un litro), o 5000 litri di acqua all’ora in produzione continua.
A bordo della Cavour anche un altro semirimorchio trainante una cella frigorifero con materiali vari di supporto e consumo per la cucina e due container adibiti a bagni e docce.
Con un aereo cargo “Ilyushin” sono inoltre partiti il 20 gennaio:
- due potabilizzatori “Watsan” in grado di erogare 4000 litri di acqua all’ora in produzione continua;
- 12 pallet con materiali di supporto per i suddetti impianti vitali per la sopravvivenza;
- una cucina da campo “Karcher” in grado di fornire da 300 a 500 pasti all’ora in piena autonomia;
- 16 pallet con materiali di supporto per la predetta cucina e viveri vari;
- 70 pallet contenenti attrezzature per il montaggio del campo base e materiali di supporto logistico;
- 12 pallet con materiali elettrici.
La task force della Croce Rossa italiana, partita dall’aeroporto romano di Fiumicino è diretta dal capo dipartimento per le operazioni di emergenza della CRI, Leonardo Carmenati. L'intervento della Croce Rossa Italiana, è inserito nel sistema internazionale delle ERU (Unità di Risposta alle Emergenze) che la Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna rossa ha attivato già dai primi momenti della tragedia ad Haiti. Sedici le ERU operative: ospedali da campo, potabilizzatori dell'acqua, sanità di base comunitaria, logistica, creazione di strumenti di igiene e distribuzione di generi di soccorso.
Al maggiore Emerico Maria Laccetti, responsabile del Centro Interventi di Emergenza di Roma, abbiamo chiesto quali sono le aspettative di questa missione rispetto alle altre già effettuate in oltre venti anni di servizio nel Corpo Militare CRI: “Indubbiamente è un’esperienza importante perché è l’operazione è inserita all’interno della Federazione Internazionale di Croce Rossa, con regole leggermente diverse. Quella haitiana è una catastrofe enorme che, anche se non ha colpito un vasto territorio, ha ovunque portato morte e distruzione. Inizialmente potremmo avere qualche difficoltà nella distribuzione degli aiuti, ma siamo abituati anche a questo. Credo che nel giro di pochi giorni riusciremo a prendere quel ritmo che ci ha sempre contraddistinto.
Gli uomini che ho al mio seguito, tutto personale tecnico con lunga esperienza e numerose missione internazionali all’attivo, sono certo che formeranno un’ottima squadra.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello della sicurezza. A Port-au-Prince ci sono moltissimi detenuti fuggiti dalle carceri, le cui strutture pericolanti ne hanno permesso l’evasione, e alcune bande armate si aggirano per le vie della capitale per rubare tutto ciò che capita a tiro”.
Anche un gruppo di infermiere volontarie saranno impegnate ad Haiti. Fra esse sorella Eleonora Guicciardini, del Corpo delle Infermiere Volontarie che spiega: “Non ci possiamo permettere di partire spaventate. Ad Haiti la situazione è drammatica e c’è bisogno di tutto. La durata della Missione potrebbe essere ipotizzata in circa un mese, ma di ufficiale come sempre sappiamo solo quando si deve partire: ipotizzare il ritorno è invece difficile. In quel Paese, così tragicamente colpito, una delle priorità è quella di portare soccorso ai bambini, molti dei quali sono rimasti orfani. Le Infermiere Volontarie CRI hanno un’esperienza con i più piccoli che credo possa essere utile in questo caso e spero possa fare la differenza”.

Le ricerche dei familiari dispersi

Tra le vittime del sisma che ha colpito l’isola vi sono anche coloro che, sopravvissuti all'evento, hanno perso ogni contatto con i loro familiari e vivono il forte disagio del non sapere nulla della sorte dei congiunti.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha attivato un proprio pool di specialisti che, direttamente dal campo, aggiornano ora dopo ora la lista di persone che sono state rintracciate e dove si trovano. Queste informazioni sono disponibili anche su internet al sito: www.icrc.org/familylinks.
Anche la Croce Rossa Italiana con il suo Ufficio Ricerche, come parte integrante del NetWork Centrale, ha attivato un suo sportello ad hoc per dare per quanto possibile risposte in tempo reale, non solo a tutti i cittadini di Haiti e Santo Domingo presenti in Italia, ma anche a tutti coloro che hanno affetti nella martoriata isola haitiana con informazioni direttamente dal campo.


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