Nel mese di gennaio di quest’anno la terra ha segnato la distruzione in un Paese del mare di Caraibi, quello dell’isola di Haiti. Erano le 16,53 locali quando la terra ha tremato per la prima volta: una scossa devastante, 7.3 della scala Richter secondo i dati forniti in diretta dal servizio geofisico statunitense Usgs. Sette minuti dopo, un'altra scossa da 5.9 di magnitudo. Altri 12 minuti ed ecco la terza, da 5.5. E dopo un'ora esatta la terra ha tremato di nuovo con 5.1. Haiti è il paese più povero d'america. Migliaia di morti, palazzi distrutti, duecentomila i profughi. Morte e distruzione su una costa dagli aspetti anche romantici, un covo dei bucanieri nel passato, un inferno oggi dove il reddito pro capite è di appena 1.300 dollari, l'anno.
Con il passare delle ore le dimensioni del disastro sono precipitosamente aumentate e fonti americane lo hanno definito come “una catastrofe immane”. Già dal primo giorno i contorni della tragedia sono apparsi più che tragici: i morti e dispersi nella sola Port-Au-Prince si contavano a migliaia. In seguito, "parlare di migliaia di vittime - ha commentato amaro un dirigente di un'organizzazione di volontariato – queste cifre appaiono sempre più come una pietosa sottovalutazione"
Il successivo evento tellurico che ha poi colpito il Cile a fine Febbraio per alcuni giorni ha fatto appannare la violenza di quello avvenuto ad Haiti, polemiche negli aiuti comprese. Se si confrontano però i numeri dei morti e dei feriti, quelli degli sventurati che hanno perso tutto nella catastrofe di Port au Prince e dintorni è stata peggiore di quella nella regione estrema dell’America meridionale.
In Cile, a fronte di un numero di vittime minore di quelle subite ad Haiti , la terra è stata sconvolta come mai si era visto nel recente passato. La scossa ha toccato una magnitudine di 8,8 - una delle più forti da un secolo a questa parte - e ha provocato lo spostamento della città di Conception di tre metri verso Ovest. La notizia viene da uno studio congiunto di scienziati cileni e americani diffuso dall'università dell'Ohio. Secondo rilevamenti effettuati con l'ausilio dei satelliti, la capitale Santiago,risulta spostata di 27,7 centimetri.
Andando a ritroso negli anni, nel 1960 nella stessa regione si è pure verificato il sisma più potente di tutti i tempi: quello passato alla storia come “il Grande Terremoto Cileno”. Il suo epicentro fu localizzato nei dintorni della città di Valdivia con una magnitudo di 9,5 della scala Richter. Dopo la scossa principale si registrò una serie di altri importanti movimenti tellurici che in pochi mesi sconvolsero la maggior parte del sud del paese.
Il sisma fu avvertito in differenti parti del pianeta e produsse uno tsunami che ha colpito diverse località dell'Oceano Pacifico, come le Hawaii e il Giappone, nonché l'eruzione del Vulcano Puyehue. Il disastro provocò circa 3.000 morti e più di due milioni di sfollati.
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